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MICROSCOPIO Cos'è il microscopio? Il microscopio è uno strumento scientifico che consente di ingrandire o produrre immagini di oggetti piccoli altrimenti impossibili da studiare a occhio nudo. Le sue principali applicazioni Viene utilizzato in diversi settori sanitari, tra cui quello medico, della biologia, forense, farmaceutico, dell'insegnamento e della ricerca. Quali sono i principali criteri di scelta di un microscopio? aalice/knowunity La scelta viene fatta prendendo in considerazione cinque caratteristiche principali: ingrandimento, tecnica di osservazione, configurazione, numero di oculari e tipo di illuminazione. La storia del microscopio Nacque intorno al 1600 come strumento complementare al telescopio, scoperte che vengono entrambe attribuite a due ottici olandesi, padre e figlio Hans and Zacharias Janssen. Si sa con certezza del microscopio nel 1614, quando compare per la prima volta questo nome in un resoconto dell'Accademia dei Lincei con la quale ha collaborato Galileo Galilei. I primi microscopi erano piccoli ma furono usati subito dai naturalisti dai medici per studiare, i primi la natura ed i secondi i tessuti del nostro corpo. Il 1665 è l'anno con il quale si avvia la vera rivoluzione apportata dal microscopio dato che è l'anno in cui lo scienziato Robert Hooke usa il nuovo strumento per analizzare la microstruttura della pianta, fino a individuare in essa una piccola organizzazione ripetuta che chiama "piccola 1 I tipi di microscopio I microscopi si dividono in tre tipi: • Ottico • Elettronico • Scansione di sonda Il primo è dotato di una fonte di luce che illumina un campione e di un sistema...
Utente iOS
Stefano S, utente iOS
Susanna, utente iOS
di lenti che produce questo campione. I modelli digitali, al posto dell'oculare hanno una telecamera che invia l'immagine a un monitor. Ci permette di ingrandire il campione di circa 1 000x. Nel secondo il campione viene colpito da un fascio di elettroni, la capacità di ingrandimento è maggiore rispetto a quella dei microscopi ottici. Si suddividono a loro volta in microscopi elettronici a trasmissione ed a scansione. L'ultima tipologia è invece quella dei microscopi a scansione di sonda; una sonda viene avvicinata al campione per determinarne la topografia (rappresentazione grafica). Alcuni di essi offrono una risoluzione spaziale su scala atomica come nei microscopi a forza atomica e quelli a campo vicino (SNOM). aalice/knowunity cella" o "cellula biologica". Un ruolo chiave nello sviluppo della microscopia lo ebbe soprattutto Antoni Van Leeuwenhoek un naturalista olandese, che utilizzò il microscopio per analizzare l'orditura dei tessuti che vendeva. Fu uno dei maggiori sostenitore e utilizzatore del microscopio , riuscì a sviluppare strumenti che avevano un ingrandimento fino a 300X, un enorme salto di potenza dato che i migliori microscopi dell'epoca permettevano un ingrandimento di dimensioni di 20-30X. Intorno agli anni '60 del seicento, Leeuwenhoek scopre anche l'esistenza del globulo rosso, che si intreccia con le ricerche di un altro medico e intellettuale del '600, l'italiano Marcello Malpighi che utilizzò il microscopio per studiare l'anatomia dell'uomo. I giorni nostri Il XX secolo fu senza dubbio un momento di svolta nell'evoluzione dello strumento, negli anni '30 vide la luce il microscopio elettronico. A differenza del dispositivo ottico che sfrutta un fascio di luce, quello elettronico usa un fascio di elettroni che colpisce l'oggetto da osservare. Il microscopio elettronico negli anni subì ulteriori avanzamenti. in particolare, una tecnica, è stata così rivoluzionaria da essere premiata con il Premio Nobel per la Chimica nel 2017. Si tratta della microscopia elettronica criogenica a trasmissione 2 aalice/knowunity (Cryo-Tem) che sfrutta la combinazione di una tecnica di preparazione dei tessuti con un microscopio elettronico molto potente e un software capace di leggere le immagini. Se oggi possiamo vedere nei dettagli la struttura di virus, batteri ecc.. lo dobbiamo alle evoluzioni che questo strumento ha subito negli anni, che hanno permesso di vedere e descrivere strutture sempre più fini e piccole, dalle dimensioni di qualche decina o centinaio di nanometri. 3
Cos’è il microscopio, i diversi tipi, la sua storia e come scegliere quello giusto al nostro utilizzo
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appunti sul microscopio composto (le sue parti e funzioni) e quello elettronico
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Breve descrizione del microscopio e le differenze tra i vari tipi diversi di microscopi.
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microscopi
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MICROSCOPIO Cos'è il microscopio? Il microscopio è uno strumento scientifico che consente di ingrandire o produrre immagini di oggetti piccoli altrimenti impossibili da studiare a occhio nudo. Le sue principali applicazioni Viene utilizzato in diversi settori sanitari, tra cui quello medico, della biologia, forense, farmaceutico, dell'insegnamento e della ricerca. Quali sono i principali criteri di scelta di un microscopio? aalice/knowunity La scelta viene fatta prendendo in considerazione cinque caratteristiche principali: ingrandimento, tecnica di osservazione, configurazione, numero di oculari e tipo di illuminazione. La storia del microscopio Nacque intorno al 1600 come strumento complementare al telescopio, scoperte che vengono entrambe attribuite a due ottici olandesi, padre e figlio Hans and Zacharias Janssen. Si sa con certezza del microscopio nel 1614, quando compare per la prima volta questo nome in un resoconto dell'Accademia dei Lincei con la quale ha collaborato Galileo Galilei. I primi microscopi erano piccoli ma furono usati subito dai naturalisti dai medici per studiare, i primi la natura ed i secondi i tessuti del nostro corpo. Il 1665 è l'anno con il quale si avvia la vera rivoluzione apportata dal microscopio dato che è l'anno in cui lo scienziato Robert Hooke usa il nuovo strumento per analizzare la microstruttura della pianta, fino a individuare in essa una piccola organizzazione ripetuta che chiama "piccola 1 I tipi di microscopio I microscopi si dividono in tre tipi: • Ottico • Elettronico • Scansione di sonda Il primo è dotato di una fonte di luce che illumina un campione e di un sistema...
MICROSCOPIO Cos'è il microscopio? Il microscopio è uno strumento scientifico che consente di ingrandire o produrre immagini di oggetti piccoli altrimenti impossibili da studiare a occhio nudo. Le sue principali applicazioni Viene utilizzato in diversi settori sanitari, tra cui quello medico, della biologia, forense, farmaceutico, dell'insegnamento e della ricerca. Quali sono i principali criteri di scelta di un microscopio? aalice/knowunity La scelta viene fatta prendendo in considerazione cinque caratteristiche principali: ingrandimento, tecnica di osservazione, configurazione, numero di oculari e tipo di illuminazione. La storia del microscopio Nacque intorno al 1600 come strumento complementare al telescopio, scoperte che vengono entrambe attribuite a due ottici olandesi, padre e figlio Hans and Zacharias Janssen. Si sa con certezza del microscopio nel 1614, quando compare per la prima volta questo nome in un resoconto dell'Accademia dei Lincei con la quale ha collaborato Galileo Galilei. I primi microscopi erano piccoli ma furono usati subito dai naturalisti dai medici per studiare, i primi la natura ed i secondi i tessuti del nostro corpo. Il 1665 è l'anno con il quale si avvia la vera rivoluzione apportata dal microscopio dato che è l'anno in cui lo scienziato Robert Hooke usa il nuovo strumento per analizzare la microstruttura della pianta, fino a individuare in essa una piccola organizzazione ripetuta che chiama "piccola 1 I tipi di microscopio I microscopi si dividono in tre tipi: • Ottico • Elettronico • Scansione di sonda Il primo è dotato di una fonte di luce che illumina un campione e di un sistema...
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di lenti che produce questo campione. I modelli digitali, al posto dell'oculare hanno una telecamera che invia l'immagine a un monitor. Ci permette di ingrandire il campione di circa 1 000x. Nel secondo il campione viene colpito da un fascio di elettroni, la capacità di ingrandimento è maggiore rispetto a quella dei microscopi ottici. Si suddividono a loro volta in microscopi elettronici a trasmissione ed a scansione. L'ultima tipologia è invece quella dei microscopi a scansione di sonda; una sonda viene avvicinata al campione per determinarne la topografia (rappresentazione grafica). Alcuni di essi offrono una risoluzione spaziale su scala atomica come nei microscopi a forza atomica e quelli a campo vicino (SNOM). aalice/knowunity cella" o "cellula biologica". Un ruolo chiave nello sviluppo della microscopia lo ebbe soprattutto Antoni Van Leeuwenhoek un naturalista olandese, che utilizzò il microscopio per analizzare l'orditura dei tessuti che vendeva. Fu uno dei maggiori sostenitore e utilizzatore del microscopio , riuscì a sviluppare strumenti che avevano un ingrandimento fino a 300X, un enorme salto di potenza dato che i migliori microscopi dell'epoca permettevano un ingrandimento di dimensioni di 20-30X. Intorno agli anni '60 del seicento, Leeuwenhoek scopre anche l'esistenza del globulo rosso, che si intreccia con le ricerche di un altro medico e intellettuale del '600, l'italiano Marcello Malpighi che utilizzò il microscopio per studiare l'anatomia dell'uomo. I giorni nostri Il XX secolo fu senza dubbio un momento di svolta nell'evoluzione dello strumento, negli anni '30 vide la luce il microscopio elettronico. A differenza del dispositivo ottico che sfrutta un fascio di luce, quello elettronico usa un fascio di elettroni che colpisce l'oggetto da osservare. Il microscopio elettronico negli anni subì ulteriori avanzamenti. in particolare, una tecnica, è stata così rivoluzionaria da essere premiata con il Premio Nobel per la Chimica nel 2017. Si tratta della microscopia elettronica criogenica a trasmissione 2 aalice/knowunity (Cryo-Tem) che sfrutta la combinazione di una tecnica di preparazione dei tessuti con un microscopio elettronico molto potente e un software capace di leggere le immagini. Se oggi possiamo vedere nei dettagli la struttura di virus, batteri ecc.. lo dobbiamo alle evoluzioni che questo strumento ha subito negli anni, che hanno permesso di vedere e descrivere strutture sempre più fini e piccole, dalle dimensioni di qualche decina o centinaio di nanometri. 3