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Spinoza

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SPINOZA
- nasce ad Amsterdam il 24/11/1632 da una famiglia di ebrei convertiti al cristianesimo
(marrani) fuggiti dalla Spagna a causa delle

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SPINOZA - nasce ad Amsterdam il 24/11/1632 da una famiglia di ebrei convertiti al cristianesimo (marrani) fuggiti dalla Spagna a causa delle persecuzioni antiebraiche - vive nell'Olanda del 1700 → florida, ricca, libertà dei cittadini → esaltazione delle libertà di questa città → "floridissima repubblica" - opere principali: Trattato teologico-politico, Trattato sull'emendazione dell'intelletto, l'Epistolario, l'Etica - va contro la tradizione biblica e subirà una condanna e una scomunica (27/07/1656) - rifiuta di insegnare perché non vuole insegnare quello che gli impongono di insegnare → si mantiene solo con il suo lavoro con le lenti IL DETERMINISMO UNIVERSALE - l'universo di Spinoza è razionale - tutto è retto da leggi necessarie, non vi è nulla che avrebbe potuto non esistere - non vi è alcun fine - Dio e l'uomo non hanno libertà di scelta, la libertà è un'illusione frutto dell'ignoranza - l'uomo saggio è colui che prende coscienza del determinismo universale, si libera da pregiudizi, superstizioni, schiavitù e passioni e raggiunge la felicità (pace interiore stabile) - tutto quello che facciamo e che pensiamo è determinato da Dio → determinismo - la religione e la chiesa sono strumenti di potere cha attraverso la paura e la superstizione domina l'uomo - per Spinoza Dio è la natura, il mondo -da una CAUSA DETERMINATA deriva un effetto senza una causa non c'è un...

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effetto → non può esistere nulla senza una causa che la determini → tutto è necessario TRATTATO SULL'EMENDAZIONE DELL'INTELLETTO - prima opera, ispirata a Bacone e Cartesio → vuole giungere a una libertà non effimera, ma certa e immutabile → bisogna liberare l'uomo dalle false credenze - Spinoza aspira a liberarsi dalle passioni e dai beni e i piaceri effimeri, che portano a una felicità apparente; lui vuole trovare un "bene vero", che porta una gioia continua ed eterna TRATTATO TEOLOGICO POLITICO - pubblicato anonimo nel 1670 - manifesto contro la superstizione e a favore della libertà di pensiero - La pubblicazione di questo trattato provoca un grande sconcerto - scrive in anonimo, perché era pericoloso esprimere queste idee → sostiene la libertà di filosofare, ma lui non è libero LA SUPERSTIZIONE E I MIRACOLI - la superstizione è generata dalla paura e non ha alcun fondamento razionale - è fonte di fanatismo - accusa i teologi che, senza uno studio accurato del testo, danno per scontato che ogni verso delle Sacre Scritture sia rivelato da Dio - Spinoza studia e analizza attentamente le Sacre Scritture trovando diverse contraddizioni - le norme di comportamento della chiesa coincidono con quanto insegna la ragione, quindi non vi è nessuna rivelazione superiore alla ragione stessa → i profeti non hanno un intelletto superiore, ma grazie alla loro immaginazione insegnano la carità e l'obbedienza raccontando eventi miracolosi → ma gli eventi miracolosi non esistono → il MIRACOLO non può esistere perché va in contraddizione con la definizione di Dio, onnipotente e perfetto, che ha creato leggi immutabili e perfette che vengono violate dai miracoli in questo modo Dio agirebbe contro le sue stesse leggi → credere nei miracoli è una superstizione da cui è necessario liberarsi - la religione ha a che fare con "l'obbedienza verso Dio" e non c'entra con la scienza, la ragione, la politica... → la religione NON deve aver a che fare con la politica ↓ LA LIBERTÀ DI FILOSOFARE E LO STATO - Lo stato è sovrano e deve garantire a tutti la libertà di pensiero - a guidare la politica deve esserci un sistema DEMOCRATICO → non un re, un capo - la libertà di filosofare (pensare e dire ciò che si pensa) è essenziale per la pace della Repubblica e perché lo stato funzioni - per conciliare l'obbedienza allo Stato con la libertà dei cittadini, l'uomo non può essere totalmente libero di agire, le AZIONI dei singoli sono soggette a decisioni comuni; mentre la libertà di PENSIERO e di PAROLA è totale, anche per quanto riguarda il dissenso nei confronti delle leggi, che però deve rispettare le critiche costruttive migliorano e rafforzano lo Stato - lo Stato di Spinoza è diverso dallo Stato assoluto di Hobbes → il patto non impegna solo i sudditi, ma lo stesso Stato e la tolleranza è un diritto inalienabile che comprende anche la libertà di culto → inoltre lo Stato non deve schierarsi a favore di una religione - la libertà per Spinoza è seguire la propria natura e porta tanti benefici 1. nelle arti, nelle scienze → coltivate con successo solo da coloro che hanno un giudizio libero 2. adulazione, inganno e corruzione 3. ribellione - il vero fine dello Stato è dunque la libertà PRINCIPI DELLA FILOSOFIA CARTESIANA - L'unica opera pubblicata da lui vivo, nel 1663 - Spinoza sente l'esigenza di trovare un METODO che possa consentire di superare pregiudizi e superstizioni antiche e di costruire un sapere nuovo e affidabile → il metodo era alla base della riflessione filosofica di Cartesio - secondo Spinoza il modello matematico è la via migliore per insegnare la verità in quanto comprende cose conosciute con certezza, dimostrate a partire da definizioni, postulati e assiomi → tuttavia non si trova quasi nessuna disciplina eccetto la matematica che sia costruita con tale metodo L'ETICA - pubblicata dopo la sua morte - estremamente vasta → molti argomenti (ricorda la Repubblica di Platone) - stile particolare → testo organizzato per assiomi, definizioni → modello geometrico → utilizza un procedimento rigorosamente deduttivo → da definizioni e assiomi arriva con la logica a proposizioni necessarie - Spinoza condivide il razionalismo di Cartesio secondo il quale il sapere non è dato dall'esperienza, ma dalla ragione → tuttavia secondo Spinoza il fondamento del sapere non è il cogito, ma Dio stesso → inoltre conferma l'esistenza di Dio dalla prova a priori → dall'idea di un essere infinito perfetto si deduce immediatamente la sua esistenza → Dio non interviene nelle cose umane, è diverso dal Dio dell'antico Testamento, che si arrabbia, si comporta come un uomo LA SOSTANZA ciò che esiste per sé e non ha bisogno di altro per esistere, è autosufficiente (Aristotele) → cosa LIBERA: esiste per sola necessità della sua natura → opposto di cosa NECESSARIA: è condizionata nell'esistenza e nell'azione da qualcos'altro Spinoza trova una contraddizione nella definizione di Cartesio → Cartesio identifica la sostanza con Dio, ma riconosce anche come sostanze la res cogitans e la res extensa, che non sono totalmente autosufficienti ↓ Secondo Spinoza la sostanza è "ciò che è in sé ed è concepito per sé, ciò il cui concetto non ha bisogno del concetto di un'altra cosa dal quale debba essere formato" ↓ quindi il concetto di sostanza non ha bisogno di nessun altro concetto per essere pensato ↓ deduzioni geometriche sulla sostanza, che è: increata, infinita, unica, eterna, libera, Dio poiché non è creata, delimitata, determinata da altro e non ha nulla al di fuori di sé GLI ATTRIBUTI l'attributo è proprietà della sostanza → è quindi infinito nel suo genere, ed eterno e non vi è nulla in comune tra gli attributi → dato che l'attributo è infinito, ne seguono infinite sue manifestazioni o modi → estensione e pensiero sono attributi della sostanza dall'attributo estensione seguono leggi della geometria e della fisica → dall'attributo pensiero seguono le leggi della logica I MODI modificazioni della sostanza → | singoli corpi sono modi dell'estensione, le singole idee sono modi del pensiero (l'uomo inteso come corpo è modo dell'estensione, l'uomo inteso come pensiero è modo del pensiero) LA MEDIAZIONE TRA INFINITO E FINITO Spinoza introduce i MODI INFINITI, che sono una mediazione tra infinito ed eterno, e finito e temporale - modi infiniti ed eterni del pensiero → intelletto e volontà - modi infiniti ed eterni dell'estensione → moto e quiete → l'intelletto è infinito, dunque anche la totalità delle idee e dei corpi è infinita → se in questa totalità consideriamo le singole idee, ogni idea e ogni corpo, in quanto delimitati da altre idee e corpi, sono finiti DUPLICE DIMENSIONE di ogni cosa: fuori dal tempo e nel tempo: ogni idea presenta una duplice dimensione: →in quanto oggetto del modo infinito ed eterno dell'intelletto, è a sua volta fuori dal tempo → in quanto determinata da altre idee, ha una durata ogni idea è eterna nella sua essenza e temporale nella sua esistenza singolare e concreta stessa cosa vale per moto e quiete, ovvero i singoli corpi SINTESI DEL SISTEMA SPINOZIANO 1. il punto di partenza è la sostanza-Dio che è «assolutamente infinita>>; 2. poi vengono gli attributi, di cui ognuno è infinito ma solo «nel suo genere»>; 3. seguono i modi infiniti, che rappresentano la mediazione tra infinito e finito; 4. infine si arriva ai modi finiti, vale a dire le singole idee e i singoli corpi (modificazioni particolari della sostanza) che costituiscono il mondo. Un sistema che possiamo definire in più modi: PANENTEISMO (tutto è in Dio) e PANTEISMO (ogni cosa è una manifestazione divina). Ne segue che: - nulla vi è al di fuori di Dio, tutte le cose sono in Dio e dipendono da lui - Dio non è puro spirito: lo stesso universo fisico (la totalità dei corpi) è in Dio; - Dio non è pensiero: se lo fosse, non potrebbe contemporaneamente essere soggetto degli altri infiniti attributi; - intelletto e volontà non fanno parte della natura di Dio (come gli attributi), ma seguono necessariamente da Dio; - pur includendo la materia, Dio non è corporeo e di conseguenza non è divisibile: solo i corpi, proprio perché sono finiti, sono divisibili, mentre Dio, essendo assolutamente infinito, è uno e in quanto tale indivisibile; - i modi non vanno considerati «parti» di Dio, ma come sue manifestazioni; - pur identificandosi con la natura, Dio non si riduce all'Universo fisico RAPPORTO TRA DIO E MONDO Il Dio della tradizione biblica è una persona che ha creato liberamente il mondo dal nulla e nei confronti del quale è e rimane trascendente. Il Dio di Spinoza è totalmente altro: - è del tutto impersonale; - non è creatore né creatore dal nulla: se avesse creato dal nulla, avrebbe dimostrato di non essere infinito; - è libero da ogni condizionamento esterno, ma non ha alcuna libertà di scelta, in quanto opera secondo la necessità della sua natura: il suo rapporto con il mondo è assolutamente necessario - non è un Padre che ama gli uomini, bensì lo stesso ordine geometrico scoperto dalla scienza moderna (il complesso delle leggi) che non ammette alcuna scelta; - non agisce per un fine: ciò è impossibile perché Dio altrimenti non sarebbe infinito è causa del mondo, ma questo non ha nulla di contingente, nulla cioè che avrebbe potuto non essere o essere diverso - dato che coincide con la natura, tutto ciò che è in natura è perfetto. Non vi sono in natura cose belle, brutte... dato che la natura è Dio, allora in essa tutto è necessario e tutto è perfetto. Siamo di fronte a un rigido MONISMO METAFISICO. Spinoza, tuttavia, ammette una certa distinzione tra Dio e il mondo in quanto distingue nella sostanza 1. una componente attiva, che definisce natura naturans → la sostanza con i suoi infiniti attributi 2. da una componente passiva, la natura naturata → non solo i modi del pensiero e dell'estensione, ma anche tutti i modi degli altri infiniti attributi sconosciuti all'uomo Dio è causa di tutte le cose (causa rerum), ma causa immanente (rimane dentro ciò che ha causato), non transitiva, e rigorosamente necessaria. DIO RIFUGIO DELL'IGNORANZA Spinoza nella parte I dell'Etica fa un'analisi sull'origine dell'antropocentrismo e dell'idea che l'uomo ha di Dio. L'uomo, quando non sa rispondere a delle domande, si rifugia nell'ignoranza e anziché cogliere la relazione tra causa ed effetto degli eventi, si affida alla divina provvidenza e alla credenza secondo cui tutto quello che succede ed esiste è opera di Dio. Questa ignoranza viene eliminata dalla matematica e dalla geometria, che hanno un fondamento logico. Un'altra forma di ignoranza dell'uomo è la convinzione di essere al centro dell'Universo (antropocentrismo) e l'idea di un Dio con sembianze umane. RAPPORTO TRA MENTE E CORPO parte 2 dell'etica → natura e origine della mente Cartesio: come fanno due sostanze come mente e corpo, che non hanno nulla in comune, a comunicare? grazie all'ipofisi (ghiandola pineale) → teoria che non convince molto Spinoza: non siamo in presenza di due sostanze, ma di due "punti di vista" diversi della stessa sostanza, in quanto pensiero e estensione, in qualità di attributi, sono due facce della stessa realtà estensione e pensiero sono attributi della stessa sostanza ma non hanno niente in comune e quindi non comunicano tra di loro → ogni evento corporeo è determinato esclusivamente dalle leggi universali dell'estensione e dai rapporti con gli altri corpi → un evento fisico non può essere la causa di uno mentale e viceversa - eventi fisici e mentali sono però tra loro paralleli → non c'è nulla nella nostra mente che non abbia una corrispondenza fisica (idea - ideato) → parallelismo psico-fisico - l'uomo non è né mentale né corporeo, ma si manifesta sia come mente (oggetto dell'intelletto), che come corpo (particolare configurazione di moto e di quiete) → mente: dimensione mentale degli stati spontanei del corpo e di ciò che subisce, ma si tratta di due processi paralleli, non comunicano tra loro IMMORTALITÀ DELL'ANIMA quando il corpo non c'è più, l'uomo non può provare a livello mentale alcuna sensazione e non può avere ricordi ma nonostante ciò, l'idea dell'essenza del corpo è eterna corpo → determinato da rapporti spaziali e temporali con altri corpi essenza del corpo → non ha nulla a che vedere col tempo → i corpi si distinguono solo per i rapporti causali che hanno con gli altri corpi la parte della mente che sopravvive alla morte del corpo non ha niente di personale perché essa è consapevole di sé solo quando percepisce le modificazioni del proprio corpo → I'IMMORTALITÀ DELL'ANIMA individuale non ha nulla di razionale ma è una superstizione alimentata dai teologi per convincere la gente ad agire bene IL LIBERO ARBITRIO l'uomo non può essere né agire se non in Dio la sua mente fa parte di una catena infinita di rapporti causa-effetto in cui le idee sono determinate da altre idee e queste ed altre ancora all'infinito → L'UOMO NON E' LIBERO → appartiene, come gli altri esseri, all'ordine universale → è soggetto al determinismo che regge il tutto → l'uomo non è sottratto alle leggi della natura, ma ne è parte integrante → non è dotato di libero arbitrio e di volontà LA LIBERAZIONE DALLE PASSIONI Spinoza indaga le passioni umane come qualsiasi evento naturale e necessario, come un matematico → non condanna i vizi e le azioni umane, ma spiega le cause e cerca di comprendere le leggi che determinano il comportamento degli uomini la legge che ricava è questa: l'uomo agisce naturalmente spinto dall'impulso (conatus) ad auto-conservarsi e ad accrescere la vitalità e il proprio grado di perfezione sia a livello mentale che corporeo. → è una spinta interna che può essere contrastata solo da cause esterne: sono gli altri corpi con cui l'individuo viene a contatto a provocare una modifica che avrà una sua corrispondente nella mente chiama questo impulso in vari modi: volontà → se si riferisce alla mente appetito → se si riferisce sia a mente che a corpo desiderio (cupiditas) → quando si è consapevoli dei propri appetiti ciò che determina l'agire nell'uomo è l'APPETITO (impulso di autoconservazione sia di mente che di corpo) il bene è dunque l'utile cioè tutto ciò che agevola l'appetito (il male è ciò che lo ostacola → non esistono valori oggettivi → bene e male, giusto e ingiusto, merito e colpa, sono solo concetti soggettivi, punti di vista dell'uomo se un individuo nel suo sforzo di conservazione 1. viene agevolato → prova "gioia" (mente) o "piacere" (sia mente che corpo) 2. viene ostacolato → prova "tristezza" (mente) o "dolore" (sia mente che corpo) → desiderio, gioia e tristezza sono gli affetti primari Da queste Spinoza deduce tutte le altre come l'amore (quando la gioia che avverte un uomo è associata all'idea di chi l'ha provocata) e l'odio (stessa cosa ma con la tristezza) → ecco perché Dio, non avendo niente di esterno che può suscitare in lui gioia e tristezza, non può né amare né odiare → dalle caratteristiche primarie Spinoza deduce anche superbia, invidia, pentimento, vergogna, disperazione, ira, crudeltà, avarizia, paura, speranza (queste due sono all'origine della superstizione religiosa) AFFETTI → tutte le componenti della vita emotiva → affetti primari (desiderio, gioia e tristezza); → affetti secondari (amore, odio, invidia,...) esiste quindi un mondo affettivo del tutto naturale e necessario, ma nei confronti del quale possiamo essere attivi o passivi, liberi o schiavi: azioni → atti che dipendono esclusivamente da noi passioni → atti che derivano anche da cause esterne, sono inevitabili Spinoza prende le distanze da sentimenti come umiltà, pentimento, commiserazione, paura, che rattristiscono l'uomo → hanno una funzione positiva solo per l'ignorante, non per il sapiente LA LIBERTA' DEL SAGGIO nella V parte dell'etica Spinoza tratta la liberazione dalle passioni → che non si tratta di violare il determinismo naturale: l'uomo non può sottrarsi alla legge secondo cui ogni individuo ricerca il proprio utile, ma può ricercarlo da ignorante (in modo inconsapevole) o da sapiente (attraverso l'uso della ragione) → qui l'uomo è attivo è l'ignoranza che ci porta a essere schiavi delle passioni, ed è la conoscenza che ci libera dalla schiavitù La saggezza dell'andare oltre ogni evento che provoca odio ci consente di trasformare le passioni in azioni → così diventiamo liberi, se ci facciamo guidare dalla ragione e diventiamo attivi. È necessario però che questa ragione generi affetti capaci di vincere ciò che ci turba e ci rattrista. "l'uomo libero non pensa a nulla meno che alla morte, e la sua sapienza è meditazione non della morte, ma della vita" DAL PUNTO DI VISTA DEL FINITO AL PUNTO DI VISTA DI DIO Dio è un ordine geometrico in cui tutto è necessariamente concatenato; le cose, dal punto di vista di Dio, non hanno nulla di contingente o di caduco, neppure l'uomo: si tratta di verità che tutti gli uomini coglierebbero se davvero avessero l'idea chiara e distinta della sostanza-Dio, se davvero cioè seguissero la ragione. rispetto alle loro cause: uomo è schiavo dei sensi → percepisce le cose in modo 1. primo genere di conoscenza → le idee, legate alle percezioni sensoriali soggettive e all'immaginazione, sono «inadeguate», «confuse e oscure», separano le singole cose dalla catena necessaria in cui sono inserite, sono erronee All'interno di questo genere c'è anche la classificazione di cose simili mediante NOMI COMUNI (conoscenza «per segni»): poiché non si è capaci di cogliere le differenze tra individui della stessa specie. Nell'etica è il caso della schiavitù: l'uomo percepisce gli eventi come isolati → non conosce le cause, diventa schiavo delle passioni (attribuendo, ad esempio, la colpa della sua tristezza a un altro individuo che ritiene erroneamente dotato di libero arbitrio). 2. secondo genere di conoscenza: dal punto di vista della RAGIONE (è quello scientifico, è superiore), si colgono le qualità soggettive nei loro rapporti causali e quindi nel loro essere concatenate in un ordine necessario. → grado di conoscenza accessibile a tutti in quanto le «nozioni comuni» (nozioni di estensione, moto, quiete) appartengono a tutti gli uomini Qui le idee sono «adeguate», «chiare e distinte»>, sono vere, colgono l'esistenza delle cose e il "perché" queste esistono, grazie all'individuazione dei nessi necessari. Nell'etica è il caso della vita virtuosa: considerato che il sapiente sa che ogni evento è concatenato in modo necessario ad altri infiniti eventi, non si lascia turbare da niente → si libera dalla schiavitù delle passioni. 3. terzo genere (o grado) di conoscenza: il più elevato, è lo stesso punto di vista di Dio, che è possibile cogliere con la scienza intuitiva che si fonda sull'INTELLETTO. Questa consente all'uomo di andare oltre il tempo, cogliere le singole cose e le singole idee nella loro essenza individuale, che è immutabile Si dice sub specie aeternitatis = al di là del divenire e del tempo, NON è universale, ma dell'essenza dell'individuale Se l'uomo giunge al terzo genere di conoscenza, raggiunge la gioia più alta e più grande, la BEATITUDINE, I'«amore intellettuale di Dio»>; → consapevole del determinismo universale, consapevole che tutto deriva necessariamente dalla natura degli attributi divini e dalle loro leggi, consapevole che non può controllare ciò che la natura ci dà e ci toglie in continuazione. → la beatitudine non è premio della virtù, ma la virtù stessa CONDIZIONI POLITICHE CHE AGEVOLANO IL VIVERE dopo l'Etica, Spinoza compone il Trattato Politico (ultima opera) → l'uomo non può vincere le passioni da solo ma può farlo solo all'interno di uno Stato fondato sulla ragione, vuole conferire alla scienza politica il livello di necessità e di universalità che i politici, avendo solo l'esperienza come maestra, non sono riusciti a dare → elabora una scienza politica con lo stesso approccio matematico con cui ha studiato Dio, la natura e l'uomo secondo Spinoza il bene dello Stato deve essere fondato su un ordinamento capace di scoraggiare l'agir male e la cattiva fede → questo compito non compete infatti alla religione → religione e Stato non devono aver a che fare tra loro È necessario però che uno Stato sia istituito in modo che tutti facciano ciò che è nell'interesse del bene di tutti condizioni fondamentali per eliminare le prepotenze individuali e per consentire lo sviluppo della libertà per tutti →

Spinoza

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Filosofia

 

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Milena Suriano

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SPINOZA
- nasce ad Amsterdam il 24/11/1632 da una famiglia di ebrei convertiti al cristianesimo
(marrani) fuggiti dalla Spagna a causa delle
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Spinoza, vita, opere principali, il determinismo universale, trattato teologico politico, la libertà di filosofare, la sostanza, gli attributi, i modi, rapporto tra Dio e mondo, immortalità dell’anima

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SPINOZA - nasce ad Amsterdam il 24/11/1632 da una famiglia di ebrei convertiti al cristianesimo (marrani) fuggiti dalla Spagna a causa delle persecuzioni antiebraiche - vive nell'Olanda del 1700 → florida, ricca, libertà dei cittadini → esaltazione delle libertà di questa città → "floridissima repubblica" - opere principali: Trattato teologico-politico, Trattato sull'emendazione dell'intelletto, l'Epistolario, l'Etica - va contro la tradizione biblica e subirà una condanna e una scomunica (27/07/1656) - rifiuta di insegnare perché non vuole insegnare quello che gli impongono di insegnare → si mantiene solo con il suo lavoro con le lenti IL DETERMINISMO UNIVERSALE - l'universo di Spinoza è razionale - tutto è retto da leggi necessarie, non vi è nulla che avrebbe potuto non esistere - non vi è alcun fine - Dio e l'uomo non hanno libertà di scelta, la libertà è un'illusione frutto dell'ignoranza - l'uomo saggio è colui che prende coscienza del determinismo universale, si libera da pregiudizi, superstizioni, schiavitù e passioni e raggiunge la felicità (pace interiore stabile) - tutto quello che facciamo e che pensiamo è determinato da Dio → determinismo - la religione e la chiesa sono strumenti di potere cha attraverso la paura e la superstizione domina l'uomo - per Spinoza Dio è la natura, il mondo -da una CAUSA DETERMINATA deriva un effetto senza una causa non c'è un...

SPINOZA - nasce ad Amsterdam il 24/11/1632 da una famiglia di ebrei convertiti al cristianesimo (marrani) fuggiti dalla Spagna a causa delle persecuzioni antiebraiche - vive nell'Olanda del 1700 → florida, ricca, libertà dei cittadini → esaltazione delle libertà di questa città → "floridissima repubblica" - opere principali: Trattato teologico-politico, Trattato sull'emendazione dell'intelletto, l'Epistolario, l'Etica - va contro la tradizione biblica e subirà una condanna e una scomunica (27/07/1656) - rifiuta di insegnare perché non vuole insegnare quello che gli impongono di insegnare → si mantiene solo con il suo lavoro con le lenti IL DETERMINISMO UNIVERSALE - l'universo di Spinoza è razionale - tutto è retto da leggi necessarie, non vi è nulla che avrebbe potuto non esistere - non vi è alcun fine - Dio e l'uomo non hanno libertà di scelta, la libertà è un'illusione frutto dell'ignoranza - l'uomo saggio è colui che prende coscienza del determinismo universale, si libera da pregiudizi, superstizioni, schiavitù e passioni e raggiunge la felicità (pace interiore stabile) - tutto quello che facciamo e che pensiamo è determinato da Dio → determinismo - la religione e la chiesa sono strumenti di potere cha attraverso la paura e la superstizione domina l'uomo - per Spinoza Dio è la natura, il mondo -da una CAUSA DETERMINATA deriva un effetto senza una causa non c'è un...

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effetto → non può esistere nulla senza una causa che la determini → tutto è necessario TRATTATO SULL'EMENDAZIONE DELL'INTELLETTO - prima opera, ispirata a Bacone e Cartesio → vuole giungere a una libertà non effimera, ma certa e immutabile → bisogna liberare l'uomo dalle false credenze - Spinoza aspira a liberarsi dalle passioni e dai beni e i piaceri effimeri, che portano a una felicità apparente; lui vuole trovare un "bene vero", che porta una gioia continua ed eterna TRATTATO TEOLOGICO POLITICO - pubblicato anonimo nel 1670 - manifesto contro la superstizione e a favore della libertà di pensiero - La pubblicazione di questo trattato provoca un grande sconcerto - scrive in anonimo, perché era pericoloso esprimere queste idee → sostiene la libertà di filosofare, ma lui non è libero LA SUPERSTIZIONE E I MIRACOLI - la superstizione è generata dalla paura e non ha alcun fondamento razionale - è fonte di fanatismo - accusa i teologi che, senza uno studio accurato del testo, danno per scontato che ogni verso delle Sacre Scritture sia rivelato da Dio - Spinoza studia e analizza attentamente le Sacre Scritture trovando diverse contraddizioni - le norme di comportamento della chiesa coincidono con quanto insegna la ragione, quindi non vi è nessuna rivelazione superiore alla ragione stessa → i profeti non hanno un intelletto superiore, ma grazie alla loro immaginazione insegnano la carità e l'obbedienza raccontando eventi miracolosi → ma gli eventi miracolosi non esistono → il MIRACOLO non può esistere perché va in contraddizione con la definizione di Dio, onnipotente e perfetto, che ha creato leggi immutabili e perfette che vengono violate dai miracoli in questo modo Dio agirebbe contro le sue stesse leggi → credere nei miracoli è una superstizione da cui è necessario liberarsi - la religione ha a che fare con "l'obbedienza verso Dio" e non c'entra con la scienza, la ragione, la politica... → la religione NON deve aver a che fare con la politica ↓ LA LIBERTÀ DI FILOSOFARE E LO STATO - Lo stato è sovrano e deve garantire a tutti la libertà di pensiero - a guidare la politica deve esserci un sistema DEMOCRATICO → non un re, un capo - la libertà di filosofare (pensare e dire ciò che si pensa) è essenziale per la pace della Repubblica e perché lo stato funzioni - per conciliare l'obbedienza allo Stato con la libertà dei cittadini, l'uomo non può essere totalmente libero di agire, le AZIONI dei singoli sono soggette a decisioni comuni; mentre la libertà di PENSIERO e di PAROLA è totale, anche per quanto riguarda il dissenso nei confronti delle leggi, che però deve rispettare le critiche costruttive migliorano e rafforzano lo Stato - lo Stato di Spinoza è diverso dallo Stato assoluto di Hobbes → il patto non impegna solo i sudditi, ma lo stesso Stato e la tolleranza è un diritto inalienabile che comprende anche la libertà di culto → inoltre lo Stato non deve schierarsi a favore di una religione - la libertà per Spinoza è seguire la propria natura e porta tanti benefici 1. nelle arti, nelle scienze → coltivate con successo solo da coloro che hanno un giudizio libero 2. adulazione, inganno e corruzione 3. ribellione - il vero fine dello Stato è dunque la libertà PRINCIPI DELLA FILOSOFIA CARTESIANA - L'unica opera pubblicata da lui vivo, nel 1663 - Spinoza sente l'esigenza di trovare un METODO che possa consentire di superare pregiudizi e superstizioni antiche e di costruire un sapere nuovo e affidabile → il metodo era alla base della riflessione filosofica di Cartesio - secondo Spinoza il modello matematico è la via migliore per insegnare la verità in quanto comprende cose conosciute con certezza, dimostrate a partire da definizioni, postulati e assiomi → tuttavia non si trova quasi nessuna disciplina eccetto la matematica che sia costruita con tale metodo L'ETICA - pubblicata dopo la sua morte - estremamente vasta → molti argomenti (ricorda la Repubblica di Platone) - stile particolare → testo organizzato per assiomi, definizioni → modello geometrico → utilizza un procedimento rigorosamente deduttivo → da definizioni e assiomi arriva con la logica a proposizioni necessarie - Spinoza condivide il razionalismo di Cartesio secondo il quale il sapere non è dato dall'esperienza, ma dalla ragione → tuttavia secondo Spinoza il fondamento del sapere non è il cogito, ma Dio stesso → inoltre conferma l'esistenza di Dio dalla prova a priori → dall'idea di un essere infinito perfetto si deduce immediatamente la sua esistenza → Dio non interviene nelle cose umane, è diverso dal Dio dell'antico Testamento, che si arrabbia, si comporta come un uomo LA SOSTANZA ciò che esiste per sé e non ha bisogno di altro per esistere, è autosufficiente (Aristotele) → cosa LIBERA: esiste per sola necessità della sua natura → opposto di cosa NECESSARIA: è condizionata nell'esistenza e nell'azione da qualcos'altro Spinoza trova una contraddizione nella definizione di Cartesio → Cartesio identifica la sostanza con Dio, ma riconosce anche come sostanze la res cogitans e la res extensa, che non sono totalmente autosufficienti ↓ Secondo Spinoza la sostanza è "ciò che è in sé ed è concepito per sé, ciò il cui concetto non ha bisogno del concetto di un'altra cosa dal quale debba essere formato" ↓ quindi il concetto di sostanza non ha bisogno di nessun altro concetto per essere pensato ↓ deduzioni geometriche sulla sostanza, che è: increata, infinita, unica, eterna, libera, Dio poiché non è creata, delimitata, determinata da altro e non ha nulla al di fuori di sé GLI ATTRIBUTI l'attributo è proprietà della sostanza → è quindi infinito nel suo genere, ed eterno e non vi è nulla in comune tra gli attributi → dato che l'attributo è infinito, ne seguono infinite sue manifestazioni o modi → estensione e pensiero sono attributi della sostanza dall'attributo estensione seguono leggi della geometria e della fisica → dall'attributo pensiero seguono le leggi della logica I MODI modificazioni della sostanza → | singoli corpi sono modi dell'estensione, le singole idee sono modi del pensiero (l'uomo inteso come corpo è modo dell'estensione, l'uomo inteso come pensiero è modo del pensiero) LA MEDIAZIONE TRA INFINITO E FINITO Spinoza introduce i MODI INFINITI, che sono una mediazione tra infinito ed eterno, e finito e temporale - modi infiniti ed eterni del pensiero → intelletto e volontà - modi infiniti ed eterni dell'estensione → moto e quiete → l'intelletto è infinito, dunque anche la totalità delle idee e dei corpi è infinita → se in questa totalità consideriamo le singole idee, ogni idea e ogni corpo, in quanto delimitati da altre idee e corpi, sono finiti DUPLICE DIMENSIONE di ogni cosa: fuori dal tempo e nel tempo: ogni idea presenta una duplice dimensione: →in quanto oggetto del modo infinito ed eterno dell'intelletto, è a sua volta fuori dal tempo → in quanto determinata da altre idee, ha una durata ogni idea è eterna nella sua essenza e temporale nella sua esistenza singolare e concreta stessa cosa vale per moto e quiete, ovvero i singoli corpi SINTESI DEL SISTEMA SPINOZIANO 1. il punto di partenza è la sostanza-Dio che è «assolutamente infinita>>; 2. poi vengono gli attributi, di cui ognuno è infinito ma solo «nel suo genere»>; 3. seguono i modi infiniti, che rappresentano la mediazione tra infinito e finito; 4. infine si arriva ai modi finiti, vale a dire le singole idee e i singoli corpi (modificazioni particolari della sostanza) che costituiscono il mondo. Un sistema che possiamo definire in più modi: PANENTEISMO (tutto è in Dio) e PANTEISMO (ogni cosa è una manifestazione divina). Ne segue che: - nulla vi è al di fuori di Dio, tutte le cose sono in Dio e dipendono da lui - Dio non è puro spirito: lo stesso universo fisico (la totalità dei corpi) è in Dio; - Dio non è pensiero: se lo fosse, non potrebbe contemporaneamente essere soggetto degli altri infiniti attributi; - intelletto e volontà non fanno parte della natura di Dio (come gli attributi), ma seguono necessariamente da Dio; - pur includendo la materia, Dio non è corporeo e di conseguenza non è divisibile: solo i corpi, proprio perché sono finiti, sono divisibili, mentre Dio, essendo assolutamente infinito, è uno e in quanto tale indivisibile; - i modi non vanno considerati «parti» di Dio, ma come sue manifestazioni; - pur identificandosi con la natura, Dio non si riduce all'Universo fisico RAPPORTO TRA DIO E MONDO Il Dio della tradizione biblica è una persona che ha creato liberamente il mondo dal nulla e nei confronti del quale è e rimane trascendente. Il Dio di Spinoza è totalmente altro: - è del tutto impersonale; - non è creatore né creatore dal nulla: se avesse creato dal nulla, avrebbe dimostrato di non essere infinito; - è libero da ogni condizionamento esterno, ma non ha alcuna libertà di scelta, in quanto opera secondo la necessità della sua natura: il suo rapporto con il mondo è assolutamente necessario - non è un Padre che ama gli uomini, bensì lo stesso ordine geometrico scoperto dalla scienza moderna (il complesso delle leggi) che non ammette alcuna scelta; - non agisce per un fine: ciò è impossibile perché Dio altrimenti non sarebbe infinito è causa del mondo, ma questo non ha nulla di contingente, nulla cioè che avrebbe potuto non essere o essere diverso - dato che coincide con la natura, tutto ciò che è in natura è perfetto. Non vi sono in natura cose belle, brutte... dato che la natura è Dio, allora in essa tutto è necessario e tutto è perfetto. Siamo di fronte a un rigido MONISMO METAFISICO. Spinoza, tuttavia, ammette una certa distinzione tra Dio e il mondo in quanto distingue nella sostanza 1. una componente attiva, che definisce natura naturans → la sostanza con i suoi infiniti attributi 2. da una componente passiva, la natura naturata → non solo i modi del pensiero e dell'estensione, ma anche tutti i modi degli altri infiniti attributi sconosciuti all'uomo Dio è causa di tutte le cose (causa rerum), ma causa immanente (rimane dentro ciò che ha causato), non transitiva, e rigorosamente necessaria. DIO RIFUGIO DELL'IGNORANZA Spinoza nella parte I dell'Etica fa un'analisi sull'origine dell'antropocentrismo e dell'idea che l'uomo ha di Dio. L'uomo, quando non sa rispondere a delle domande, si rifugia nell'ignoranza e anziché cogliere la relazione tra causa ed effetto degli eventi, si affida alla divina provvidenza e alla credenza secondo cui tutto quello che succede ed esiste è opera di Dio. Questa ignoranza viene eliminata dalla matematica e dalla geometria, che hanno un fondamento logico. Un'altra forma di ignoranza dell'uomo è la convinzione di essere al centro dell'Universo (antropocentrismo) e l'idea di un Dio con sembianze umane. RAPPORTO TRA MENTE E CORPO parte 2 dell'etica → natura e origine della mente Cartesio: come fanno due sostanze come mente e corpo, che non hanno nulla in comune, a comunicare? grazie all'ipofisi (ghiandola pineale) → teoria che non convince molto Spinoza: non siamo in presenza di due sostanze, ma di due "punti di vista" diversi della stessa sostanza, in quanto pensiero e estensione, in qualità di attributi, sono due facce della stessa realtà estensione e pensiero sono attributi della stessa sostanza ma non hanno niente in comune e quindi non comunicano tra di loro → ogni evento corporeo è determinato esclusivamente dalle leggi universali dell'estensione e dai rapporti con gli altri corpi → un evento fisico non può essere la causa di uno mentale e viceversa - eventi fisici e mentali sono però tra loro paralleli → non c'è nulla nella nostra mente che non abbia una corrispondenza fisica (idea - ideato) → parallelismo psico-fisico - l'uomo non è né mentale né corporeo, ma si manifesta sia come mente (oggetto dell'intelletto), che come corpo (particolare configurazione di moto e di quiete) → mente: dimensione mentale degli stati spontanei del corpo e di ciò che subisce, ma si tratta di due processi paralleli, non comunicano tra loro IMMORTALITÀ DELL'ANIMA quando il corpo non c'è più, l'uomo non può provare a livello mentale alcuna sensazione e non può avere ricordi ma nonostante ciò, l'idea dell'essenza del corpo è eterna corpo → determinato da rapporti spaziali e temporali con altri corpi essenza del corpo → non ha nulla a che vedere col tempo → i corpi si distinguono solo per i rapporti causali che hanno con gli altri corpi la parte della mente che sopravvive alla morte del corpo non ha niente di personale perché essa è consapevole di sé solo quando percepisce le modificazioni del proprio corpo → I'IMMORTALITÀ DELL'ANIMA individuale non ha nulla di razionale ma è una superstizione alimentata dai teologi per convincere la gente ad agire bene IL LIBERO ARBITRIO l'uomo non può essere né agire se non in Dio la sua mente fa parte di una catena infinita di rapporti causa-effetto in cui le idee sono determinate da altre idee e queste ed altre ancora all'infinito → L'UOMO NON E' LIBERO → appartiene, come gli altri esseri, all'ordine universale → è soggetto al determinismo che regge il tutto → l'uomo non è sottratto alle leggi della natura, ma ne è parte integrante → non è dotato di libero arbitrio e di volontà LA LIBERAZIONE DALLE PASSIONI Spinoza indaga le passioni umane come qualsiasi evento naturale e necessario, come un matematico → non condanna i vizi e le azioni umane, ma spiega le cause e cerca di comprendere le leggi che determinano il comportamento degli uomini la legge che ricava è questa: l'uomo agisce naturalmente spinto dall'impulso (conatus) ad auto-conservarsi e ad accrescere la vitalità e il proprio grado di perfezione sia a livello mentale che corporeo. → è una spinta interna che può essere contrastata solo da cause esterne: sono gli altri corpi con cui l'individuo viene a contatto a provocare una modifica che avrà una sua corrispondente nella mente chiama questo impulso in vari modi: volontà → se si riferisce alla mente appetito → se si riferisce sia a mente che a corpo desiderio (cupiditas) → quando si è consapevoli dei propri appetiti ciò che determina l'agire nell'uomo è l'APPETITO (impulso di autoconservazione sia di mente che di corpo) il bene è dunque l'utile cioè tutto ciò che agevola l'appetito (il male è ciò che lo ostacola → non esistono valori oggettivi → bene e male, giusto e ingiusto, merito e colpa, sono solo concetti soggettivi, punti di vista dell'uomo se un individuo nel suo sforzo di conservazione 1. viene agevolato → prova "gioia" (mente) o "piacere" (sia mente che corpo) 2. viene ostacolato → prova "tristezza" (mente) o "dolore" (sia mente che corpo) → desiderio, gioia e tristezza sono gli affetti primari Da queste Spinoza deduce tutte le altre come l'amore (quando la gioia che avverte un uomo è associata all'idea di chi l'ha provocata) e l'odio (stessa cosa ma con la tristezza) → ecco perché Dio, non avendo niente di esterno che può suscitare in lui gioia e tristezza, non può né amare né odiare → dalle caratteristiche primarie Spinoza deduce anche superbia, invidia, pentimento, vergogna, disperazione, ira, crudeltà, avarizia, paura, speranza (queste due sono all'origine della superstizione religiosa) AFFETTI → tutte le componenti della vita emotiva → affetti primari (desiderio, gioia e tristezza); → affetti secondari (amore, odio, invidia,...) esiste quindi un mondo affettivo del tutto naturale e necessario, ma nei confronti del quale possiamo essere attivi o passivi, liberi o schiavi: azioni → atti che dipendono esclusivamente da noi passioni → atti che derivano anche da cause esterne, sono inevitabili Spinoza prende le distanze da sentimenti come umiltà, pentimento, commiserazione, paura, che rattristiscono l'uomo → hanno una funzione positiva solo per l'ignorante, non per il sapiente LA LIBERTA' DEL SAGGIO nella V parte dell'etica Spinoza tratta la liberazione dalle passioni → che non si tratta di violare il determinismo naturale: l'uomo non può sottrarsi alla legge secondo cui ogni individuo ricerca il proprio utile, ma può ricercarlo da ignorante (in modo inconsapevole) o da sapiente (attraverso l'uso della ragione) → qui l'uomo è attivo è l'ignoranza che ci porta a essere schiavi delle passioni, ed è la conoscenza che ci libera dalla schiavitù La saggezza dell'andare oltre ogni evento che provoca odio ci consente di trasformare le passioni in azioni → così diventiamo liberi, se ci facciamo guidare dalla ragione e diventiamo attivi. È necessario però che questa ragione generi affetti capaci di vincere ciò che ci turba e ci rattrista. "l'uomo libero non pensa a nulla meno che alla morte, e la sua sapienza è meditazione non della morte, ma della vita" DAL PUNTO DI VISTA DEL FINITO AL PUNTO DI VISTA DI DIO Dio è un ordine geometrico in cui tutto è necessariamente concatenato; le cose, dal punto di vista di Dio, non hanno nulla di contingente o di caduco, neppure l'uomo: si tratta di verità che tutti gli uomini coglierebbero se davvero avessero l'idea chiara e distinta della sostanza-Dio, se davvero cioè seguissero la ragione. rispetto alle loro cause: uomo è schiavo dei sensi → percepisce le cose in modo 1. primo genere di conoscenza → le idee, legate alle percezioni sensoriali soggettive e all'immaginazione, sono «inadeguate», «confuse e oscure», separano le singole cose dalla catena necessaria in cui sono inserite, sono erronee All'interno di questo genere c'è anche la classificazione di cose simili mediante NOMI COMUNI (conoscenza «per segni»): poiché non si è capaci di cogliere le differenze tra individui della stessa specie. Nell'etica è il caso della schiavitù: l'uomo percepisce gli eventi come isolati → non conosce le cause, diventa schiavo delle passioni (attribuendo, ad esempio, la colpa della sua tristezza a un altro individuo che ritiene erroneamente dotato di libero arbitrio). 2. secondo genere di conoscenza: dal punto di vista della RAGIONE (è quello scientifico, è superiore), si colgono le qualità soggettive nei loro rapporti causali e quindi nel loro essere concatenate in un ordine necessario. → grado di conoscenza accessibile a tutti in quanto le «nozioni comuni» (nozioni di estensione, moto, quiete) appartengono a tutti gli uomini Qui le idee sono «adeguate», «chiare e distinte»>, sono vere, colgono l'esistenza delle cose e il "perché" queste esistono, grazie all'individuazione dei nessi necessari. Nell'etica è il caso della vita virtuosa: considerato che il sapiente sa che ogni evento è concatenato in modo necessario ad altri infiniti eventi, non si lascia turbare da niente → si libera dalla schiavitù delle passioni. 3. terzo genere (o grado) di conoscenza: il più elevato, è lo stesso punto di vista di Dio, che è possibile cogliere con la scienza intuitiva che si fonda sull'INTELLETTO. Questa consente all'uomo di andare oltre il tempo, cogliere le singole cose e le singole idee nella loro essenza individuale, che è immutabile Si dice sub specie aeternitatis = al di là del divenire e del tempo, NON è universale, ma dell'essenza dell'individuale Se l'uomo giunge al terzo genere di conoscenza, raggiunge la gioia più alta e più grande, la BEATITUDINE, I'«amore intellettuale di Dio»>; → consapevole del determinismo universale, consapevole che tutto deriva necessariamente dalla natura degli attributi divini e dalle loro leggi, consapevole che non può controllare ciò che la natura ci dà e ci toglie in continuazione. → la beatitudine non è premio della virtù, ma la virtù stessa CONDIZIONI POLITICHE CHE AGEVOLANO IL VIVERE dopo l'Etica, Spinoza compone il Trattato Politico (ultima opera) → l'uomo non può vincere le passioni da solo ma può farlo solo all'interno di uno Stato fondato sulla ragione, vuole conferire alla scienza politica il livello di necessità e di universalità che i politici, avendo solo l'esperienza come maestra, non sono riusciti a dare → elabora una scienza politica con lo stesso approccio matematico con cui ha studiato Dio, la natura e l'uomo secondo Spinoza il bene dello Stato deve essere fondato su un ordinamento capace di scoraggiare l'agir male e la cattiva fede → questo compito non compete infatti alla religione → religione e Stato non devono aver a che fare tra loro È necessario però che uno Stato sia istituito in modo che tutti facciano ciò che è nell'interesse del bene di tutti condizioni fondamentali per eliminare le prepotenze individuali e per consentire lo sviluppo della libertà per tutti →