Il linguaggio e la logica nel pensiero di Parmenide
Parmenide afferma che il contenuto del suo "De Natura" gli è stato dettato da una dea, probabilmente per evitare accuse di empietà nella sua città. Questa affermazione rivela il complesso rapporto tra filosofia e religione nel pensiero antico.
Il filosofo stabilisce una gerarchia tra logica, ontologia e linguaggio:
- La logica precede l'ontologia: solo ciò che è pensabile è possibile.
- Il linguaggio non è un'espressione diretta del logos (ragione).
Highlight: Nel campo della scienza, secondo Parmenide, ci si deve esprimere solo in senso affermativo, evitando negazioni.
Questa rigidità nel linguaggio rappresenta un limite del pensiero parmenideo. Il filosofo considera il linguaggio una pura convenzione, soprattutto quando usato nel campo dell'opinione (doxa).
Quote: "L'essere è e non può non essere" - questa frase riassume l'essenza del pensiero di Parmenide sulla natura dell'essere.
La concezione dell'essere di Parmenide si può comprendere solo in via affermativa, il che pone problemi nell'esprimere la diversità e il molteplice. Questo rappresenta un altro limite della sua filosofia.
Vocabulary: Alétheia - in Parmenide, la verità appartiene alla realtà dell'essere e deve essere indagata. È un'identità sia teologica (divina) che metafisica (che va oltre i sensi).
La teoria di Parmenide si basa sul concetto di limitazione come perfezione, in linea con il pensiero greco classico. Il passaggio successivo alle teorie basate sull'illimitato avrà un impatto rivoluzionario, paragonabile alla teoria eliocentrica di Galileo.
Questo cambiamento di prospettiva porterà l'uomo a cercare nuovi modi per ordinare e comprendere un universo più vasto, sviluppando scienze che permettono di quantificare e controllare la realtà.