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La scuola Eleatica

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LA SCUOLA ELEATICA
Con l'eleatismo, che si sviluppa nelle colonie greche dell'Italia meridionale e che prende il nome dalla città
di Elea

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Parmenide, Zenone, Mellisso e Senofone

 

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Sintesi

3 LA SCUOLA ELEATICA Con l'eleatismo, che si sviluppa nelle colonie greche dell'Italia meridionale e che prende il nome dalla città di Elea, il pensiero filosofico si trova in un "atmosfera" diversa rispetto a quella ionica. I filosofi eleatici si contrapponevano al mondo antropomorfo composto da Dei fortemente umanizzati e cercavano di perseguire la ricerca di un Essere unico, eterno ed immutabile; In particolare la scuola eleatica sosteneva che i sensi fossero ingannevoli e non fossero in grado di indagare l'Essere. Solo partendo da premesse certe si può sviluppare conoscenza e quindi solo il pensiero, utilizzando metodi matematici, può giungere alla Verità. PARMENIDE Il fondatore di questa scuola è Parmenide ■ ONTOLOGIA: studio dell'essere nelle sue caratteristiche universali Nasce a Elea (attuale Campania) tra il 550 e il 450 a. C Espose il proprio pensiero filosofico in un'opera "Sulla Natura" Parmenide separa in modo netto la verità (aletheia) dall'opinione (doxa). Ciò che è, la realtà, non si confonde in alcun modo con ciò che sembra, ciò che solamente appare. Secondo Parmenide, di fronte all'uomo, si aprono due vie: Il sentiero della verità, basato sulla ragione, che ci porta a conoscere l'essere ✓ ZONEN HELIATES Il sentiero dell'opinione, basato sui sensi, che ci porta a conoscere l'essere apparente Parmenide e l'eleatismo ritengono che la ragione conosce e comprende che l'Essere è, e il non- essere non è, da questo deriva...

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che l'essere non può non-essere. Siccome dunque l'Essere parmenideo esclude il Nulla, che non può neanche essere pensato, Parmenide ricava una serie di attributi dell'essere vero; ✓ INGENERATO e IMPERITURO, poiché se nascesse o perisse implicherebbe il non- essere ✓ ETERNO, poiché se nascesse in un dato momento, prima di ciò sarebbe non-essere ✓ IMMOBILE ed IMMUTABILE, poiché se cambiasse o si muovesse, si troverebbe in stati in cui prima non era e dunque sarebbe non-essere UNICO e OMOGENEO, poiché se fosse in sé differenziato, implicherebbe degli "intervalli" di non-essere FINITO, poiché, secondo la mentalità greca, il finito è sinonimo di completezza e perfezione ZENONE Discepolo di Parmenide 489 a.C Il suo pensiero è una sorta di “rinforzo" della filosofia parmenidea pitagorici Vuole dimostrare l'assurdità delle dottrine che ammettono La molteplicità delle cose e il mutamento, confermando così La tesi di Parmenide 1." LO STADIO" 1/2 1/4 1/8 1/6 3." LA FRECCIA" STADIO: Unità di misura della grandezza (182,88 m) I PARADOSSI DI ZENONE: Non si può arrivare all'estremità dello stadio, giacché bisognerebbe arrivare prima alla metà di esso e prima ancora alla metà di questa metà e così via all'infinito. Ma non è possibile percorrere in un tempo finito infinite parti di spazio. Se una tartaruga ha un passo di vantaggio, non sarà mai raggiunta da Achille. Difatti, prima di raggiungerla, Achille dovrà raggiungere la posizione occupata precedentemente dalla tartaruga, che nel frattempo si sarà spostata di un intervallo, sia pure piccolissimo, di spazio; così la distanza tra Achille e la tartaruga non si ridurrà mai a zero, pur diventando sempre più piccola 0 2." ACHILLE E LA TARTARUGA" Il presupposto concettuale di questi due primi argomenti è la tesi che, posta l'infinita divisibilità dello spazio, il movimento di un corpo dato non raggiungerà mai la sua meta, poiché, dovendo superare gli infiniti punti di cui consta qualsiasi distanza, dovrà impiegare un tempo infinito Esso afferma che in uno stadio un punto mobile va da una certa velocità, e simultaneamente al doppio di essa, a seconda che sia rapportato a un punto immobile oppure a un punto che si muove alla sua stessa velocità ma in senso contrario. La freccia che appare in movimento è in realtà immobile: difatti essa occuperà a ogni istante soltanto uno spazio determinato, pari alla sua lunghezza; e poiché il tempo in cui essa si muove è fatto di molteplici istanti, per ognuno di questi istanti, e per tutti, la freccia sarà immobile. 1+1/100 1+1/100+ (1/100 di 1/100 0 4." MASSE NELLO STADIO" 0 0 1/2 1/100 d 1/100 1/2 + 1/4 N 1 1 1 MELISSO nasce a Samo, tra il IV e V secolo a.C. ■ Melisso sviluppa e in parte modifica la dottrina di Parmenide Come Parmenide, anche Melisso nega il divenire, ritenendolo "compromesso "con il non-essere. PARMENIDE: essere è finito MELISSO: essere è infinito UNICO e INCORPOREO 66 È e sempre era e sempre sarà, e non ha né principio, né fine, ma è infinito (DK 30 B 2) Nega anche la molteplicità delle cose, considerandoli “compromessi” della presenza del non-essere. All'interno dell'essere possono esserci contemporaneamente più realtà tra loro Non essere qualcos'altro non significa non esistere, ma soltanto essere diverso da quel qualcosa differenti. SENOFANE Senofane di Colofone, secondo la tradizione, è l'iniziatore dell'eleatismo. Nasce a Colofone, tra il 580 e il 565 a.C. Compone varie opere in versi, con riflessioni teologiche e filosofiche Non possiamo però considerarlo discepolo di Parmenide poiché viene prima di Parmenide. Critica contro l'antropomorfismo religioso tipico delle Credenze comuni dei Greci UTORO XENOPHANES.

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