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La scolastica: Anselmo d’Aosta e Tommaso d’Aquino

15/9/2022

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LA SCOLASTICA
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LA SCOLASTICA -nuova corrente culturale e filosofica che tratta i temi di fede e ragione si tratta di una filosofia cristiana che nasce nel quindicesimo secolo e termina nel quattordicesimo secolo -si chiama scolastica perché è una riflessione che viene elaborata all'interno delle scuole, che vengono istituite inizialmente nei monasteri, poi nelle cattedrali e dal tredicesimo secolo nelle università europee -nella scolastica l'interesse dei filosofi e dei teologi sarà improntato sulla necessità di interpretare le scritture alla luce della ragione ci sono 3 temi principali: -teismo: deriva dal greco theos e significa dio, corrente di pensiero che ammette la esistenza di dio e la riconosce attraverso temi razionali -ateismo viene dal greco atheos (senza dio) corrente di pensiero che nega l'esistenza di dio -agnosticismo dal greco agnosthos (non conosciuto, ignoro conoscenza) sono colore che di fronte al problema teologico si rifiutano di prendere una posizione e quindi preferiscono sospendere il giudizio -possiamo dire che qualsiasi atteggiamento religioso implichi la nozione di dio di conoscimento della sua esistenza è determinante nella virtù della visione teista la domanda su dio coinvolge l'uomo in quanto tale nel suo esser sia che creda, che non creda, che sospenda il giudizio una domanda: se esiste dio com'è possibile che esiste il male? nel libro di giobbe, libro ebraico: viene raccontata la vicenda di un uomo, giobbe, messo...

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Stefano S, utente iOS

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Susanna, utente iOS

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Didascalia alternativa:

duramente alla prova da dio e non commette il male, ma, spesso veniva colpito dalle disgrazie e quindi gli amici per cercare di proteggerlo hanno cercato di convincerlo che forse in passato fosse stato un uomo cattivo. ma ci racconta il libro di giobbe, la sfortuna e il male che si evince dal discorso di yahvé che conclude il libro e che perseguitavano giobbe, non erano dovuti al suo comportamento ma trovavano una loro giustificazione all'interno del misterioso disegno salvifico di dio. il libro di giobbe ci vuole insegnare che non può essere ci contraddizione tra l'esistenza di dio e la presenza del male nel mondo quindi secondo la visione teistica della riflessione teologica l'esistenza del male non appare un argomento valido per negare dio -gli scolastici che elaborano una visione a posteriori si rifanno alle teorie scientifiche di aristotele si distinguono 4 fasi del percorso scolastico: -precursore, la prescolastica tra il sesto e decimo secolo con intellettuale di riferimento scoto eriugena -vera e propria scolastica, da 11 al 12 con anselmo d'aosta -13 rappresenta l'epoca d'oro con l'evoluzione del pensiero di tommaso -14 secolo definita fase della decadenza con dunz scoto e guglielmo docam, la ragione viene svalutata nella sua possibilità di riuscire ad avere strumenti per poter dimostrare l'esistenza di dio e delle sue proprietà nella cultura scolastica la volontà religiosa aveva un peso grande, dio aveva rivelato la sua verità attraverso la parola del figlio gesù cristo, il verbo fatto carne questa parola era stata fatta affinché la chiesa fosse in grado di custodire in maniera corretta elaborando un apparato di dogmi e comandamenti che fossero adeguati alla corretta interpretazione dell scritture il fedele poteva solo credere e comprendere e obbedire atteggiamenti che venivano a far conciliare la filosofia con la teologia ANSELMO D'AOSTA il nodo più importante è la dimostrazione relativa all'esistenza di dio detta: prova ontologica -è un abate, nasce ad Aosta e divenne arcivescovo di Canterbury -secondo lui più noi abbiamo fede, più la ragione puó osare nell'ottica della concezione dell'unione tra fede e ragione sarà criticata in quanto non considerano la sua tesi non è valida -proslogion: sono i suoi stessi monaci che lo inducono ad elaborare degli scritti che comunicano al mondo l'esistenza di Dio. Incontra un ignorante ma che dal punto di vista intellettivo non è sprovveduto ed è quindi in grado di sostenere le tesi di Anselmo, i due iniziano un dibattito. argome ontologico: definizione di Dio per dedurre la sua esistenza (argomento a priori) dimostrazioni: 1.Dio è colui di cui non si puó immaginare niente di più grande 2.se non esistesse o esistesse esclusivamente nella mente, sarebbe inferiore a qualsiasi essere dotato di esistenza 3.se si ammette il concetto di Dio come essere perfetto si deve necessariamente ammettere la sua esistenza -questa ideologia viene contraddetta da Anilone un priore che scrive un saggio "libro in difesa dell'insipiente" ammettiamo di avere nella mente l'idea di Dio come perfetto, ma da ció non possiamo derivare l'idea della sua esistenza nella realtá non possiamo passare dal livello logico a quello ontologico solo perchè sto pensando ad una cosa Anselmo reagisce con un saggio "libro apologetico" sostiene che il paragone di Gaunilone non può essere considerato valido, non si puó mettere sullo stesso piano il perfetto con l'esistenza di Dio -nell'età moderna viene contraddetto ancora, Kant sostiene che si tratta l'esistenza come una proprietà di Dio, l'esistenza di Dio non può essere confusa con le proprietà intrinseche dell'oggetto in discussione è una condizione che deve essere provata: se io non dimostro che Dio esiste non posso parlare di lui TOMMASO D'AQUINO chiamato il "bue muto" -veniva da Aquino, primogenito di una famiglia agiata -fu inviato nelle scuole monastiche di Montecassino gestite dall'ordine monastico, già da piccolo offriva suggerimenti riguardo all'esistenza di Dio -scrisse molti testi e libri -finita la formazione comunica alla famiglia di aver ricevuto la chiamata di Dio e rimase a Montecassino -esponente più importante del progetto filosofico-teologico della scolastica che consiste nella conciliazione tra ragione e fede ritiene che la ragione non può essere in grado di dimostrare i dogmi della fede sebbene puó definire alcuni punti della dottrina cristiana la ragione si deve mettere al servizio della fede poiché è in grado di dimostrare tramite argomentazioni valide che l'uomo è razionale e anche coloro che non credono devono mettere Dio come giustificazione sostiene che la ragione quando non coincide con alcune definizione evidentemente non è stata utilizzata nella maniera adeguata e dunque occorre affidarsi alla fede come corretto utilizzo della ragione -è critico riguardo la dimostrazione dell'esistenza di Dio: l'esistenza non è né evidente all'intelletto né puó essere dedotta mediante la riflessione, perché l'uomo è limitato e finito tramite la ragione l'uomo puó essere in grado di dimostrare l'esistenza a condizione che ci sia la concezione sensibile a partire dalle opere del creato a posteriori la prova ontologica a posteriori pretende di conoscere Dio ancor prima di sapere se esso esiste o no, ma è importante prima dimostrare razionalmente l'esistenza di Dio e poi vedere le sue caratteristiche infatti Anselmo ha commesso un errore che muove dal fatto che ha preteso di conoscere l'essere perfetto Dio ancor prima di sapere se esistesse -l'argomento ontologico puó essere visto come ipotesi non come dimostrazione -> se dio fosse perfetto sarebbe materiale summa teologia: opera in cui si concentra sulle 5 vie che muovendosi dal mondo fisico e che sono le prove dell'esistenza di Dio e che ci portano a capire questo summa contra gentile: contro i pagani -momenti di cui si compone la riflessione 1. constatazione di un aspetto caratteristico della realtà 2. applicazione del principio di causalità utilizzato come strumento di cui la ragione umana si serve per poter arrivare a dimostrare l'esistenza di Dio -tomismo: corrente di pensiero che ha dato vita Tommaso omismo ci si riferisce a un sistema filosofico teologico elaborato di lui tommaso rappresenta uno dei dottori fondamentali tommaso parte da un presupposto di matrice aristotelica, cioè non vuole spiegare il mandato divino a partire dalla concezione a priori dell'essenza divina dentro di noi, ma dall'esperienza, lo fa attraverso 5 vie: - via del moto - via dell'effetto - via della contingenza - via dei gradi della perfezione - via dell'ordine del mondo via del moto: parte da una consapevolezza aristotelica, che tutto e si trasforma, è in divenire è il primo argomento razione la e che può permettere di risalire a dio nella realtà ci rendiamo continua che tutti gli esseri si trasformano il cambiamento è uno dei tratti dell'esperienza tommaso afferma che ogni cambiamento esige una causa, richiede di individuare il principio di questo suo cambiamento che deve essere un il principio immobile perché avrebbe bisogno di altre cause fino all'infinito seguendo aristotele tommaso afferma "ciò che si muove deve essere mosso da una causa a lui esterna" dio è il motore immobile, è pur principio di divenire ed è la causa prima il moto è generato da una causa ma è necessariamente giustificabile alla prima causa che è dio via dell'effetto: nella esperienza che noi viviamo ogni giorno della nostra vita siamo costretti a comprendere che ogni effetto esige una causa quindi dobbiamo riconoscere che alla fine del percorso a ristoro ci deve essere una causa prima che genere ogni altro effetto, che deve essere incausata perché sennò la nostra analisi deve andare a ritroso fino all'a non possiamo farlo perché la nostra ragione dice che dobbiamo fermarci e ammettere che sia dio la causa ultima e nessun altro via della contingenza: nella realtà facciamo esperienza di esseri che esistono la presenza della morte del mondo o la presenza della consapevolezza del non poter vendere all'esistenza di molti esseri ci fa comprendere che tutti potremmo non esistere il fatto che noi esistiamo è determinato da una causa gli esseri del mondo sono contingenti: enti a cui è toccato di esistere ma ci è toccato di esistere le il volere di qualcuno perché questo contingente, questo destino, si è reso necessario, è nato da una necessità se è vero che questa esistenza e determinata da una contingenza necessità allora è evidente che si audio lente necessario che giustifica l'esistenza di questi esseri questo è determinato dal fatto che un essere necessario, dio, determina questa contingenza via dei gradi della perfezione: ci mostra che nel mondo esiste una scala gerarchica qualsiasi ente è determinato secondo un grado minore o maggiore di perfezione il grado massimo di perfezione è quello che rende possibile l'esistenza dei gradi sottostanti il più o meno dell'essere si possono affermare solo se confrontato con un grado massimo di perfezione, dio via dell'ordine del mondo: parte dalla constatazione secondo cui le cose naturali, seppure prive di intelligenza, appaiono indirizzate a un fine tutto questo non sarebbe possibile se non ci fosse un essere perfetto che le ordina in tale modo se l'ordine regna nel mondo allora è necessario ammettere la presenza di un ordine supremo che è dio argomento teleologico tutto è determinato: ha un ordine che segue un preciso fine -è stato criticato perché viene visto come un elemento che non porta a una definizione oggettiva darwin ha dato una spiegazione diversa perché ha parlato di selezione naturale secondo cui sopravvivono gli esseri viventi più adatto al loro ambiente e trasmettono geni ai discendenti facendo in modo che possano geiger è un maniera armonizzata con la natura -le cinque vie agiscono in maniera positiva hanno una visione a posteriori dell'esistenza di dio secondo tommaso esistono anche altre vie per determinati attributi negativi via negativa: negare le imperfezioni che si riscontrano nelle cose si arriva a escludere che sia fino soggetto al tempo: dio è immutabile eterno perfetto via dell'eminenza: dio tutte le prefazioni che riscontriamo negli esseri intelligenti portandole al massimo grado di intelligenza si libera l'attributo della divinità da ogni tuo di limitazione opera gli fa decretare equivalenza dio e l'essere non riceve l'essere da altri ma è l'essere stesso essere intelligente che non è un concetto astratto ma un essenza Anselmo: la prova ontologica -perfezione di Dio e la mente umana che è limitata nel comprende il divino che per comprenderlo serve la ragione ed è proprio Dio che può concedere di comprendere all'uomo -l'insipiente non è sprovveduto di intelletto perche comprende che Dio è qualcosa di talmente grande da non poterci credere -appunto perché Dio è la perfezione perché non si può immaginare nulla di più grande che esista e quindi esiste -dire che Dio è la perfezione e che Dio non esiste è una contraddizione dunque Dio esiste Tommaso: non può esserci contrasto tra rivelazione e ragione naturale -Dio infonde in noi uomini dei principi razionali che sono veri ed essendo Dio l'autore di questi principi, essi sono comuni sia agli uomini che a Dio -inoltre impossibile che Dio infonda delle conoscenze contrastanti peró lo si puó pensare in quanto la verità della fede supera la possibilità conoscitiva della ragione; in realtà la ragione anche se non comprende a fondo la fede tramite analogia puó cogliere degli aspetti di Dio -nella verità di fede si distinguono due ambiti 1. le verità razionalmente dimostrabili: Dio esiste 2. il mistero che supera la ragione umana: trinità Tommaso: distinzione tra teologia e filosofia -rapporti tra fede e ragione che ricercano diversamente ma non in contrasto la teologia parte da Dio per poi analizzare il creato; e Dio conoscendo se stesso in principio conosce tutte le cose al di sotto di lui la filosofia parte dal creato per risalire a Dio