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La rivoluzione scientifica filosofia

3/10/2022

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La rivoluzione scientifica
Periodo compreso tra metà XVI secolo-fine XVII in cui vi è un cambio di paradigma, muta la concezione e
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La rivoluzione scientifica Periodo compreso tra metà XVI secolo-fine XVII in cui vi è un cambio di paradigma, muta la concezione e lo studio della natura e dell'universo. 1543 Copernico pubblica "le rivoluzioni dei corpi celesti" inizio rivoluzione scientifica. 1687 Newton pubblica “i principi matematici di filosofia naturale" fine rivoluzione scientifica. La natura non è più vista come soggetto vivente ma comincia a essere un ordine oggettivo causalmente strutturato e governato da leggi fisico-meccaniche, oggetto meccanico. L'universo è causalmente determinato, non ce posto per il caso, la fortuna, la provvidenza. La natura non è animata, deve essere purificata da tutte le caratteristiche che venivano viste in essa, disantropomorfizzata, in essa non vive alcun principio divino, non ha un'anima. Causalmente strutturato, governato da rapporti di causa-effetto. Nella scienza l'unica domanda da porsi è la causa efficiente e non la causa finale. La scienza indaga sulle leggi che governano il mondo. Metodo sperimentale-matematico. Nuovo modo di concepire lo studio della natura, nascita della scienza come sapere sperimentale, matematico e intersoggettivamente valido, accessibile a tutti. Sapere sperimentale: necessita una concezione empirica per validare i concetti. Ci sono fattori storici che hanno creato terreno fertile per l'avvenire di questo mutamento, ci sono una serie di esigenze pratiche, c'è una connessione tra sapere teorico e applicazione tecnica. Connessione tra applicazione pratica e sapere teorico,...

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Didascalia alternativa:

es tecnologia. Le esigenze pratiche servivano da stimolo. Le forze ostili erano: - la chiesa, la Bibbia dice esplicitamente che la terra è ferma, la chiesa aveva sposato questa teoria, la verità svela la verità che è in contrasto con il pensiero della chiesa ed è in contrasto con il principio della ricerca autonoma. - La tradizione accademica che si fondava sull'autorità di Aristotele, c'erano dei dogmi anche nel mondo non legato alla chiesa La visione del mondo aristotelica-tolemaica in cui l'universo era geocentrico e geostatico, si riteneva che tutti girassero attorno alla terra, teoria alimentata dal fatto che non facciamo esperienza del movimento della terra. Il nostro universo era l'unico esistente ed era chiuso, delimitato dal cielo delle stelle fisse oltre il quale non c'era nulla. Si pensava che i pianeti fossero incastonati in una sfera e che fosse questa a girare non il pianeta stesso, si pensava che l'universo fosse diviso in due zone: mondo sublunare, caratterizzato dalla presenza dei 4 elementi che occupano il loro luogo naturale e mondo celeste formato dall'etere perciò i pianeti erano considerati perfetti e dotati di un movimento circolare uniforme. Questa concezione sposava ciò che è scritto nella Bibbia Copernico Si dedica all'osservazione del movimento dei pianeti • 1473-1543 opera più importante: la rivoluzione degli astri celesti • Rivoluzione copernicana: dal geocentrismo all'eliocentrismo Al centro dell'universo si trova il sole, attorno al quale ruotano gli altri pianeti tra cui la Terra. • La Terra è dotata anche di un moto di rotazione attorno a se stessa L'ipotesi eliocentrica semplifica matematicamente il calcolo delle orbite • Mantiene alcuni elementi conservatori (della vecchia fisica aristotelica - l'universo è finito e chiuso dalle stelle fisse ● - i movimenti dei corpi celesti sono circolari - le sfere cristalline non sono ideali ma reali, solide su cui sono fissati i pianeti. Copernico non fu perseguitato dalla chiesa per due ragioni: 1. Il testo fu pubblicato con introduzione, fatta da un teologo luterano, Osiande che nel presentare questa teoria la definiva come un'opera di funzione matematica, un'ipotesi. 2. Il copernicanesimo sembrava non spiegare alcune questioni fisiche elementari, come ad esempio la terra che gira attorno a se stessa perché non lo percepiamo e andava contro ad alcuni principi della fisica del tempo. Verrà però successivamente messo nella lista dei libri proibiti Keplero Ha passato alcuni anni a difendere la madre dall'accusa di stregoneria. Le tre leggi: 1. Le orbite dei pianeti sono ellissi di cui il Sole occupa uno dei due fuochi (mette in crisi il postulato antico secondo cui il movimento dei pianeti era circolare) 2. Il segmento che unisce il Sole con un determinato pianeta (chiamato "raggio vettore") descrive aree uguali. In pratica un pianeta nella sua orbita intorno al Sole, nel punto in cui è più vicino procede più velocemente, mentre decelera quando di allontana (viene negata la costanza delle velocità dei moti celesti). 3. I quadrati dei periodi di rivoluzione dei pianeti sono proporzionali al cubo delle rispettive distanze dal sole. In pratica, i pianeti più vicini vanno più veloci, quelli più lontano più lenti, inoltre il rapporto tra velocità e distanza è una costante per tutti i pianeti. Giordano Bruno Anche giordano bruno prende parte e da un contributo alla rivoluzione scientifica abbattendo alcuni dogmi della vecchia dottrina: il fatto che l'universo sia chiuso, unico e diviso in due zone distinte perché era convinto che l'universo nel mondo sia intrinseco al mondo quindi se Dio è infinito anche l'universo deve essere infinito e non può essere chiuso né unico. C'è un'identità di struttura tra la terra e i cieli, l'universo è aperto in ogni direzione, infinito e con un'identità di struttura (senza zone qualitativamente differenti). Queste tesi non furono accolte perché la sua filosofia includeva elementi magici. Giordano Bruno risulta eretico anche nell'indagine scientifica oltre che nella religione. Galileo Galilei Nasce nel 1564 a Pisa dove viene iscritto alla facoltà di medicina, a cui non era interessato, era interessato alla matematica e alla fisica, infatti si scrive alla facoltà di matematica e dopo la sua laurea ottiene la cattedra all'università di Pisa, successivamente si trasferisce a Padova, dove trascorre quasi 20 anni, Padova faceva parte della Repubblica di Venezia, meno soggetta alle restrizioni, nel 1609 completa la costruzione del cannocchiale, di cui si serve per potenziare la sua osservazione dei pianeti. Il cannocchiale viene costruito sulla base dell'ottica, servendosi di materiali già esistenti. Galileo coglie le potenzialità della tecnica. È il simbolo della rivoluzione scientifica perché sia per quanto riguarda il metodo scientifico che per il contenuto rispecchia la figura delle scienziato per eccellenza. L'utilizzo del cannocchiale manifesta l'autonomia e quindi non viene visto bene dalla chiesa, infatti grazie anche alle sue scoperte si metterà contro la chiesa. Questo è il periodo del Concilio di Trento e il Sant'Uffizio viene potenziato. La santa istituzione prima di istituire un processo ammoniva e "avvertiva" le persone. Nel 1616 un cardinale ammonisce Galileo che non abbandona i suoi studi dimostrando la validità del copernicanesimo. Scrive dei testi tra cui Dialogo sui Grandi Testi dove fa emergere che il copernicanesimo prevale sulla vecchia concezione. Si mette contro la Chiesa e gli Aristotelici, per lui ostacolare la scienza significa ostacolare il cammino dell'umanità, la ricerca deve essere svincolata da qualsiasi tipo di autorità. Il testo sacro non poteva essere messo in discussione quindi Galileo prova a difendersi dicendo che la Bibbia è un testo sacro che non c'entra con la descrizione dell'universo e ciò che lo riguarda, ha un valore in ambito moarle, religioso e spirituale mentre la scienza invece è finalizzata alla conoscenza oggettiva del mondo, queste non sono da mettere l'una contro l'altra in quanto riguardano ambiti differenti, dovrebbe essere la Bibbia ad adattarsi a ciò che è detto dalla scienza, la Bibbia ci dice come si va in cielo mentre la scienza ci dice come va il cielo. Per la chiesa la verità è già scritta mentre per la scienza c'è un cammino per giungere alla verità che è infinito e in continua rivoluzione. Farà una polemica agli Aristotelici che si basavano sul fatto che ciò in cui credevano era detto da Aristotele (una cosa è vera perché l'ha detta Aristotele che non può essere contraddetto), se Aristotele avesse sentito la tesi di Galileo si sarebbe schierato dalla sua parte. Galileo distrugge anche alcuni principi fisici elaborati da Aristotele che riguardano il moto e la quiete che gli faranno intuire il principio di inerzia. Aristotele credeva che la quiete fosse lo stato naturale delle cose e il moto fosse qualcosa di temporaneo e si divideva in naturali e violenti che sono l'intervento di una forza esterna che conduce il corpo fuori dal luogo naturale. Leggi fisiche: 1. Principio di inerzia: un corpo tende a conservare il suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme indefinitamente finché non interviene una forza che lo modifica, vale anche per i pianeti non solo sulla terra. 2. Aristotele pensava che la velocità di caduta dei gravi fosse direttamente proporzionale al suo peso, ma Galileo dimostra che indipendentemente dal peso cadono alla stessa velocità, arriverebbero nello stesso momento se non ci fosse l'attrice dell'aria. Ragionamento induttivo: dall'analisi dei casi particolari arrivo al generale. vazioni astronomiche Galileo si serve del telescopio per le sue osservazioni astronomiche, utilizzano un tubo e una lente, che gli permette di osservare meglio da lontano, ciò gli fu contestato dalla chiesa perché questi congegni erano considerati diabolici. Telescopio significa "vedere lontano". Galileo fa 4 scoperte: 1. Le macchie lunari, tutto ciò che andava oltre la luna era considerato perfetto e formato dall'etere ma Galileo grazie al cannocchiale vede delle macchie e capisce che queste sono dovute all'ombra dei crateri e delle montagne. 2. I satelliti di Giove, Galileo sempre con il telescopio mentre osserva Giove vede prima dei puntini a sinistra, poi a destra poi non più, che lui chiama pianeti medicei (in onore di Cosimo de Medici), in questo mode capisce che la terra non è l'unico centro di rotazione. 3. Le macchie solari, si rende conto che sulla superficie del sole si formavano e sparivano delle macchie scure, capisce che anche il sole è soggetto a mutazione e cambiamento e quindi non è un unità perfetta, anche il sole è soggetto alle leggi del divenire. Queste teorie non vengono accettate perché c'è la convinzione che il telescopio peggiorasse la vista al posto di migliorarla. 4. Fasi di Venere, osservando venere questo ogni tanto era illuminato e ogni tanto no, capisce che venere non brilla di luce propria ma si illumina perché gira intorno al sole, in questo modo si intuisce il funzionamento anche per gli altri pianeti. 5. Galileo riesce a mettere in evidenza il fatto che siano più stelle di quante ne vediamo a occhio nudo e che la galassia è formata dall'insieme di queste. Tutte queste osservazioni verranno pubblicate nel 1610 circa nel Sidereus Nuncius (messaggio celeste) in latino, rivolto all-ambiente accademico scientifico è relazione di tutte le su scoperte. Nel 1632 scrive il Dialogo sui Massimi Sistemi, aristotelico-tolemaico e copernicano, dove descrive le due concezioni sotto forma di dialogo in cui ciascuni dei personaggi propone la sua tesi, uno è Simplicio (commentatore di alcuni testi di Aristotele) che rappresenta la vecchia concezione con tutti i pregiudizi l'altro è un nobile fiorentino che si chiama Salviati che incarna la visione copernicana infine c'è Sagredo che fa da moderatore tra i due e decreterà il vincitore. In questo testo è come se ripercorresse e confutasse tutti gli argomenti che cercavano di argomentare contro le tesi antiche. Questo testo ha una funzione divulgativa, infatti è scritto in italiano. Principio di relatività: un osservatore non può capire se un sistema si muove trovandosi nel sistema stesso. il metodo Nella scienza è determinante il contenuto tanto quanto il metodo (meta odos, strada da seguire), il procedimento per poter arrivare alla conoscenza oggettiva del mondo, la verità. Galileo applica il metodo anche se durante il racconto si trovano anche indicazioni metodologiche, il procedimento si divide in due momenti: 1. "Sensate esperienze" Momento osservativo-induttivo, l'osservazione e la ricognizione dei singoli fatti, dall'analisi dei singoli casi particolari si giunge a un'ipotesi. 2. "Dimostrazioni necessarie" Momento ipotetico deduttivo, si esplicitano le possibili esplicazioni I due momenti sono uniti, in quanto nessuna osservazione si compie senza che sia già compresa una qualche teoria. Nessuna teoria può valere solo in astratto perché acquisti validità deve passare per il momento della conferma empirico-sperimentale. Per Galileo l'esperienza non è l'esperienza sensoriale nella quotidianità perché i sensi non sono sempre affidabili, ma l'elaborazione dei dati che si conclude con una verifica, che è una procedura ideata affinché si creino le condizione necessaire per cui si possa riprodurre l'esperimento in laboratorio. Per Galileo il mondo ha una struttura matematica, ha un'origine pitagorica. visione filosofica di galileo Per Galileo la natura è un ordine oggettivo. Galileo espelle i fini, non gli interessano gli scopi per il quale esiste il mondo..., noi non dobbiamo cercare i fini della natura ma come opera la natura. (A differenza della filosofia teleologica di Aristotele, dove si va alla ricerca dei fini della natura). Bisogna capire le leggi e le cause che governano la natura. C'è un richiamo a Pitagora(leggi matematiche) e Democrito(concezione meccanicistica). La matematica è il fondamento della realtà, il mondo è scritto attraverso il linguaggio matematico. Per Galileo la scienza non si basa sull'individuazione delle essenza(definizioni), ma il funzionamento e poi si da una definizione. Cosmo in greco vuol dire ordine, colui che lo definisce per la prima volta è Pitagora, nel cosmo c'è armonia non esistono il caso e la fortuna. Francesco Bacone 1561, studia diritto Cambridge, intraprende una carriera politica e diventerà anche primo ministro. È associato alla nascita della scienza perché ha insistito sulla finalità pratica della scienza, "sapere è potere" la conoscenza del mondo non è fine a se stessa ma ha lo scopo di consolidare il dominio dell'uomo sulla natura e per l'insistenza sulla connessione tra scienza e tecnica, scrive un'Utopia, la nuova Atlantide, (ricalca l'utopia di Platone con qualche differenza, gli scienziati devono guidare la comunità), in questo mondo c'erano dei mezzi tecnologici all'avanguardia, una sorta di paradiso della tecnica sul quale gli abitanti sperimentavano, aveva ipotizzato la casa di Salomone che aveva il compito di promuovere e finanziare la ricerca scientifica, perché aveva capito l'importanza della tecnologia anche a livello economico. Anche Bacone scrive un opera, il Nuovo Organo (riferimento ad Aristotele), dove espone il metodo scientifico, questo metodo si suddivide in due parti: 1. Parts di destruens, parte critico demolitrice, volta a liberare gli uomini dagli ostacoli per una corretta visione del mondo, idoli (eidolon da simulacro, falsa immagine), i nostri pregiudizi sono delle false rappresentazioni della realtà che ci impediscono di coglierla oggettivamente, come se fossero false divinità. Elabora 4 tipologie di pregiudizi: 1. Idola tribus, riferiti alla tribù umana, alcuni pregiudizi sono innati e radicati nella nostra mente quindi comuni e universali, questi non possono essere sradicati, l'unica cosa che si può fare è essere consapevoli di averli. 2. Idola specus (caverna, Platone), propri di ciascun individuo, ognuno di noi guarda il modo partendo dalla caverna, dipendono da educazione ed esperienza. 3. Idola fori (piazza), alludono al linguaggio, la piazza è il luogo dove si hanno scambi di idee, pregiudizi che derivano dal lusso del linguaggio che può essere ambiguo, ci sono nomi di cose che sono indeterminati e vengono usati in contesti errati, anche questi ci impediscono di arrivare alla realtà. 4. Idola theatri, false rappresentazioni della realtà, false dottrine filosofiche della realtà, infondate. 2. Parts construens, parte in cui espone il su metodo su cosa e come deve procedere il metodo scientifico, il suo metodo, a differenza di quello di Galileo, è induttivo, partendo dal caso particolare si arriva al generale, l'induzioe di aristotele è secondo lui fallace, secondo lui la raccolta dei dati deve essere ampia e avvenire in modo graduale per giungere infine all'asso a generale, ritiene che debba esserci un modo preciso per raccogliere i dati, utilizzando le Tavole, caselle per inquadrare e raccogliere informazioni in maniera precisa e ordinata, 3 tipologie: presenza, casi in cui un fenomeno si presenta in circostanze simili o uguali, assenza, casi in cui il fenomeno non si presenta ma sempre in circostanze simili, e gradi, mettono in relazione il fenomeno con un'altro fenomeno in cui si cerca di stabilire un rapporto (es. calore e movimento),, una volta raccolti tutti dati si giunge all'ipotesi che va sottoposta all'istanza cruciale, conferma empirica della validità di una tesi.