La Dichiarazione universale dei diritti umani rappresenta uno dei documenti più importanti nella storia dell'umanità, proclamata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948.
Il documento stabilisce i 30 diritti umani fondamentali che devono essere garantiti a ogni persona, indipendentemente da razza, sesso, religione o condizione sociale. Tra questi, il diritto all'istruzione occupa un ruolo centrale, essendo considerato uno strumento essenziale per lo sviluppo della persona e della società. L'articolo 26 della Dichiarazione afferma che l'istruzione elementare deve essere gratuita e obbligatoria, mentre quella superiore deve essere accessibile a tutti in base al merito.
Purtroppo, nonostante l'importanza di questi principi, le violazioni dei diritti umani continuano a essere una realtà in molte parti del mondo. Organizzazioni come Amnesty International monitorano costantemente la situazione globale, producendo rapporti annuali che documentano abusi e violazioni. Il Rapporto Amnesty International 2024 evidenzia come in numerosi paesi persistano gravi violazioni, dalla negazione del diritto all'istruzione alla discriminazione sistematica. In Italia, la situazione dei diritti umani presenta luci e ombre: se da un lato il paese garantisce molte libertà fondamentali, dall'altro emergono criticità in ambiti come l'accoglienza dei migranti e le condizioni carcerarie. Il diritto all'istruzione in Italia è garantito dalla Costituzione (articoli 33 e 34) e si concretizza in un sistema scolastico pubblico accessibile a tutti, anche se permangono disparità territoriali e socioeconomiche nell'accesso a un'istruzione di qualità.
La tutela dei diritti umani richiede un impegno costante da parte di istituzioni, organizzazioni non governative e cittadini. È fondamentale conoscere i propri diritti e sapere a chi rivolgersi in caso di violazione dei diritti umani, sia attraverso canali istituzionali che mediante organizzazioni specializzate nella difesa dei diritti fondamentali.