La filosofia di Marx rappresenta una profonda riflessione sulla società e l'economia del suo tempo.
L'analisi critica di Karl Marx sulla società moderna si concentra principalmente sul sistema capitalistico e sulle sue contraddizioni. Marx identifica il lavoro alienato come elemento centrale della sua critica: l'operaio, nel sistema di produzione industriale, viene separato dal prodotto del proprio lavoro e ridotto a mera forza lavoro. Questa alienazione si manifesta in quattro forme principali: dal prodotto, dall'attività lavorativa stessa, dalla propria natura umana e dagli altri uomini.
Il confronto tra Hegel e Marx sullo Stato e la società evidenzia una fondamentale differenza di prospettiva. Mentre Hegel vede lo Stato come realizzazione suprema dello Spirito e della razionalità, Marx lo considera una sovrastruttura che riflette i rapporti economici di base della società. I limiti dell'economia politica secondo Marx emergono proprio nella sua incapacità di comprendere questi rapporti fondamentali. L'economia classica, secondo Marx, si limita a descrivere i fenomeni economici senza analizzarne le cause profonde e le contraddizioni interne. La sua critica si estende anche al concetto di proprietà privata, vista come fonte di disuguaglianza e sfruttamento, e al sistema di mercato, che nasconde i reali rapporti di produzione sotto l'apparenza dello scambio di merci. La soluzione proposta da Marx è una trasformazione radicale della società attraverso la rivoluzione proletaria, che dovrebbe portare all'abolizione della proprietà privata e all'instaurazione di una società senza classi.
La visione materialistica della storia sviluppata da Marx sostiene che sono le condizioni materiali di esistenza, e in particolare i rapporti di produzione, a determinare la coscienza degli uomini e non viceversa. Questo rovesciamento della prospettiva idealistica hegeliana costituisce uno dei contributi più originali del pensiero marxiano, che influenzerà profondamente il pensiero sociale e politico successivo.