Il valore aggiunto e il meccanismo dell'IVA
Il valore aggiunto è la differenza tra il prezzo di vendita di un bene o servizio e il costo dei fattori produttivi impiegati nella sua produzione. Questo valore si forma gradualmente, sommandosi in ogni passaggio della catena produttiva e distributiva.
Nel sistema IVA, il venditore riscuote l'imposta per conto dello Stato, diventando così debitore, mentre per l'acquirente l'IVA rappresenta un credito. L'imposta da versare si determina attraverso un meccanismo chiamato "deduzione di imposta da imposta".
Questo meccanismo funziona nel seguente modo:
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Si calcolano gli importi complessivi delle vendite del periodo e l'IVA relativa, che rappresenta l'IVA a debito del contribuente.
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Si considerano gli importi complessivi degli acquisti del periodo e l'IVA sugli stessi, che costituisce l'IVA a credito del contribuente.
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Dalla differenza tra l'imposta a debito e quella a credito si ottiene:
- L'IVA da versare all'Erario, se positiva
- Il credito IVA da riportare al periodo successivo, se negativa
Esempio: Se un'azienda ha vendite per 100.000€ con IVA al 22% (22.000€ di IVA a debito) e acquisti per 80.000€ con IVA al 22% (17.600€ di IVA a credito), dovrà versare all'Erario la differenza di 4.400€ (22.000€ - 17.600€).
Vocabulary: IVA a credito è l'imposta pagata sugli acquisti, mentre IVA a debito è l'imposta riscossa sulle vendite.