La trasformazione delle città europee nel XIX secolo rappresenta uno dei più significativi cambiamenti urbanistici della storia moderna.
Nel contesto dell'architettura dell'800 in Italia e in Europa, emergono innovazioni rivoluzionarie sia nei materiali che nelle tecniche costruttive. L'architettura in ferro e vetro dell'800 diventa emblematica di questo periodo, con la realizzazione di strutture monumentali come stazioni ferroviarie e gallerie commerciali. La trasformazione della città nell'800 è caratterizzata da interventi urbanistici su larga scala, con particolare attenzione all'igiene pubblica, alla circolazione e all'espansione demografica. Il caso più celebre è quello di Parigi con il Piano Haussmann: il barone Haussmann ridisegna completamente il volto della capitale francese attraverso la creazione di ampi boulevard, edifici uniformi e una rete di servizi moderni, definendo quello che diventerà noto come Stile Haussmann Parigi.
Un altro esempio significativo è Vienna, capitale dell'Impero asburgico, che subisce una profonda trasformazione nella seconda metà del secolo. La città, che oggi conta circa 2 milioni di abitanti (Vienna abitanti 2024), viene ridisegnata attraverso la realizzazione della Ringstrasse, un anello di viali che sostituisce le antiche mura medievali. I grandi piani urbanistici europei di fine Ottocento riflettono la necessità di adattare le città alle esigenze della società industriale, con particolare attenzione alla creazione di spazi pubblici, aree verdi e infrastrutture moderne. L'urbanistica dell'800 si caratterizza per un approccio sistematico alla pianificazione urbana, che tiene conto non solo degli aspetti estetici ma anche di quelli funzionali e sociali, gettando le basi per lo sviluppo delle metropoli moderne.