La litizzazione nell'architettura greca
Il processo di litizzazione nell'architettura greca arcaica comportò una significativa trasformazione degli elementi architettonici. Molti studiosi ritengono che la colonna, le coperture e alcuni elementi decorativi mantennero in larga misura l'aspetto che avevano nella loro versione lignea. Un esempio di questa continuità sono le scanalature delle colonne, considerate una tipologia decorativa caratteristica della lavorazione del legno.
L'introduzione delle tegole e l'impiego della pietra permisero l'inserimento del frontone sui due lati brevi del tempio. Questa innovazione consentì l'aggiunta di sculture monumentali al di sopra della trabeazione, arricchendo notevolmente l'aspetto estetico e simbolico dell'edificio.
Esempio: Le scanalature delle colonne greche, originariamente derivate dalla lavorazione del legno, furono mantenute anche nelle versioni in pietra, dimostrando la continuità tra le tecniche costruttive lignee e lapidee.
Parallelamente al processo di litizzazione, si verificò una "rivoluzione decorativa". Gli apparati ornamentali si spostarono dalla parte inferiore a quella superiore del tempio, area che i greci chiamavano "kosmos", termine che indicava sia l'ordine fisico che quello morale.
Vocabolario: "Kosmos" nell'arte greca arcaica si riferiva alla parte superiore del tempio, rappresentando non solo l'ordine fisico ma anche quello morale e spirituale dell'edificio sacro.
La scultura e la pittura non erano semplici elementi decorativi aggiunti all'edificio, ma contribuivano in maniera determinante al suo significato e alla sua funzione, integrando l'architettura con un ricco apparato iconografico e simbolico.