Le norme che regolano la società italiana si dividono in due categorie principali che è importante comprendere.
La differenza tra norme giuridiche e non giuridiche sta nel fatto che le prime sono imposte dallo Stato e prevedono sanzioni in caso di violazione, mentre le seconde sono regole sociali e morali la cui violazione comporta solo disapprovazione sociale. Le norme giuridiche hanno carattere obbligatorio e sono applicate attraverso l'apparato statale, che ne garantisce il rispetto mediante specifiche sanzioni amministrative e giudiziarie in Italia. Queste possono includere multe, sospensioni di licenze, fino ad arrivare nei casi più gravi a pene detentive. Le norme non giuridiche invece, come le regole di buona educazione o le convenzioni sociali, non hanno conseguenze legali ma solo ripercussioni sulla reputazione personale.
Un esempio pratico di come funzionano questi sistemi normativi si può vedere nel contesto scolastico. Quando uno studente viola il regolamento scolastico, può incorrere in sanzioni disciplinari come note, sospensioni o lavori socialmente utili. In questi casi è previsto un preciso processo di ricorso contro sanzioni scolastiche che permette allo studente e alla famiglia di contestare il provvedimento davanti agli organi competenti, presentando le proprie motivazioni e prove a discarico. Questo procedimento garantisce il diritto alla difesa e al contraddittorio, principi fondamentali del nostro ordinamento giuridico. Le norme scolastiche rappresentano quindi un interessante punto di incontro tra regole giuridiche, in quanto previste dalla legge, e non giuridiche, poiché parte di un più ampio sistema educativo basato anche su valori morali e comportamentali.