Il diabete mellito è una malattia metabolica cronica caratterizzata da elevati livelli di glucosio nel sangue. Secondo la definizione OMS, si manifesta quando il pancreas non produce abbastanza insulina o quando l'organismo non riesce a utilizzare efficacemente l'insulina che produce.
La classificazione diabete OMS distingue principalmente due tipi: il diabete tipo 1 e il diabete tipo 2. Il tipo 1, precedentemente noto come diabete insulino-dipendente, è una condizione autoimmune dove il sistema immunitario attacca e distrugge le cellule beta del pancreas che producono insulina. Questo tipo colpisce principalmente bambini e giovani adulti, e richiede la somministrazione quotidiana di insulina per sopravvivere. Il diabete tipo 2, invece, è caratterizzato da una resistenza all'insulina e rappresenta circa il 90% dei casi di diabete nel mondo. I fattori di rischio includono obesità, sedentarietà e predisposizione genetica.
L'insulina è un ormone fondamentale prodotto dalle cellule beta del pancreas che regola i livelli di glucosio nel sangue. Non è un ormone iperglicemizzante, ma al contrario, abbassa i livelli di glucosio. La produzione di insulina artificiale avviene attraverso la tecnologia del DNA ricombinante, utilizzando batteri o lieviti modificati geneticamente. I criteri diagnostici del diabete tipo 2 includono glicemia a digiuno ≥126 mg/dL, glicemia ≥200 mg/dL dopo 2 ore dal carico orale di glucosio, o emoglobina glicata (HbA1c) ≥6.5%. La troppa insulina può causare ipoglicemia, una condizione potenzialmente pericolosa caratterizzata da bassi livelli di zucchero nel sangue. È importante notare che il fegato non produce insulina, ma gioca un ruolo cruciale nel metabolismo del glucosio e nella regolazione della glicemia.