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Bernini e Borromini

Bernini e Borromini

 BERNINI
Bernini fu un artista universale, Nacque a Napoli, ed essendo figlio di uno scultore,
il padre gli trasmesse la passione per l'arte

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Sabrina Corellas

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Apollo e Dafne ; il ratto di Proserpina ; baldacchino di San Pietro ; Piazza San Pietro ; Sant’ Andrea al Quirinale; San Carlo alle 4 fontane ; Sant’Ivo alla Sapienza ; galleria di Palazzo Spada ; Bernini e Borromini a confronto ;

 

4ªl

Appunto

BERNINI Bernini fu un artista universale, Nacque a Napoli, ed essendo figlio di uno scultore, il padre gli trasmesse la passione per l'arte. Trasferendosi a Roma, sin dalla giovane età, grazie alla sua bravura, gli vennero assegnati numerosi incarichi dallo stato pontificio vaticano. egli fece parte dei massimi esponenti del Barocco, una corrente stilistica che si sviluppò nel 600, caratterizzata dall' espressione nelle sue opere di dinamicità, espressività, e da un profondo realismo,come nel caso delle opere pittoriche, rappresentando anche " il brutto" e il grottesco discostandosi dalle perfezione che si ricercava nei secoli precedenti. le opere appartenenti a questo stile sono caratterizzate sia nell'architettura, che nella pittura da linee curve,concave e convesse. Pabilità di Bernini gli consente di trattare materiali duri come fossero morbidi e leggeri, conferendo movimento e dinamismo alle forme. Apollo e Dafne È un'opera situata nella Galleria Borghese di Roma, commissionata da scipione (nipote del pontefice), si può definire come una delle interpretazioni più famose del mito di Apollo e Dafne. Rappresenta i due soggetti nel momento esatto in cui la ninfa, per poter sfuggire dalla passione di Apollo che nutriva nei suoi confronti, si fece tramutare in una pianta di alloro. L'opera è caratterizzata da un estremo dinamismo grazie alle linee compositive curve che alleggeriscono le figure, e anche grazie alle posizioni dei due soggetti. Si può notare che Apollo assume...

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Didascalia alternativa:

un espressione di forte innamoramento verso Dafne e cerca di reggersi quasi su un piede nell'intento di portare vicino a sé la ninfa, che nel frattempo assume un' espressione di paura verso il Dio, ma anche di stupore, in quanto è intenta a trasformarsi in una pianta di alloro (come si può notare le sue dita si trasformano in foglie e le dita dei suoi piedi si tramutano in radici). Oltre al grande dinamismo si presenta nella scultura anche un grande realismo perché non solo la pelle dei due sembra realisticamente morbida nonostante sia una scultura in marmo, ma anche perchè Bernini è riuscito anche a riprodurre perfettamente la ruvidità del tronco dell' alloro. galleria borghese commissionato da scipione nel 16222 Rotte de Proserpina In quest'opera Bernini traduce nel marmo la poetica del racconto mitologico, secondo il quale Ade Si invaghì di Proserpina e da allora, lei sarà costretta a trascorrere un determinato periodo di tempo negli inferi con lui. Nello specifico viene raffigurato il momento in cui Ade Sta trascinando Proserpina nell'Inferno, dietro di lui, il feroce guardiano dell'Ade, cerbero, controlla che nessuno ostacoli il percorso del padrone, girando le sue tre teste in tutte le direzioni. Anche quest'opera è caratterizzata da dinamismo ● l'azione del rapimento è colta al culmine del suo svolgimento e offre all'osservatore il massimo del pathos: le emozioni dei personaggi sono infatti perfettamente rappresentate e leggibili attraverso la gestualità e l'espressività dei volti. per la presenza di schemi compositivi Costituiti da archi conservata nella villa borghese, ROMA per le dinamiche posizioni dei soggetti; infatti Proserpina nell' intento di Sfuggire dalle braccia di Ade che tentano di traria a sé, gli dà quasi una gomitata sul viso. I muscoli di Ade Plutone sono tesi dallo sforzo di sostenere il corpo che si sta torcendo, tanto che le sue mani affondano nella carne della sua amata. È evidente la straordinaria resa materialistica ed è sbalorditivo come Bernini sia riuscito a rappresentare in modo perfetto le pieghe della pelle, come avviene per il drappo che ricade sulla spalla di Proserpina e giunge fino alla gamba di Ade. Tuttavia, ciò che conferisce una certa artificiosità alla scena è la natura del movimento. La posa dei due è piuttosto innaturale Tuttavia, pur essendo innaturale, nell'insieme, è indubbiamente molto teatrale e di grande impatto emotivo e visivo. Baldacchino di San Pietro la copertura è frutto della collaborazione con Borromini (mai più ripetutasi) sopra i capitelli Ci sono angeli enormi dagli angoli della struttura si elevano delle volute sagomate che convergono in diagonale al centro, sorreggendo un raccordo sul quale poggia un grande globo sormontato da una croce Playza San Pietro commissionata da papa Alessandro VII Chigi a Bernini nella progettazione deve tener conto di una serie di vincoli la posizione dell'Obelisco che fissa la posizione della spianata della piazza raccordare la basilica con il palazzo apostolico deve realizzare passaggi coperti per le processioni baldacchino di san pietro B. doveva riempire lo spazio vuoto sotto la cupola di Michelangelo la piazza deve essere enorme per accogliere Il maggior numero di Fedeli e deve simboleggiare l'abbraccio della chiesa commissionato da INDO urbano VIII B. ideò una duplice piazza, formata dall' accostamento di un trapezio e di una figura ellittica In alto, il colonnato si conclude con una grande balaustra. adornata da 140 Statue. correggere gli effetti negativi del progetto realizzato da cario Maderno.che aveva sviluppato troppo la facciata nel senso della larghezza; di conseguenza la Stessa cupola progettata da Michelangelo appariva ridimensionata quindi il trapezio - sfrutta un principio prospettico: le ali laterali, divergenti, vengono percepite come parallele dall'osservatore, dando alla piazza maggior respiro e maggior imponenza alla basilica stessa. la forma ellittica è la piazza vera e propria, consente di visitatori di collocarsi alla giusta distanza per ammirare la cupola in tutta la sua maestà realizza una struttura scultorea alta 29 m su 4 piedistalli rivestiti di marmi policromi e ornati con stemmi pontifici a rilievo si ergono altrettante colonne in bronzo dorato le colonne sono formate da sono formate da 3 rocchi incastrati e sovrapposti, decorati con scanalature tortili, fronde di alloro (simbolo di gloria) lucertole (resurrezione) e api (stemma berbini) Lo spazio ellittico è circondato da un doppio colonnato formato da quattro file di maestose colonne di ordine tuscanico, per un totale di 284 colonne e 88 pilastri. LLLLL Sant Andrea Al Quirinale La chiesa di Sant'Andrea al Quirinale, Si trova a Roma ed è situata in prossimità del palazzo del Quirinale. Fu commissionata dal cardinale camillo Pamphili (nipote di papa Innocenzo x) per i novizi dell'ordine dei gesuiti e realizzata tra il 1658 e il 1670. Per costruire la chiesa di sant'Andrea al Quirinale, Bernini aveva a disposizione un piccolo Sito che misurava circa 40 metri di larghezza per circa 30 di profondità. Geniale nel trasformare ogni difficoltà in una risorsa, egli concepì un edificio con cui rielaborò, in modo originale, il tema classico della centralità. Bernini amava molto questa sua opera, l'unica che si spinse a giudicare "perfetta". Il figlio Domenico, il quale fu anche il suo biografo, scrisse che il padre, negli ultimi anni della sua vita, usò trascorrere molte ore seduto all'interno della chiesa. Nel disegnarne la pianta, Bernini si ispirò al Pantheon ma, scartata la soluzione canonica del corpo circolare, adottò una pianta ellittica. Tale Forma geometrica contraeva quella perfetta del cerchio e si adeguava al sito. Questa soluzione, per certi versi obbligata, consente allo spazio interno di espandersi lateralmente e crea un suggestivo effetto sorpresa nel fedele che entra. strutturalmente, la chiesa è concepita come un robusto tamburo murario che sostiene direttamente la cupola. Le pareti dell'edificio sono scavate dalla grande nicchia d'ingresso (1), dall'abside (2) e da otto piccole cappelle (3), di Forma ellittica e rettangolare. Le quattro cappelle rettangolari sono poste radialmente rispetto ai fuochi dell'ellisse. si noti che l'asse trasversale della pianta non cade sui vuoti delle cappelle ma su due porzioni di muro (4), così da orientare lo sguardo del Fedele direttamente verso l'abside. BODROMING non era italiano ma svizzero, nacque infatti a Lugano. Anch' egli fu un rappresentante del barocco e fu un architetto specializzato che costruì i suoi edifici più noti a Roma, tra le sue opere più importanti ricordiamo: San Corlo alle 4 fontane La chiesa di san carlo alle quattro Fontane, soprannominata san carlino situata a Roma è stata commissionata da degli uomini di ordine minore. Esternamente è caratterizzata dalla linea curva e profili concavi e convessi con lo scopo di addolcire gli spigoli. Si divide in due livelli: nel livello superiore è situato un medaglione (il cui disegno si è perduto) sorretto da degli angeli. Nel livello inferiore, sopra il portale d'ingresso si trova la statua di carlo Borromeo incorniciata da delle ali di angelo, poiché la chiesa era dedicata a lui. OOOO LO Schema di base della pianta è costituito da un rombo Formato da due triangoli equilateri che hanno un lato in comune a cui si sovrappone il perimetro dell'edificio; la pianta dunque assume una Forma tendente ad un ellisse. È presente un piccolo chiostro Ottagonale con 4 lati convessi. si trova un doppio ordine di colonne e un architrave che Sostiene alternativamente un muro pieno e un arco. odp La cupola, è decorata da un ornamento con nidi d'ape, da forme di esagoni, ottagoni e croci. Nella lanterna, un simbolo dello spirito santo è dentro il triangolo che simboleggia la Trinità. San'Ovo della Sapienza commissionata da Papa urbano VIII È Situata A ROMA NEI PALAZzo della sapienza. Nella progettazione Borromini deve tener conto della preesistenze del palazzo e del cortile (il Chiostro) che lasciavano uno spazio limitato per far costruire la chiesa quindi progetta un organismo a pianta centrale, ma dalla geometria complessa, ottenuta dall' intersecazione di due triangoli, in modo da ottenere un motivo Stellare a sei punte, che include al centro un esagono. 3 punte della stella si trasformano in nicchioni concavi semicircolari, le altre sono mistilinee, con delle convessità rotte da piccole nicchie. La scelta del triangolo è di natura simbolica, in quanto rimanda alla Trinità. Il numero 3 è ricorrente altrove: le Stelle della cupola sono 111 (1 + 1 + 1 = 3). Altro numero simbolico utilizzato è il 12, Ottenuto moltiplicando il 3 con il 4, simbolo del mondo o dello spazio (quattro sono gli elementi naturali e i punti cardinali). Dodici sono infatti i gradini che sovrastano il tamburo. Le Stelle che decorano la cupola si distribuiscono su 8 livelli e alternano 8 e 6 punte: l'Otto è il numero dell'equilibrio cosmico, il sei, numero biblico per eccellenza, è mediatore tra il principio di tutto e la creazione (Dio creò il mondo in 6 giorni) La copula è decorata da stelle nella quale Si riconosce l'immagine dello spirito santo, al di sopra vi è la lanterna, dalla quale entra la luce, inoltre è decorata da dei pilastri giganti. l'interno è continuo e omogeneo, ritmato da una sequenza di pilastri giganti che mettono in rilievo i sei angoli dell'esagono. Di grande suggestione è l'effetto prodotto dalla luce, che entra dalla lanterna della cupola e dalle finestre, Si riflette sui muri candidi e comunica un senso di intensa spiritualità. La cupola e la lanterna sono un falso strutturale (cioè la forma interna non si ripete all'esterno) e sopra la lanterna si trova un globo e una croce. la galleria di Palazzo Spada commissionata dal cardinale Bernardino spada per rinnovare il suo palazzo. Borromini progetta la galleria colonnata che collega due giardini interni. per realizzare ciò, ha sfruttato le leggi dell'accelerazione prospettica (parte dall'altezza di 6m e arriva a 2m). Per creare illusione alla fine venne fatta costruire la statua di un guerriero, che pur risultando gigante, in realtà è di piccole dimensioni. Scala presso Palazzo Barberini Realizzata tra il 1633 e il 1634, la scala elicoidale, accessibile dal porticato esterno, serviva l'ala sud del Palazzo e conduceva agli appartamenti del cardinale Francesco Barberini. La scala ha una pianta ovale e una struttura composta da 12 colonne, il cui capitello decorato con piccole api, simbolo della famiglia Barberini. La luce entra dal loculo in cima e dalle finestre della facciata. BERNINI BORROMIN Ⓒ V nt ~ un attento confronto fra i capolavori architettonici di Borromini e quelli di Berini evidenzia che l'inimicizia fra i due dipese principalmente dalle concezioni assolutamente contrastanti che essi avevano del pare architettura. Bernini esaltò il valore fondamentale dell'idea. Tutte le opere di Bernini sono infatti caratterizzate da una sola idea-guida, che contiene il significato essenziale del soggetto. Borromini, invece, lavorò inflessibilmente ai suoi progetti [fig. 10.38], in modo quasi maniacale, crivellando i fogli da disegno con la punta del compasso, cercando e ricercando schemi, rapporti geometrici, forme complesse. Bernini creò la sua architettura barocca rimanendo nel solco della tradizione classicistica. Egli affermava che la regola va superata ma non Stravolta. In somma, in architettura egli fu un innovatore ma rimase sostanzialmente un moderato. Borromini, invece, fu rivoluzionario. Egli impersonò un'altra tendenza dell'architettura barocca, ben più trasgressiva di quella berniniana. Gian Lorenzo, con tono sprezzante, definì l'architettura di Francesco "Chimerica". egli osservò, nei loro progetti devono prendere a norma le proporzioni del corpo umano; Borromini, invece, concepiva i propri edifici sulle chimere, che sono dei mostri mitologici. In altri termini, Bernini giudicava le opere di Borromini una in comprensibile accozzaglia di membrature, assurde, fantastiche eccitazioni prive di ogni fondamento storico.

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Bernini fu un artista universale, Nacque a Napoli, ed essendo figlio di uno scultore,
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BERNINI Bernini fu un artista universale, Nacque a Napoli, ed essendo figlio di uno scultore, il padre gli trasmesse la passione per l'arte. Trasferendosi a Roma, sin dalla giovane età, grazie alla sua bravura, gli vennero assegnati numerosi incarichi dallo stato pontificio vaticano. egli fece parte dei massimi esponenti del Barocco, una corrente stilistica che si sviluppò nel 600, caratterizzata dall' espressione nelle sue opere di dinamicità, espressività, e da un profondo realismo,come nel caso delle opere pittoriche, rappresentando anche " il brutto" e il grottesco discostandosi dalle perfezione che si ricercava nei secoli precedenti. le opere appartenenti a questo stile sono caratterizzate sia nell'architettura, che nella pittura da linee curve,concave e convesse. Pabilità di Bernini gli consente di trattare materiali duri come fossero morbidi e leggeri, conferendo movimento e dinamismo alle forme. Apollo e Dafne È un'opera situata nella Galleria Borghese di Roma, commissionata da scipione (nipote del pontefice), si può definire come una delle interpretazioni più famose del mito di Apollo e Dafne. Rappresenta i due soggetti nel momento esatto in cui la ninfa, per poter sfuggire dalla passione di Apollo che nutriva nei suoi confronti, si fece tramutare in una pianta di alloro. L'opera è caratterizzata da un estremo dinamismo grazie alle linee compositive curve che alleggeriscono le figure, e anche grazie alle posizioni dei due soggetti. Si può notare che Apollo assume...

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un espressione di forte innamoramento verso Dafne e cerca di reggersi quasi su un piede nell'intento di portare vicino a sé la ninfa, che nel frattempo assume un' espressione di paura verso il Dio, ma anche di stupore, in quanto è intenta a trasformarsi in una pianta di alloro (come si può notare le sue dita si trasformano in foglie e le dita dei suoi piedi si tramutano in radici). Oltre al grande dinamismo si presenta nella scultura anche un grande realismo perché non solo la pelle dei due sembra realisticamente morbida nonostante sia una scultura in marmo, ma anche perchè Bernini è riuscito anche a riprodurre perfettamente la ruvidità del tronco dell' alloro. galleria borghese commissionato da scipione nel 16222 Rotte de Proserpina In quest'opera Bernini traduce nel marmo la poetica del racconto mitologico, secondo il quale Ade Si invaghì di Proserpina e da allora, lei sarà costretta a trascorrere un determinato periodo di tempo negli inferi con lui. Nello specifico viene raffigurato il momento in cui Ade Sta trascinando Proserpina nell'Inferno, dietro di lui, il feroce guardiano dell'Ade, cerbero, controlla che nessuno ostacoli il percorso del padrone, girando le sue tre teste in tutte le direzioni. Anche quest'opera è caratterizzata da dinamismo ● l'azione del rapimento è colta al culmine del suo svolgimento e offre all'osservatore il massimo del pathos: le emozioni dei personaggi sono infatti perfettamente rappresentate e leggibili attraverso la gestualità e l'espressività dei volti. per la presenza di schemi compositivi Costituiti da archi conservata nella villa borghese, ROMA per le dinamiche posizioni dei soggetti; infatti Proserpina nell' intento di Sfuggire dalle braccia di Ade che tentano di traria a sé, gli dà quasi una gomitata sul viso. I muscoli di Ade Plutone sono tesi dallo sforzo di sostenere il corpo che si sta torcendo, tanto che le sue mani affondano nella carne della sua amata. È evidente la straordinaria resa materialistica ed è sbalorditivo come Bernini sia riuscito a rappresentare in modo perfetto le pieghe della pelle, come avviene per il drappo che ricade sulla spalla di Proserpina e giunge fino alla gamba di Ade. Tuttavia, ciò che conferisce una certa artificiosità alla scena è la natura del movimento. La posa dei due è piuttosto innaturale Tuttavia, pur essendo innaturale, nell'insieme, è indubbiamente molto teatrale e di grande impatto emotivo e visivo. Baldacchino di San Pietro la copertura è frutto della collaborazione con Borromini (mai più ripetutasi) sopra i capitelli Ci sono angeli enormi dagli angoli della struttura si elevano delle volute sagomate che convergono in diagonale al centro, sorreggendo un raccordo sul quale poggia un grande globo sormontato da una croce Playza San Pietro commissionata da papa Alessandro VII Chigi a Bernini nella progettazione deve tener conto di una serie di vincoli la posizione dell'Obelisco che fissa la posizione della spianata della piazza raccordare la basilica con il palazzo apostolico deve realizzare passaggi coperti per le processioni baldacchino di san pietro B. doveva riempire lo spazio vuoto sotto la cupola di Michelangelo la piazza deve essere enorme per accogliere Il maggior numero di Fedeli e deve simboleggiare l'abbraccio della chiesa commissionato da INDO urbano VIII B. ideò una duplice piazza, formata dall' accostamento di un trapezio e di una figura ellittica In alto, il colonnato si conclude con una grande balaustra. adornata da 140 Statue. correggere gli effetti negativi del progetto realizzato da cario Maderno.che aveva sviluppato troppo la facciata nel senso della larghezza; di conseguenza la Stessa cupola progettata da Michelangelo appariva ridimensionata quindi il trapezio - sfrutta un principio prospettico: le ali laterali, divergenti, vengono percepite come parallele dall'osservatore, dando alla piazza maggior respiro e maggior imponenza alla basilica stessa. la forma ellittica è la piazza vera e propria, consente di visitatori di collocarsi alla giusta distanza per ammirare la cupola in tutta la sua maestà realizza una struttura scultorea alta 29 m su 4 piedistalli rivestiti di marmi policromi e ornati con stemmi pontifici a rilievo si ergono altrettante colonne in bronzo dorato le colonne sono formate da sono formate da 3 rocchi incastrati e sovrapposti, decorati con scanalature tortili, fronde di alloro (simbolo di gloria) lucertole (resurrezione) e api (stemma berbini) Lo spazio ellittico è circondato da un doppio colonnato formato da quattro file di maestose colonne di ordine tuscanico, per un totale di 284 colonne e 88 pilastri. LLLLL Sant Andrea Al Quirinale La chiesa di Sant'Andrea al Quirinale, Si trova a Roma ed è situata in prossimità del palazzo del Quirinale. Fu commissionata dal cardinale camillo Pamphili (nipote di papa Innocenzo x) per i novizi dell'ordine dei gesuiti e realizzata tra il 1658 e il 1670. Per costruire la chiesa di sant'Andrea al Quirinale, Bernini aveva a disposizione un piccolo Sito che misurava circa 40 metri di larghezza per circa 30 di profondità. Geniale nel trasformare ogni difficoltà in una risorsa, egli concepì un edificio con cui rielaborò, in modo originale, il tema classico della centralità. Bernini amava molto questa sua opera, l'unica che si spinse a giudicare "perfetta". Il figlio Domenico, il quale fu anche il suo biografo, scrisse che il padre, negli ultimi anni della sua vita, usò trascorrere molte ore seduto all'interno della chiesa. Nel disegnarne la pianta, Bernini si ispirò al Pantheon ma, scartata la soluzione canonica del corpo circolare, adottò una pianta ellittica. Tale Forma geometrica contraeva quella perfetta del cerchio e si adeguava al sito. Questa soluzione, per certi versi obbligata, consente allo spazio interno di espandersi lateralmente e crea un suggestivo effetto sorpresa nel fedele che entra. strutturalmente, la chiesa è concepita come un robusto tamburo murario che sostiene direttamente la cupola. Le pareti dell'edificio sono scavate dalla grande nicchia d'ingresso (1), dall'abside (2) e da otto piccole cappelle (3), di Forma ellittica e rettangolare. Le quattro cappelle rettangolari sono poste radialmente rispetto ai fuochi dell'ellisse. si noti che l'asse trasversale della pianta non cade sui vuoti delle cappelle ma su due porzioni di muro (4), così da orientare lo sguardo del Fedele direttamente verso l'abside. BODROMING non era italiano ma svizzero, nacque infatti a Lugano. Anch' egli fu un rappresentante del barocco e fu un architetto specializzato che costruì i suoi edifici più noti a Roma, tra le sue opere più importanti ricordiamo: San Corlo alle 4 fontane La chiesa di san carlo alle quattro Fontane, soprannominata san carlino situata a Roma è stata commissionata da degli uomini di ordine minore. Esternamente è caratterizzata dalla linea curva e profili concavi e convessi con lo scopo di addolcire gli spigoli. Si divide in due livelli: nel livello superiore è situato un medaglione (il cui disegno si è perduto) sorretto da degli angeli. Nel livello inferiore, sopra il portale d'ingresso si trova la statua di carlo Borromeo incorniciata da delle ali di angelo, poiché la chiesa era dedicata a lui. OOOO LO Schema di base della pianta è costituito da un rombo Formato da due triangoli equilateri che hanno un lato in comune a cui si sovrappone il perimetro dell'edificio; la pianta dunque assume una Forma tendente ad un ellisse. È presente un piccolo chiostro Ottagonale con 4 lati convessi. si trova un doppio ordine di colonne e un architrave che Sostiene alternativamente un muro pieno e un arco. odp La cupola, è decorata da un ornamento con nidi d'ape, da forme di esagoni, ottagoni e croci. Nella lanterna, un simbolo dello spirito santo è dentro il triangolo che simboleggia la Trinità. San'Ovo della Sapienza commissionata da Papa urbano VIII È Situata A ROMA NEI PALAZzo della sapienza. Nella progettazione Borromini deve tener conto della preesistenze del palazzo e del cortile (il Chiostro) che lasciavano uno spazio limitato per far costruire la chiesa quindi progetta un organismo a pianta centrale, ma dalla geometria complessa, ottenuta dall' intersecazione di due triangoli, in modo da ottenere un motivo Stellare a sei punte, che include al centro un esagono. 3 punte della stella si trasformano in nicchioni concavi semicircolari, le altre sono mistilinee, con delle convessità rotte da piccole nicchie. La scelta del triangolo è di natura simbolica, in quanto rimanda alla Trinità. Il numero 3 è ricorrente altrove: le Stelle della cupola sono 111 (1 + 1 + 1 = 3). Altro numero simbolico utilizzato è il 12, Ottenuto moltiplicando il 3 con il 4, simbolo del mondo o dello spazio (quattro sono gli elementi naturali e i punti cardinali). Dodici sono infatti i gradini che sovrastano il tamburo. Le Stelle che decorano la cupola si distribuiscono su 8 livelli e alternano 8 e 6 punte: l'Otto è il numero dell'equilibrio cosmico, il sei, numero biblico per eccellenza, è mediatore tra il principio di tutto e la creazione (Dio creò il mondo in 6 giorni) La copula è decorata da stelle nella quale Si riconosce l'immagine dello spirito santo, al di sopra vi è la lanterna, dalla quale entra la luce, inoltre è decorata da dei pilastri giganti. l'interno è continuo e omogeneo, ritmato da una sequenza di pilastri giganti che mettono in rilievo i sei angoli dell'esagono. Di grande suggestione è l'effetto prodotto dalla luce, che entra dalla lanterna della cupola e dalle finestre, Si riflette sui muri candidi e comunica un senso di intensa spiritualità. La cupola e la lanterna sono un falso strutturale (cioè la forma interna non si ripete all'esterno) e sopra la lanterna si trova un globo e una croce. la galleria di Palazzo Spada commissionata dal cardinale Bernardino spada per rinnovare il suo palazzo. Borromini progetta la galleria colonnata che collega due giardini interni. per realizzare ciò, ha sfruttato le leggi dell'accelerazione prospettica (parte dall'altezza di 6m e arriva a 2m). Per creare illusione alla fine venne fatta costruire la statua di un guerriero, che pur risultando gigante, in realtà è di piccole dimensioni. Scala presso Palazzo Barberini Realizzata tra il 1633 e il 1634, la scala elicoidale, accessibile dal porticato esterno, serviva l'ala sud del Palazzo e conduceva agli appartamenti del cardinale Francesco Barberini. La scala ha una pianta ovale e una struttura composta da 12 colonne, il cui capitello decorato con piccole api, simbolo della famiglia Barberini. La luce entra dal loculo in cima e dalle finestre della facciata. BERNINI BORROMIN Ⓒ V nt ~ un attento confronto fra i capolavori architettonici di Borromini e quelli di Berini evidenzia che l'inimicizia fra i due dipese principalmente dalle concezioni assolutamente contrastanti che essi avevano del pare architettura. Bernini esaltò il valore fondamentale dell'idea. Tutte le opere di Bernini sono infatti caratterizzate da una sola idea-guida, che contiene il significato essenziale del soggetto. Borromini, invece, lavorò inflessibilmente ai suoi progetti [fig. 10.38], in modo quasi maniacale, crivellando i fogli da disegno con la punta del compasso, cercando e ricercando schemi, rapporti geometrici, forme complesse. Bernini creò la sua architettura barocca rimanendo nel solco della tradizione classicistica. Egli affermava che la regola va superata ma non Stravolta. In somma, in architettura egli fu un innovatore ma rimase sostanzialmente un moderato. Borromini, invece, fu rivoluzionario. Egli impersonò un'altra tendenza dell'architettura barocca, ben più trasgressiva di quella berniniana. Gian Lorenzo, con tono sprezzante, definì l'architettura di Francesco "Chimerica". egli osservò, nei loro progetti devono prendere a norma le proporzioni del corpo umano; Borromini, invece, concepiva i propri edifici sulle chimere, che sono dei mostri mitologici. In altri termini, Bernini giudicava le opere di Borromini una in comprensibile accozzaglia di membrature, assurde, fantastiche eccitazioni prive di ogni fondamento storico.