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Sofia Loren

Sofia Loren

 Sofia Loren Biografia
Sophia Loren, pseudonimo di Sofia Costanza Brigida Villani Scicolone (Roma, 20 settembre 1934), è
un'attrice italiana

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Sofia Loren Biografia Sophia Loren, pseudonimo di Sofia Costanza Brigida Villani Scicolone (Roma, 20 settembre 1934), è un'attrice italiana con cittadinanza francese. Entra a far parte della settima arte molto giovane e si impone agli inizi degli anni cinquanta, grazie ai suoi ruoli in film commedia come Pane, amore e... e in pellicole di stampo hollywoodiano, come ad esempio Un marito per Cinzia e La baia di Napoli. Verrà diretta nel 1960 da Vittorio De Sica ne La clociara, per il quale vinse il Premio Oscar, il primo dato ad un'attrice italiana per un film italiano. Nel 1991 le viene assegnato l'Oscar onorario. Altri suoi film che hanno fatto la storia del cinema italiano sono Una giornata particolare, leri, oggi, domani e Matrimonio all'italiana. Durante la sua carriera è stata diretta, tra gli altri, da Sidney Lumet, Charlie Chaplin, Martin Ritt, George Cukor, Henry Hathaway, Dino Risi, Mario Monicelli, Ettore Scola e Vittorio De Sica e ha recitato accanto a Marcello Mastroianni, Marlon Brando, Cary Grant, John Wayne, Clark Gable, Gregory Peck, Paul Newman, William Holden, Burt Lancaster, Frank Sinatra e altri ancora. Ha vinto numerosi riconoscimenti, inclusi due premi Oscar, cinque premi Golden Globe, un Leone d'oro, un Grammy Award, una Coppa Volpi al Festival di Venezia, un Prix al Festival di...

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Cannes, un Orso d'oro alla carriera al Festival di Berlino, ed è stata onorata con una stella sulla celebre Hollywood Walk of Fame. Sofla Costanza Brigida Villani Scicolone nacque a Roma, figlia di Romilda Villani (1910–1991), insegnante di pianoforte, e di Riccardo Mario Claudio Scicolone (1907-1976), affarista nel settore immobiliare. La madre aveva vinto nel 1932 un concorso per andare a Hollywood come sosia e controfigura di Greta Garbo, ma per la forte opposizione dei suoi genitori rinunciò. Il padre (figlio del marchese agrigentino Scicolone Murillo) riconobbe la paternità della bambina, che chiamò con il nome di sua madre, Sofla, di origine veneta; tuttavia, riflutò sempre di sposare Romilda, che per le conseguenti ristrettezze economiche[3] si trasferì con la piccola Sofia da Roma a Pozzuoli, presso la sua famiglia, dove Sofia trascorse l'infanzia e i primi anni dell'adolescenza, durante la seconda guerra mondiale, in condizioni economiche precarie. Il porto e il magazzino di munizioni di Pozzuoli venivano spesso bombardati dalle forze aeree degli Alleati e nel corso di uno di questi bombardamenti, mentre Sofla correva nel rifugio antiaereo, fu colpita da una scheggia di shrapnel, che la ferì al mento. Dopo questo incidente, la famiglia si trasferì a Napoli, dove fu ospitata da lontani parenti; la nuova città e la sua cultura, e in particolare Pozzuoli, saranno presenti costantemente nella vita e nella carriera della Loren, che in molti film recita in napoletano. Dopo la guerra, insieme alla famiglia, tornò a Pozzuoli, dove la nonna Luisa aprì nel salotto un piano-bar, vendendo liquori di ciliegia fatti in casa, mentre Romilda suonava il piano, la sorella Maria cantava e Sofla badava ai tavoli e lavava le stoviglie, nel tempo libero dalla frequenza dell'Istituto Magistrale. Il posto divenne popolare presso i soldati americani, acquartierati nelle vicinanze. sofia Loren in un concorso di bellezza a 15 anni l'inizio della carriera A quindici anni vinse il suo primo concorso di bellezza e con il premio in denaro tornò a Roma insieme alla madre in cerca di successo ma entrambe vennero denunciate dal padre che non accettava la carriera della figlia nel mondo dello spettacolo, per una presunta attività di prostituzione nella casa romana ma tutto si risolse con un chiarimento di fronte alle forze dell'ordine.[4] A Roma partecipò a vari concorsi di bellezza, fra cui Miss Italia del 1950 dove venne eletta Miss Eleganza; posò Inoltre per fotoromanzi e partecipò a diverse pellicole cinematografiche come comparsa o in ruoli marginali che a poco a poco le portarono visibilità, essendo centrati sulle sue qualità estetiche. In un solo anno furono una quindicina i film nei quali fu scritturata. Afflancò anche Corrado, allora divo della radio, nella conduzione di Rosso e nero. La svolta arrivò quando, sempre nel 1951, incontrò il produttore Carlo Ponti che la notò a un concorso di bellezza, dove lei era ospite, e il giorno dopo la ricevette nel suo studio per un colloquio e, rimasto colpito dalle sue potenzialità, le offrì un contratto di sette anni. Iniziò in questo periodo a usare nomi d'arte facendosi prima chiamare Sofla Lazzaro e poi Sophia Loren, così da presentarsi in modo più "internazionale" su suggerimento del produttore Goffredo Lombardo che si ispirò a quello dell'attrice svedese Märta Torén. Uno dei primi ruoli importanti con il nuovo nome fu a flanco di Alberto Sordi, interpretando Cleopatra e quello di una sua sosia in Due notti con Cleopatra di Mario Mattoli nel 1953; nello stesso anno è coprotagonista in Ci troviamo in galleria, esordio alla regia di Mauro Bolognini. L'anno seguente girerà altri film in ruoli secondari come Carosello napoletano, Un giorno in pretura, nell'episodio Don Michele, Anna e il biliardo con Walter Chiari o Pellegrini d'amore, o Tempi nostri, con Totò; lo stesso anno interpreterà anche ruoli da protagonista in celebri commedie come il ruolo della pizzaiola Sofla in L'oro di Napoli, che Vittorio De Sica le volle affidare soltanto poco dopo averla conosciuta e dopo un breve colloquio; segue Peccato che sia una canaglia, di Alessandro Blasetti (tratto da un racconto di Alberto Moravia), dove incontra per la prima volta Marcello Mastroianni con il quale in futuro realizzerà numerosi film; qui interpreta una giovane ladra che cercherà con la sua esuberante bellezza di incastrare l'onesto tassista Paolo, che si difenderà con tutti i mezzi sia dalla giovane Lina e sia dal padre di lei, il professor Stroppiani, interpretato da Vittorio De Sica. Sempre nel 1954 girerà Miseria e nobiltà di Mario Mattoli, con Totò. Nel 1955 interpreta, con Mastroianni e De Sica, La bella mugnaia, commedia di Mario Camerini ambientata durante l'occupazione spagnola nel sud d'Italia; dello stesso anno è Il segno di Venere, diretto da Dino Risi, dove veste i panni di Agnese che, a causa della sua bellezza, mette in ombra la cugina Cesira di minuto aspetto, interpretata da Franca Valeri; segue Pane, amore e...., con Vittorio De Sica, Tina Pica e diretto da Dino Risi, in cui cerca con ogni mezzo di sedurre il maresciallo Carotenuto affinché le conceda una proroga per rimanere nella sua casa, il film è il seguito di Pane, amore e fantasia e Pane, amore e gelosia, interpretati da Gina Lollobrigida, da sempre indicata come la sua storica rivale cinematografica. Il suo primo ruolo drammatico è in un film diretto da Mario Soldati, La donna del flume. Con La fortuna di essere donna (1956) di Alessandro Blasetti, ritorna in coppia con Mastroianni in una commedia. Le viene dedicata copertina su Life del 1955, che segna l'inizio della sua carriera internazionale. È questo il periodo di molti film girati ad Hollywood, come Orgoglio e passione (1957) di Stanley Kramer, al fianco di Frank Sinatra e Cary Grant. Timbuctù (1957) di Henry Hathaway, con John Wayne, La chiave (1958) di Carol Reed, con William Holden, il western Il diavolo in calzoncini rosa (1959) di George Cukor, con Anthony Quinn, Un marito per Cinzia (1958) di Melville Shavelson, ancora con Cary Grant; seguono Desiderio sotto gli olmi (1958) di Delbert Mann, al flanco di Anthony Perkins, e Quel tipo di donna (1959) di Sidney Lumet, accanto a Tub Hunter e Jack Warden, ed altri ancora. Divisa tra Italia e Hollywood, per tutto il decennio interpreta film di successo con le più grandi star, diretta da registi quali Vittorio De Sica, Mario Monicelli, Ettore Scola, Dino Risi, Mario Camerini, Charlie Chaplin, Sidney Lumet, George Cukor, Michael Curtiz, Anthony Mann e André Cayatte; in particolare con De Sica, con il quale gira otto film, spesso con Mastroianni. Nel tempo va affermandosi come una Icona del cinema italiano e la definitiva consacrazione come attrice arriva con l'interpretazione nel film La ciociara nel quale inizialmente avrebbe dovuto interpretare la figlia Rosetta mentre poi le venne affidata la parte di Cesira che in un primo momento era stata offerta ad Anna Magnani. Ambientato negli anni della seconda guerra mondiale, il film è tratto dall'omonimo romanzo di Alberto Moravia. All'epoca Sophia Loren aveva solo 25 anni, quando inaspettatamente Vittorio De Sica le propose il ruolo di Cesira. Questa interpretazione vale alla Loren il Premio Oscar, la Palma d'oro a Cannes, il BAFTA, Il David di Donatello e il Nastro d'argento; nell'aprile dello stesso anno Time le dedica una copertina con un'illustrazione di René Bouché[5]. Dopo La ciociara in Spagna recita nel colossal El Cid (1961) di Anthony Mann, ove interpreta Jimena, promessa sposa al leggendario condottiero El Cid Campeador, interpretato da Charlton Heston, l'anno seguente recita nel film a episodi Boccaccio 70 nel ruolo di Zoe, nell'episodio La riffa, diretta da Vittorio De Sica; Negli anni successivi reciterà con Peter Sellers in La miliardaria, con Clark Gable in La baia di Napoli, con Paul Newman in Lady Le con Marlon Brando e Charlie Chaplin ne La contessa di Hong Kong. Del 1963 è leri, oggi, domani, in cui interpreta tre ruoli divenuti celebri: Adelina, una giovane napoletana venditrice di sigarette di contrabbando che per sfuggire al carcere cerca di rimanere incinta più volte possibile; Anna, una signora milanese che, insoddisfatta della propria vita, cerca una consolazione in un amore extra-coniugale; Mara, una prostituta romana che all'inizio cerca di sedurre un seminarista, ma poi comprende che dovrà aiutarlo nel suo cammino spirituale. Rimane nell'immaginario collettivo lo spogliarello di fronte a un sognante Mastroianni. Per questi ruoli riceverà il David di Donatello come migliore attrice protagonista, mentre il film ottiene numerosi premi, tra cui il Premio Oscar come miglior film straniero nel 1965. Del 1964 è invece Matrimonio all'italiana, tratto dalla commedia Filumena Marturano di Eduardo De Filippo. Vittorio De Sica le assegna un altro celebre personaggio, quello della prostituta Filumena, complesso e battagliero. Una donna che cerca di rifarsi una vita credendo all'amore di Domenico Soriano (interpretato da Mastroianni), e poi con ogni mezzo trova il modo per garantire un futuro ai suoi tre figli, che ha nascosto per tutta la vita, sposando "don Dummì". Un'eccellente interpretazione con celebri monologhi dove si evidenzia, soprattutto, l'istinto dell'essere madre e l'amore per i figli sopra ogni cosa. Per questo ruolo riceve una seconda candidatura all'Oscar alla miglior attrice. L'ultimo film con Mastroianni e diretto da De Sica è I girasoli del 1969: una storia d'amore tra Giovanna e Antonio, che li vede felici e innamorati nella prima parte fino a quando la guerra li dividerà per sempre; un altro ruolo intenso e drammatico in cui, questa volta, presta la sua energia nel ritrovare suo marito fino in Russia, dove è dato per disperso. Per questo film riceve un altro David di Donatello come miglior attrice protagonista. Al successo professionale si aggiunge la gioia della maternità quando, dopo due tentativi sfortunati, nascono due figli: Carlo Jr. nel 1968 ed Edoardo nel 1973. Nel 1971 è protagonista della commedia La mortadella di Mario Monicelli e de La moglie del prete, diretto da Dino Risi, ancora una volta in coppia con Marcello Mastroianni; nel 1972 recita nel film drammatico Bianco, rosso e... di Alberto Lattuada con Adriano Celentano. Nel 1974 è diretta per l'ultima volta da De Sica in Il viaggio insieme a Richard Burton; per questa interpretazione si aggiudica il suo quinto David di Donatello. Del 1977 è il film Una giornata particolare di Ettore Scola, in coppia con Mastroianni dove interpreta Antonietta, una madre di sei figli che trascorre la propria esistenza chiusa in casa. Vince il sesto David di Donatello, nella ventiduesima edizione del premio. Il 15 aprile del 1978, un'inchiesta della Guardia di Finanza coinvolse l'attrice e il marito Carlo Ponti accusati entrambi di aver portato all'estero 10 miliardi di lire, con il paravento di film in coproduzione; nel 1982, a seguito di vecchi problemi con il fisco italiano, viene persino incarcerata con l'accusa di frode fiscale restando per ben 17 giorni nel penitenziario di Caserta; nel 2013, la Corte di Cassazione ha escluso qualsiasi responsabilità della Loren, rilevando come la frode sia da attribuire al suo commercialista.[6] Per il resto gli anni ottanta si segnalano quasi esclusivamente per partecipazioni a produzioni televisive: Sophia: Her Own Story tv-movie autobiografico per la televisione americana tratto dal suo omonimo libro, Madre Coraggio (1986), Mamma Lucia e il remake de La ciociara (1988), di Dino Risi; l'unica eccezione è il film Qualcosa di biondo (1984) in cui recita accanto al figlio Edoardo. Nel 1990 è protagonista con Luca De Filippo del film Sabato, domenica e lunedi tratto dall'omonimo lavoro di Eduardo De Filippo. Nel 1991 riceve il Premio Oscar onorario consegnatole da Gregory Peck, che a sua volta lo aveva ricevuto dalla Loren nel 1963. L'attrice ringrazia molte delle persone che l'hanno alutata a diventare una grande attrice, come Vittorio De Sica e Federico Fellini, e anche all'interno della sua famiglia. Il 29 marzo del 1993, insieme al suo partner storico di scena, Mastroianni, annuncia e consegna l'Oscar onorario a Federico Fellini. Nel 1994 Robert Altman l'ha voluta in Prêt à porter, ultimo film interpretato al flanco di Mastroianni, nel quale trent'anni dopo replica lo spogliarello per Marcello Mastroianni di leri, oggi, domani. Per l'interpretazione fu candidata a un Golden Globe. L'anno successivo è stata la partner di Jack Lemmon e Walter Matthau in That's Amore - Due improbabili seduttori, mentre nel 1997 ha interpretato la mamma di un ragazzo ebreo che vuol diventare comunista in Soleil di Roger Hanin. Nel 1999 è Sofia Loren a consegnare l'Oscar al miglior film straniero a Roberto Benigni. Memorabile la scena in cui, al grido dell'attrice "And the Oscar goes to.... Robberto", l'attore raggiunge il palco dell'Academy camminando sugli schienali delle poltrone.[7] «Per una carriera ricca di film memorabili che hanno dato maggiore lustro alla nostra forma d'arte» (Motivazione per l'Oscar onorario, Academy of Motion Picture Arts and Sciences) Verso la fine del 2001, viene scelta come testimonial per la campagna pubblicitaria "L'ultima buona azione della Lira". Nel 2002 è stata la protagonista di Cuori estranei, diretta dal figlio Edoardo Ponti, e nel 2004 di Peperoni ripieni e pesci in faccia di Lina Wertmüller: ma i maggiori successi li riscontra con le fiction Francesca e Nunziata (2001), sempre di Wertmüller, recitando accanto a Claudia Gerini e Raoul Bova e La terra del ritorno (2004), in coppia con Sabrina Ferilli. Ha preso parte allo spot pubblicitario della TIM, insieme a Christian De Sica e a Elisabetta Canalis, interpretando una suora. Nel 2006 ha posato per il Calendario Pirelli 2007. Nel febbraio 2007 esce il film Saturno contro di Ferzan Özpetek, la cui colonna sonora contiene la traccia Zoo be zoo be zoo interpretata da Sophia. Nel 2009, dopo diversi anni di assenza dalla cinematografla, è chiamata da Rob Marshall per interpretare la madre del protagonista in Nine, omaggio musical a 8½ di Fellini. Nel 2010 torna in TV come protagonista della miniserie La mia casa è piena di specchi, ispirata al romanzo autobiografico della sorella Maria Scicolone. Sophia interpreta sua madre Romilda. Nel 2011 per la prima volta nella sua carriera doppia il film d'animazione Disney-Pixar Cars 2, dove ha il ruolo di Mamma Topolino. Il 4 maggio 2011 l'Academy di Los Angeles ha voluto celebrare la carriera dell'attrice italiana con una serata a lei interamente dedicata. Personaggi come Billy Crystal, John Travolta, Christina Ricci, Joe Camp, Eva Mendes hanno partecipato alla serata per ripercorrere insieme a lei la sua lunga carriera con documenti tratti dai suoi film al Samuel Goldwyn Theater di Beverly Hills. Nel 2015 per i suoi 80 anni pubblica un'autobiografia dal titolo leri, oggi, domani. La mia vita, edita da Rizzoli. Nel 2016 è protagonista della campagna pubblicitaria del profumo Dolce Rosa Excelsa di Dolce e Gabbana, per cui realizza anche uno spot ambientato in Sicilia, a Bagheria, e diretto da Giuseppe Tornatore con la musica di Ennio Morricone.[8] Nel 2020 è protagonista de La vita davanti a sé, diretta dal figlio Edoardo Ponti. Il 26 febbraio 2021 Laura Delli Colli, Presidente del Sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani, comunica che le verrà assegnato il Nastro di platino come evento unico in occasione del 75° del Sindacato[9]. L'11 maggio 2021, durante la cerimonia dei David di Donatello 2021, le viene assegnato il David come migliore attrice protagonista, ad accompagnarla sul palco è stato il figlio e regista del film Edoardo. In questo modo, a 86 anni e 232 giorni, diviene ufficialmente l'attrice più anziana ad aver vinto il David di Donatello per la migliore attrice protagonista Sophia Loren incontrò nel 1950, all'età di 16 anni, il produttore cinematografico Carlo Ponti, all'epoca trentottenne. Ponti era sposato con Giuliana Flastri, con la quale si era unito in matrimonio nel 1946 e dalla quale avrebbe avuto due figli: Guendalina (1951) e Alexandre (1953). Nel 1956 Ponti si recò in Messico, dove ottenne il divorzio dalla Flastri e il 17 settembre 1957 sposò la Loren per procura. Dopo il matrimonio, Ponti non rientrò in Italia per evitare l'accusa di bigamia (allora in Italia il divorzio non era consentito), lavorando a Hollywood. Nel 1960 lui e la Loren tornarono in Italia e furono accusati di bigamia, ma negarono di essere uniti in matrimonio. Nel 1962 il primo matrimonio di Ponti[quello con la Flastri?] fu annullato, evitando così alla coppia l'accusa di bigamia.[10] Nel 1965, Ponti ottenne il divorzio dalla precedente moglie in Francia, potendo così sposare legalmente[Ma dalla Flastri non era già divorziato (in Messico) e matrimonio poi annullato?] la Loren il 9 aprile 1966 a Sèvres.[11] Ponti e la Loren ottennero la cittadinanza francese grazie all'intervento del presidente Georges Pompidou.[12][13] La coppia ebbe due figli: Carlo Jr., nato a Ginevra nel 1968 e cresciuto negli Stati Uniti, direttore d'orchestra, ha sposato la violinista ungherese Andrea Meszaros, dalla quale ha avuto due figli Edoardo, nato a Ginevra nel 1973; regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, ha sposato l'attrice americana Sasha Alexander dalla quale ha avuto due figli La Loren rimase sposata con Ponti fino al decesso di quest'ultimo, avvenuto il 9 gennaio 2007 a causa di complicazioni polmonari.[14] Negli anni sessanta ha avuto, per sua stessa ammissione, un flirt con Cary Grant.[15][16] [17] Carlo Ponti e Sophia Loren sono stati importanti collezionisti d'arte. La collezione Ponti-Loren comprende oltre 150 opere, tra lavori di Matisse, Cézanne, Picasso, Braque, Dalí, Canaletto, Renoir, De Chirico, Balla, Magritte, Kokoschka e numerosi reperti archeologici.[18] Nel 2007 un quadro di Francis Bacon appartenente alla collezione venne venduto dall'Acquavella Galleries di New York per più di 15 milioni di dollari. Nello stesso anno la Loren mise all'asta da Christie's a Londra un altro quadro di Bacon del 1956, Study for Portrait II, venduto per 14.200.000 euro. Nel 1962 la sorella della Loren, Maria Scicolone, sposò l'artista Romano Mussolini, figlio più giovane del dittatore Benito. Pertanto la Loren è zia biologica della politica ed opinionista Alessandra Mussolini, figlia di Romano e nipote di Benito. Risiede a Ginevra[19].

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Sophia Loren, pseudonimo di Sofia Costanza Brigida Villani Scicolone (Roma, 20 settembre 1934), è
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Cannes, un Orso d'oro alla carriera al Festival di Berlino, ed è stata onorata con una stella sulla celebre Hollywood Walk of Fame. Sofla Costanza Brigida Villani Scicolone nacque a Roma, figlia di Romilda Villani (1910–1991), insegnante di pianoforte, e di Riccardo Mario Claudio Scicolone (1907-1976), affarista nel settore immobiliare. La madre aveva vinto nel 1932 un concorso per andare a Hollywood come sosia e controfigura di Greta Garbo, ma per la forte opposizione dei suoi genitori rinunciò. Il padre (figlio del marchese agrigentino Scicolone Murillo) riconobbe la paternità della bambina, che chiamò con il nome di sua madre, Sofla, di origine veneta; tuttavia, riflutò sempre di sposare Romilda, che per le conseguenti ristrettezze economiche[3] si trasferì con la piccola Sofia da Roma a Pozzuoli, presso la sua famiglia, dove Sofia trascorse l'infanzia e i primi anni dell'adolescenza, durante la seconda guerra mondiale, in condizioni economiche precarie. 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Le viene dedicata copertina su Life del 1955, che segna l'inizio della sua carriera internazionale. È questo il periodo di molti film girati ad Hollywood, come Orgoglio e passione (1957) di Stanley Kramer, al fianco di Frank Sinatra e Cary Grant. Timbuctù (1957) di Henry Hathaway, con John Wayne, La chiave (1958) di Carol Reed, con William Holden, il western Il diavolo in calzoncini rosa (1959) di George Cukor, con Anthony Quinn, Un marito per Cinzia (1958) di Melville Shavelson, ancora con Cary Grant; seguono Desiderio sotto gli olmi (1958) di Delbert Mann, al flanco di Anthony Perkins, e Quel tipo di donna (1959) di Sidney Lumet, accanto a Tub Hunter e Jack Warden, ed altri ancora. Divisa tra Italia e Hollywood, per tutto il decennio interpreta film di successo con le più grandi star, diretta da registi quali Vittorio De Sica, Mario Monicelli, Ettore Scola, Dino Risi, Mario Camerini, Charlie Chaplin, Sidney Lumet, George Cukor, Michael Curtiz, Anthony Mann e André Cayatte; in particolare con De Sica, con il quale gira otto film, spesso con Mastroianni. Nel tempo va affermandosi come una Icona del cinema italiano e la definitiva consacrazione come attrice arriva con l'interpretazione nel film La ciociara nel quale inizialmente avrebbe dovuto interpretare la figlia Rosetta mentre poi le venne affidata la parte di Cesira che in un primo momento era stata offerta ad Anna Magnani. Ambientato negli anni della seconda guerra mondiale, il film è tratto dall'omonimo romanzo di Alberto Moravia. All'epoca Sophia Loren aveva solo 25 anni, quando inaspettatamente Vittorio De Sica le propose il ruolo di Cesira. Questa interpretazione vale alla Loren il Premio Oscar, la Palma d'oro a Cannes, il BAFTA, Il David di Donatello e il Nastro d'argento; nell'aprile dello stesso anno Time le dedica una copertina con un'illustrazione di René Bouché[5]. Dopo La ciociara in Spagna recita nel colossal El Cid (1961) di Anthony Mann, ove interpreta Jimena, promessa sposa al leggendario condottiero El Cid Campeador, interpretato da Charlton Heston, l'anno seguente recita nel film a episodi Boccaccio 70 nel ruolo di Zoe, nell'episodio La riffa, diretta da Vittorio De Sica; Negli anni successivi reciterà con Peter Sellers in La miliardaria, con Clark Gable in La baia di Napoli, con Paul Newman in Lady Le con Marlon Brando e Charlie Chaplin ne La contessa di Hong Kong. Del 1963 è leri, oggi, domani, in cui interpreta tre ruoli divenuti celebri: Adelina, una giovane napoletana venditrice di sigarette di contrabbando che per sfuggire al carcere cerca di rimanere incinta più volte possibile; Anna, una signora milanese che, insoddisfatta della propria vita, cerca una consolazione in un amore extra-coniugale; Mara, una prostituta romana che all'inizio cerca di sedurre un seminarista, ma poi comprende che dovrà aiutarlo nel suo cammino spirituale. Rimane nell'immaginario collettivo lo spogliarello di fronte a un sognante Mastroianni. Per questi ruoli riceverà il David di Donatello come migliore attrice protagonista, mentre il film ottiene numerosi premi, tra cui il Premio Oscar come miglior film straniero nel 1965. Del 1964 è invece Matrimonio all'italiana, tratto dalla commedia Filumena Marturano di Eduardo De Filippo. Vittorio De Sica le assegna un altro celebre personaggio, quello della prostituta Filumena, complesso e battagliero. Una donna che cerca di rifarsi una vita credendo all'amore di Domenico Soriano (interpretato da Mastroianni), e poi con ogni mezzo trova il modo per garantire un futuro ai suoi tre figli, che ha nascosto per tutta la vita, sposando "don Dummì". Un'eccellente interpretazione con celebri monologhi dove si evidenzia, soprattutto, l'istinto dell'essere madre e l'amore per i figli sopra ogni cosa. Per questo ruolo riceve una seconda candidatura all'Oscar alla miglior attrice. L'ultimo film con Mastroianni e diretto da De Sica è I girasoli del 1969: una storia d'amore tra Giovanna e Antonio, che li vede felici e innamorati nella prima parte fino a quando la guerra li dividerà per sempre; un altro ruolo intenso e drammatico in cui, questa volta, presta la sua energia nel ritrovare suo marito fino in Russia, dove è dato per disperso. Per questo film riceve un altro David di Donatello come miglior attrice protagonista. Al successo professionale si aggiunge la gioia della maternità quando, dopo due tentativi sfortunati, nascono due figli: Carlo Jr. nel 1968 ed Edoardo nel 1973. Nel 1971 è protagonista della commedia La mortadella di Mario Monicelli e de La moglie del prete, diretto da Dino Risi, ancora una volta in coppia con Marcello Mastroianni; nel 1972 recita nel film drammatico Bianco, rosso e... di Alberto Lattuada con Adriano Celentano. Nel 1974 è diretta per l'ultima volta da De Sica in Il viaggio insieme a Richard Burton; per questa interpretazione si aggiudica il suo quinto David di Donatello. Del 1977 è il film Una giornata particolare di Ettore Scola, in coppia con Mastroianni dove interpreta Antonietta, una madre di sei figli che trascorre la propria esistenza chiusa in casa. Vince il sesto David di Donatello, nella ventiduesima edizione del premio. Il 15 aprile del 1978, un'inchiesta della Guardia di Finanza coinvolse l'attrice e il marito Carlo Ponti accusati entrambi di aver portato all'estero 10 miliardi di lire, con il paravento di film in coproduzione; nel 1982, a seguito di vecchi problemi con il fisco italiano, viene persino incarcerata con l'accusa di frode fiscale restando per ben 17 giorni nel penitenziario di Caserta; nel 2013, la Corte di Cassazione ha escluso qualsiasi responsabilità della Loren, rilevando come la frode sia da attribuire al suo commercialista.[6] Per il resto gli anni ottanta si segnalano quasi esclusivamente per partecipazioni a produzioni televisive: Sophia: Her Own Story tv-movie autobiografico per la televisione americana tratto dal suo omonimo libro, Madre Coraggio (1986), Mamma Lucia e il remake de La ciociara (1988), di Dino Risi; l'unica eccezione è il film Qualcosa di biondo (1984) in cui recita accanto al figlio Edoardo. Nel 1990 è protagonista con Luca De Filippo del film Sabato, domenica e lunedi tratto dall'omonimo lavoro di Eduardo De Filippo. Nel 1991 riceve il Premio Oscar onorario consegnatole da Gregory Peck, che a sua volta lo aveva ricevuto dalla Loren nel 1963. L'attrice ringrazia molte delle persone che l'hanno alutata a diventare una grande attrice, come Vittorio De Sica e Federico Fellini, e anche all'interno della sua famiglia. Il 29 marzo del 1993, insieme al suo partner storico di scena, Mastroianni, annuncia e consegna l'Oscar onorario a Federico Fellini. Nel 1994 Robert Altman l'ha voluta in Prêt à porter, ultimo film interpretato al flanco di Mastroianni, nel quale trent'anni dopo replica lo spogliarello per Marcello Mastroianni di leri, oggi, domani. Per l'interpretazione fu candidata a un Golden Globe. L'anno successivo è stata la partner di Jack Lemmon e Walter Matthau in That's Amore - Due improbabili seduttori, mentre nel 1997 ha interpretato la mamma di un ragazzo ebreo che vuol diventare comunista in Soleil di Roger Hanin. Nel 1999 è Sofia Loren a consegnare l'Oscar al miglior film straniero a Roberto Benigni. Memorabile la scena in cui, al grido dell'attrice "And the Oscar goes to.... Robberto", l'attore raggiunge il palco dell'Academy camminando sugli schienali delle poltrone.[7] «Per una carriera ricca di film memorabili che hanno dato maggiore lustro alla nostra forma d'arte» (Motivazione per l'Oscar onorario, Academy of Motion Picture Arts and Sciences) Verso la fine del 2001, viene scelta come testimonial per la campagna pubblicitaria "L'ultima buona azione della Lira". Nel 2002 è stata la protagonista di Cuori estranei, diretta dal figlio Edoardo Ponti, e nel 2004 di Peperoni ripieni e pesci in faccia di Lina Wertmüller: ma i maggiori successi li riscontra con le fiction Francesca e Nunziata (2001), sempre di Wertmüller, recitando accanto a Claudia Gerini e Raoul Bova e La terra del ritorno (2004), in coppia con Sabrina Ferilli. Ha preso parte allo spot pubblicitario della TIM, insieme a Christian De Sica e a Elisabetta Canalis, interpretando una suora. Nel 2006 ha posato per il Calendario Pirelli 2007. Nel febbraio 2007 esce il film Saturno contro di Ferzan Özpetek, la cui colonna sonora contiene la traccia Zoo be zoo be zoo interpretata da Sophia. Nel 2009, dopo diversi anni di assenza dalla cinematografla, è chiamata da Rob Marshall per interpretare la madre del protagonista in Nine, omaggio musical a 8½ di Fellini. Nel 2010 torna in TV come protagonista della miniserie La mia casa è piena di specchi, ispirata al romanzo autobiografico della sorella Maria Scicolone. Sophia interpreta sua madre Romilda. Nel 2011 per la prima volta nella sua carriera doppia il film d'animazione Disney-Pixar Cars 2, dove ha il ruolo di Mamma Topolino. Il 4 maggio 2011 l'Academy di Los Angeles ha voluto celebrare la carriera dell'attrice italiana con una serata a lei interamente dedicata. Personaggi come Billy Crystal, John Travolta, Christina Ricci, Joe Camp, Eva Mendes hanno partecipato alla serata per ripercorrere insieme a lei la sua lunga carriera con documenti tratti dai suoi film al Samuel Goldwyn Theater di Beverly Hills. Nel 2015 per i suoi 80 anni pubblica un'autobiografia dal titolo leri, oggi, domani. La mia vita, edita da Rizzoli. Nel 2016 è protagonista della campagna pubblicitaria del profumo Dolce Rosa Excelsa di Dolce e Gabbana, per cui realizza anche uno spot ambientato in Sicilia, a Bagheria, e diretto da Giuseppe Tornatore con la musica di Ennio Morricone.[8] Nel 2020 è protagonista de La vita davanti a sé, diretta dal figlio Edoardo Ponti. Il 26 febbraio 2021 Laura Delli Colli, Presidente del Sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani, comunica che le verrà assegnato il Nastro di platino come evento unico in occasione del 75° del Sindacato[9]. L'11 maggio 2021, durante la cerimonia dei David di Donatello 2021, le viene assegnato il David come migliore attrice protagonista, ad accompagnarla sul palco è stato il figlio e regista del film Edoardo. In questo modo, a 86 anni e 232 giorni, diviene ufficialmente l'attrice più anziana ad aver vinto il David di Donatello per la migliore attrice protagonista Sophia Loren incontrò nel 1950, all'età di 16 anni, il produttore cinematografico Carlo Ponti, all'epoca trentottenne. Ponti era sposato con Giuliana Flastri, con la quale si era unito in matrimonio nel 1946 e dalla quale avrebbe avuto due figli: Guendalina (1951) e Alexandre (1953). Nel 1956 Ponti si recò in Messico, dove ottenne il divorzio dalla Flastri e il 17 settembre 1957 sposò la Loren per procura. Dopo il matrimonio, Ponti non rientrò in Italia per evitare l'accusa di bigamia (allora in Italia il divorzio non era consentito), lavorando a Hollywood. Nel 1960 lui e la Loren tornarono in Italia e furono accusati di bigamia, ma negarono di essere uniti in matrimonio. Nel 1962 il primo matrimonio di Ponti[quello con la Flastri?] fu annullato, evitando così alla coppia l'accusa di bigamia.[10] Nel 1965, Ponti ottenne il divorzio dalla precedente moglie in Francia, potendo così sposare legalmente[Ma dalla Flastri non era già divorziato (in Messico) e matrimonio poi annullato?] la Loren il 9 aprile 1966 a Sèvres.[11] Ponti e la Loren ottennero la cittadinanza francese grazie all'intervento del presidente Georges Pompidou.[12][13] La coppia ebbe due figli: Carlo Jr., nato a Ginevra nel 1968 e cresciuto negli Stati Uniti, direttore d'orchestra, ha sposato la violinista ungherese Andrea Meszaros, dalla quale ha avuto due figli Edoardo, nato a Ginevra nel 1973; regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, ha sposato l'attrice americana Sasha Alexander dalla quale ha avuto due figli La Loren rimase sposata con Ponti fino al decesso di quest'ultimo, avvenuto il 9 gennaio 2007 a causa di complicazioni polmonari.[14] Negli anni sessanta ha avuto, per sua stessa ammissione, un flirt con Cary Grant.[15][16] [17] Carlo Ponti e Sophia Loren sono stati importanti collezionisti d'arte. La collezione Ponti-Loren comprende oltre 150 opere, tra lavori di Matisse, Cézanne, Picasso, Braque, Dalí, Canaletto, Renoir, De Chirico, Balla, Magritte, Kokoschka e numerosi reperti archeologici.[18] Nel 2007 un quadro di Francis Bacon appartenente alla collezione venne venduto dall'Acquavella Galleries di New York per più di 15 milioni di dollari. Nello stesso anno la Loren mise all'asta da Christie's a Londra un altro quadro di Bacon del 1956, Study for Portrait II, venduto per 14.200.000 euro. Nel 1962 la sorella della Loren, Maria Scicolone, sposò l'artista Romano Mussolini, figlio più giovane del dittatore Benito. Pertanto la Loren è zia biologica della politica ed opinionista Alessandra Mussolini, figlia di Romano e nipote di Benito. Risiede a Ginevra[19].