La Belle Époque e lo Sviluppo dell'Italia (1870-1914)
Durante la Belle Époque, l'Italia attraversò un periodo di straordinario sviluppo economico e demografico. La popolazione italiana registrò un incremento significativo, passando da 26 a 36 milioni di abitanti, grazie al generale miglioramento delle condizioni di vita. Questo periodo vide la nascita di importanti istituzioni finanziarie come la Banca Commerciale, il Credito Italiano e la Banca d'Italia, quest'ultima diventando l'unica autorizzata all'emissione di moneta.
Il sistema bancario italiano si sviluppò secondo il modello delle banche miste, che oltre alle tradizionali operazioni di credito a breve termine, si occupavano anche di investimenti e attività finanziarie più complesse. Questo sistema permise di sostenere efficacemente sia il settore agricolo che quello industriale, contribuendo alla stabilità della lira e al risanamento delle finanze pubbliche.
Definizione: Le banche miste rappresentavano un modello innovativo di istituto creditizio che combinava le funzioni di banca commerciale con quelle di banca d'investimento, caratteristica fondamentale per lo sviluppo economico dell'epoca.
L'agricoltura, che rappresentava il 55% del prodotto nazionale lordo, beneficiò di significativi miglioramenti tecnologici, tra cui l'introduzione di sistemi di irrigazione avanzati e l'utilizzo di concimi chimici. Parallelamente, il settore industriale (25% del PIL) vide una notevole espansione in vari comparti: siderurgico, cantieristico, idroelettrico, meccanico, tessile, chimico e alimentare.