Il teatro e la letteratura nell'antica Roma rappresentano elementi fondamentali della cultura classica, con caratteristiche uniche e distintive.
Il teatro romano si sviluppò inizialmente come adattamento del modello greco, ma acquisì presto caratteristiche proprie. La struttura del teatro romano prevedeva un edificio semicircolare permanente, con una cavea per gli spettatori e un palcoscenico rialzato (pulpitum). Le rappresentazioni teatrali facevano parte dei ludi romani, festival religiosi che includevano spettacoli pubblici. La commedia romana vide emergere autori importanti come Plauto e Terenzio, che si distinsero per l'uso del latino quotidiano e la caratterizzazione dei personaggi. La principale differenza tra teatro romano e greco stava nella struttura architettonica e nell'approccio alle rappresentazioni: mentre il teatro greco era più legato al culto religioso, quello romano aveva una funzione più orientata all'intrattenimento.
Un altro aspetto fondamentale della cultura romana furono le leggi delle 12 tavole, primo corpo scritto del diritto romano. Questo codice rappresentò una conquista significativa, soprattutto per i plebei, poiché per la prima volta le leggi furono messe per iscritto e rese pubbliche. Le tavole, esposte nel Foro Romano, contenevano norme su diritto privato, processuale e sacro. Il pontefice massimo aveva un ruolo cruciale nella vita pubblica romana, essendo responsabile non solo della religione ma anche della redazione degli annales maximi, cronache ufficiali degli eventi più importanti della città. Questi documenti, inizialmente scritti sulla tabula dealbata, una tavola imbiancata esposta pubblicamente, costituirono le prime forme di storiografia romana. La figura del pontefice massimo evolse nel tempo: da Giulio Cesare in poi, questa carica fu assunta dagli imperatori, sottolineando lo stretto legame tra potere politico e religioso nell'antica Roma.