La Rivoluzione Francese

Questo evento storico rappresenta una rottura totale con il mondo dell'ancien régime e segna l'entrata della borghesia nella politica europea. Ha distrutto per sempre l'assolutismo monarchico e molti aspetti del sistema feudale che avevano dominato la Francia per secoli.

La rivoluzione ha tentato di trasformare in realtà le idee illuministe più rivoluzionarie. Sovranità popolare e diritti naturali dell'uomo non erano più solo concetti filosofici, ma obiettivi politici concreti da raggiungere.

Ricorda: Questa non è stata solo una rivolta, ma una vera trasformazione della società francese che ha influenzato tutta l'Europa moderna.

I Tre Periodi della Rivoluzione

La Rivoluzione Francese si divide in tre fasi distinte, ognuna con caratteristiche e protagonisti diversi. Comprendere questa suddivisione ti aiuterà a orientarti meglio negli eventi.

La prima fase monarchico-costituzionale (1789-1792) vede il predominio della borghesia che cerca riforme moderate. La seconda fase repubblicano-democratica (1792-1794) è il momento più radicale, con l'alleanza tra borghesia avanzata e i sanculotti popolari.

La terza fase repubblicano-moderata (1794-1799) segna il trionfo della grande borghesia e un ritorno a posizioni più conservative. Ogni periodo ha portato cambiamenti profondi nella società francese.

Strategia di studio: Memorizza le date e le caratteristiche principali di ogni fase - ti serviranno sicuramente per l'interrogazione!

Le Cause della Rivoluzione

Nel 1789 la Francia stava letteralmente andando in bancarotta e il malcontento sociale era alle stelle. Le spese enormi della corte di Luigi XVI avevano svuotato le casse dello stato, mentre i raccolti disastrosi affamavano il popolo.

La partecipazione alla Rivoluzione Americana aveva prosciugato ulteriormente le finanze francesi. Nel frattempo, le idee illuministe si diffondevano rapidamente e la borghesia ambiva a un ruolo politico maggiore.

Tutti questi fattori insieme hanno creato una miscela esplosiva. La crisi economica, sociale e politica rendeva inevitabile un cambiamento drastico del sistema.

Collegamento importante: Nota come le idee illuministe abbiano fornito le basi teoriche per giustificare la rivoluzione politica!

La Proposta di de Calonne e la Resistenza Nobiliare

Nel 1786 l'economista Charles Alexandre de Calonne propose riforme fiscali rivoluzionarie che avrebbero eliminato i privilegi delle classi agiate. Era un tentativo disperato di salvare le finanze statali.

La nobiltà e il clero godevano ancora di enormi privilegi fiscali e giuridici tipici dell'ancien régime. Naturalmente si opposero ferocemente a qualsiasi riforma che minacciasse i loro vantaggi.

Questa resistenza aristocratica ha accelerato la crisi politica. I nobili pensavano di poter controllare la situazione, ma in realtà stavano scavando la loro stessa fossa.

Ironia della storia: I nobili che convocarono gli Stati Generali per bloccare le tasse finirono per scatenare la rivoluzione che li avrebbe spazzati via!

Gli Stati Generali e la Nascita dell'Assemblea Nazionale

Per impedire le tassazioni, la nobiltà costrinse Luigi XVI a convocare gli Stati Generali nel maggio 1789. Era la prima volta dal 1614 - un evento storico!

La battaglia decisiva si combatté sul sistema di voto: nobili e clero volevano il voto per ordine (che li avvantaggiava), mentre il Terzo Stato pretendeva il voto per testa (che rifletteva il peso demografico).

Il 17 giugno 1789 il Terzo Stato compì il gesto rivoluzionario: si autoproclamò Assemblea Nazionale. Non rappresentava più solo un ordine sociale, ma l'intera nazione francese.

Momento cruciale: Questa autoproclamazione segna l'inizio effettivo della rivoluzione politica!

Il Giuramento della Pallacorda

Il 20 giugno 1789 nella sala della Pallacorda si consumò uno dei momenti più simbolici della Rivoluzione Francese. I deputati giurarono solennemente di non separarsi mai fino al raggiungimento di una riforma costituzionale.

Nel frattempo a Parigi scoppiavano i primi scontri violenti. I cittadini temevano un colpo di stato militare del re e i sanculotti (la popolazione popolare parigina) iniziarono ad armarsi.

La tensione era ormai alle stelle. Da un lato l'Assemblea cercava riforme legali, dall'altro il popolo si preparava alla lotta armata.

Atmosfera rivoluzionaria: Immagina la tensione di quei giorni - nessuno sapeva se si stava andando verso riforme pacifiche o una guerra civile!

La Presa della Bastiglia e la Grande Paura

Il 27 giugno Luigi XVI dovette riconoscere l'Assemblea Nazionale Costituente, ma la tensione non si placò. Il 14 luglio 1789 esplose la famosa presa della Bastiglia, quando i parigini assaltarono la fortezza per procurarsi munizioni.

Questo evento scatenò un effetto domino in tutta la Francia. Nelle campagne i contadini, esasperati da sfruttamento e tasse altissime, iniziarono ad assaltare le case degli esattori delle tasse.

La "Grande Paura" si diffuse rapidamente, portando molti nobili a fuggire dalle loro terre. Era il crollo definitivo dell'ordine sociale dell'ancien régime.

Simbolo rivoluzionario: La Bastiglia rappresentava l'oppressione monarchica - la sua caduta divenne il simbolo della libertà conquistata!

La Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino

Il 4 agosto 1789 l'Assemblea Costituente abolì definitivamente il feudalesimo e approvò la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino. Questo documento rivoluzionario elencava i diritti fondamentali di ogni individuo.

Ispirata alla Dichiarazione d'indipendenza americana del 1776, stabiliva principi come l'uguaglianza davanti alla legge, la libertà di espressione e il diritto di proprietà. Era una vera costituzione dei diritti umani.

Questo testo ha influenzato tutte le costituzioni democratiche successive. I principi proclamati nel 1789 sono ancora oggi alla base delle nostre democrazie occidentali.

Eredità moderna: Molti articoli di questa dichiarazione li ritrovi ancora oggi nella Costituzione italiana e in quella europea!

Verso la Repubblica: Monarchia Costituzionale e Opposizione Radicale

La costituzione del 3 settembre 1791 instaurò una Monarchia Costituzionale, limitando drasticamente i poteri del re. Luigi XVI aveva perso credibilità dopo il suo maldestro tentativo di fuga dal paese.

Tuttavia, i membri più radicali della Rivoluzione non erano soddisfatti. Intellettuali come Robespierre e Danton spingevano per una forma di governo completamente repubblicana, senza più traccia di monarchia.

Questa tensione tra moderati e radicali avrebbe caratterizzato le fasi successive della Rivoluzione. Il compromesso monarchico-costituzionale si rivelò troppo fragile per durare.

Prossimo capitolo: Questa divisione tra moderati e radicali porterà agli eventi più drammatici della Rivoluzione, incluso il Terrore!