Riassunto
Con il crollo dell'Impero napoleonico, i vecchi sovrani vollero ridefinire l'assetto politico e sociale dei loro Stati, che erano stati dilaniati territorialmente dall'espansione napoleonica e cambiati dal punto di vista sociale e culturale dalla Rivoluzione Francese. Contro i principi della società europea, desideravano un'alleanza tra trono e altare, riaffermando la complementarietà di politica e religione, in quanto i sovrani erano considerati tali per grazia divina. Si assistette quindi a un tradizionalismo in cui il popolo non esisteva prima del principe. Al contempo, si affermò anche un movimento romantico che mirava al recupero della storia, delle tradizioni e dei valori del passato, ispirandosi al Medioevo e opponendosi al razionalismo illuminista, basandosi sul valore dei sentimenti e rivalutando l'importanza dell'appartenenza alla nazione.
Congresso di Vienna
Il Congresso di Vienna, convocato dalle 4 potenze che avevano sconfitto Napoleone (Inghilterra, Russia, Prussia, Austria), stabilì 3 principi fondamentali: legittimità, equilibrio e intervento. Si prefiggeva di riaffermare la legittimità dei sovrani di ritornare al trono con i confini che avevano precedentemente alla Rivoluzione Francese, di impedire che uno Stato prendesse il sopravvento sugli altri introducendo Stati cuscinetto per rafforzare i confini, e di intervenire in aiuto alle potenze dove si fosse verificata un'insurrezione rivoluzionaria, liberale o nazionale. Inoltre, furono stipulate numerose intese, tra cui la Santa Alleanza, che sottolineava il rispetto della carità cristiana, della giustizia e della pace.
Società Segrete
Tra gli oppositori alla Restaurazione, autorità, assolutismo, dispotismo e alleanza tra trono e altare, figuravano esponenti liberali e giacobini democratici, organizzati in società segrete simili alla Massoneria. Un esempio di queste organizzazioni era la Carboneria, che promuoveva le libertà civili, il diritto di partecipazione al governo dei popoli e gli ideali di unità e indipendenza nazionale. Tuttavia, non riuscirono a ottenere successo a causa della ristretta partecipazione popolare e della segretezza che rendeva difficile coinvolgere altre persone.
Il Congresso di Vienna e la Restaurazione in Italia
Dopo il Congresso di Vienna, l'Italia si trovò divisa in vari Stati e domini dei Savoia e Borbone, sottoposti al dominio dell'Impero austriaco. Questo periodo, conosciuto come l'età della restaurazione, vide la nascita dell'idea di un'Italia unitaria e la diffusione di valori civili e politici che avrebbero portato al Risorgimento, un processo di liberazione nazionale che si svolse tra il 1848 e il 1861.
Il Risorgimento
Il Risorgimento rappresentava l'idea di uno Stato italiano unitario, sia dal punto di vista culturale, come rinascita dell'Italia come libera e unita, sia dal punto di vista politico, come rinascita dell'Italia come moderno Stato nazionale con un nuovo assetto del potere. Questo processo coinvolse due schieramenti principali: i democratici guidati da Giuseppe Mazzini e i moderati che cercavano un ricorso ai sovrani, evitando l'intervento del popolo.
Giuseppe Mazzini, esponente dei democratici, fondò la Giovine Italia e cercò di animare il popolo all'insurrezione, con l'obiettivo di rendere l'Italia "una, libera, indipendente e repubblicana". Tuttavia, questo movimento incontrò la forte opposizione dell'Impero austriaco e dello Stato pontificio. Allo stesso tempo, Carlo Cattaneo promosse le idee liberali e repubblicane, sostenendo il federalismo.
In sintesi, l'età della restaurazione in Italia segnò l'inizio di un periodo di profonde trasformazioni sociali e politiche, caratterizzato dalla lotta per l'indipendenza e dall'ascesa di movimenti nazionali e liberali che avrebbero condotto all'unificazione del paese.
