Didascalia alternativa:

liberty e simbolista. A Milano fonda la rivista <<Poesia» e qui sostiene la modernità del verso libero dall'uso della metrica. Si dedica completamente all'attività artistica e culturale a sostegno del Futurismo e lo fa a Parigi, capitale internazionale dell'arte e della cultura. Le empied Callia - <<Ritratto di Marinetti. Sintesi plastica>>, PRAMPOLIN (TORINO, GALLERIA DARTECIMCA) IL MANIFESTO DEL FUTURISMO Si scaglia contro la cultura italiana ancora fortemente legata alla tradizione letteraria e vincolata da un pensiero conservatore. ➤Il Manifesto Futurista propone 11 punti programmatici in cui si pone questa volontà di agire in modo eroico, audace e provocatorio che darà vita ad un nuovo orientamento di pensiero: il vitalismo (dinamismo, velocità, sintesi e forza). - <<Dinamismo di un'automobile», LUGI RUSSOLO (PARIGI, MUSEE NATIONAL DART) ➤Il primo e più fervido impegno futurista è dunque quello della distruzione dei vecchi valori e delle vecchie concezioni (contro classicismo e decadentismo). Vero tema centrale del Manifesto è in realtà la nuova estetica legata alla moderna tecnologia e al suo principale strumento di diffusione: la macchina. ➤La sua manifestazione più seducente è l'automobile con il suo vibrante motore e la sua velocità, sarà uno dei temi centrali dell'avanguardia futurista anche nei suoi molteplici sviluppi successivi. SAME 正品 GLI ALTRI MANIFESTI 2 NELL'ARTE..... Tra gli espedienti propagandistici del Futurismo vi sono le cosiddette serate futuriste, in occasione di una di queste venne reso noto il Manifesto dei pittori futuristi, a cui farà seguito il Manifesto tecnico della pittura futurista, firmati da Boccioni, Carrà, Balla e Severini. Il primo riporta contenuti teorici, con il rifiuto della tradizione e della pittura accademica; il secondo offre indicazioni più pratiche, come il principio della pittura futurista che si basa su immagine e movimento. ******* k -<<Ballerina in blu»>, GIND SEVERIN (VENEZIA COLLEZIONE GIANN MATTIOLI) NELL VARIE EPRESSIONI.... Il Futurismo persegue una visione estetica globale, con varie forme di espressione e comunicazione, fino all'esperienza politica e sociale. Verrà pubblicato il Manifesto dei musicisti futuristi (1910), il Manifesto dei drammaturghi futuristi (1911), il Manifesto della donna futurista (1913), il Manifesto della cinematografia futurista (1916), il Manifesto della danza futurista (1917). Con il Manifesto della letteratura futurista (1912) avremo una scrittura visiva, definita tavola parolibera e costituisce una delle espressioni più innovative della produzione artistica futurista. ZANG TUMB TUMB Questo è tra i più noti volumi di «tavole parolibere» e Marinetti descrive una battaglia applicando questo criterio: dare al lettore la sensazione di vivere quegli stessi eventi in presa diretta, con segni e stimoli visivi diversi. L'obiettivo è quello di trasportare chi legge al centro dell'evento e Marinetti ci riesce usando una scrittura impersonale, una narrazione frammentaria e tante immagini. 16 migliaio F.T. MARINETTI FUTURISTA ZANG TUUUM TUUU TUMB TUMB T ADRIANOPOLI OTTOBRE 1912 IN LIBERTA LANG I 3 LIRE ERDOO N PICE TUUUMB TUN TUU TUULEN PAROLE EDIZIONI FUTURISTE O "POESIA Yerin - MILANO Il culto dell'azione si traduce in un Programma politico futurista che va contro il socialismo ed è a favore dell'entrata in guerra, ma questa stagione si chiude ben presto e riporta il Futurismo nei confini dell'esperienza artistica. Quando il fascismo tenterà di sopprimere la libertà di ricerca artistica e definendo l'arte «degenerata», sarà Marinetti ad opporsi e mantenere aperto qualche spazio di libertà di espressione per l'arte moderna. UMBERTO BOCCIONI (1882-1916) Umberto Boccioni, pittore, scultore futurista ed inventore del Dinamismo Plastico, è stato il teorico ed il principale esponente del movimento futurista, nonché maggior esponente dell'arte futurista meridionale italiana. Dopo aver conosciuto Marinetti, Boccioni si avvicina al movimento avanguardista e nel 1910 scrive con Carlo Carrà e Luigi Russolo, il "Manifesto dei pittori futuristi" ed il "Manifesto tecnico della pittura futurista", firmati anche da Severini e Balla. L'obiettivo dell'artista moderno deve essere, secondo gli autori, liberarsi dai modelli e dalle tradizioni figurative del passato, per volgersi risolutamente al mondo contemporaneo, dinamico, vivace, in continua evoluzione. -Umberto Boccioni, Autoritratto (MLAND, PINACOTECA DI BRERA) 1908 La città che sale di Umberto Boccioni rappresenta l'esaltazione della tecnologia, del nuovo e il dinamismo della moderna metropoli. Il progresso industriale, tanto amato dai pittori futuristi è qui rappresentato dalla costruzione della centrale elettrica. Umberto Boccioni con La città che sale celebra la crescita industriale della periferia milanese. I tram che passano velocemente, le case in costruzione e, sul fondo, le ciminiere delle fabbriche che producono. In primo piano nulla è fermo. JANU LA CITTA' CHE SALE <<La città che sale», Umberto Boccioni 1910-1911 (New York, Museum of Modern Art) In primo piano è rappresentato un cavallo, per quasi tutta la metà destra del dipinto. L'animale trascina un peso legato a delle briglie. Alcuni operai davanti a lui, di fianco e dietro assecondano e incitano il movimento in avanti. Di fronte a questo cavallo si trovano altri due cavalli uno bianco e uno rosso. Un operaio, a sinistra, frena, invece, il cavallo bianco che si trova opposto a quella in primo piano. Sullo sfondo ferve l'attività degli operai e si intravedono altri cavalli che portano avanti i carichi. L'edificio, ancora in fase di costruzione è circondato dalle impalcature e svetta su tutte le figure. STATI D'ANIMO Stati d'animo di Umberto Boccioni è una delle opere più significative del Futurismo, realizzata nel 1911 in duplice versione. La prima, caratterizzata dalla tecnica divisionista, è conservata al Museo del Novecento di Milano. La seconda invece, influenzata dalla pittura cubista, è custodita al Museum of Modern Art di New York. Ideata come un ciclo, è composta da tre dipinti, che corrispondono ad altrettanti risvolti emotivi: Gli addii, Quelli che vanno e Quelli che restano. Gli addii (I versione) 1911. Milano Museo del Novecento ➤Nella prima versione degli Addii di Umberto Boccioni, scorgiamo al centro della tela l'abbraccio di due figure appena abbozzate, viste dall'alto. Il gesto ripetuto da altre coppie più decentrate, sembra riempire lo spazio fino a coinvolgere lo spettatore nell'opera stessa, portando alla sua memoria il ricordo di questa esperienza. Prevalgono linee di colore ondeggianti e nervose, che si trasformano in vere e proprie masse cromatiche dalle tonalità vivaci e calde. É il momento dell'addio sulla piattaforma, il calore di un abbraccio che si dissolve al fischio della partenza del treno. ➤Dal quadro successivo emerge lampante l'influenza cubista, a cui Boccioni aggiunge il movimento ed il colore. Accanto alla locomotiva a vapore posta al centro della tela, di cui riconosciamo il volume della caldaia e il numero di serie, sulla destra troviamo dei vagoni ferroviari pressoché trasparenti e intersecati tra loro. Invece a sinistra, si distingue chiaramente un traliccio della corrente elettrica e le ondulazioni della collina, immagini del paesaggio colte dal finestrino del treno. Nella sezione inferiore, scorgiamo molteplici sagome intente ad abbracciarsi, ritratte da diverse angolazioni. Dunque ecco la simultaneità della visione e la sovrapposizione degli elementi, rese attraverso la scomposizione cubista e la compenetrazione dinamica tipica del Futurismo. 6943 Gli addii (Il versione) 1911. New York, Museum of Modern Art FORME UNICHE DELLA CONTINUITA' NELLO SPAZIO Boccioni cerca di trasmettere la sintesi tra visione ottica e visione mentale anche nella scultura e ciò traspare nel Manifesto tecnico della scultura futurista. Massimo esempio è la scultura in bronzo Forme uniche della continuità e dello spazio. L'opera rappresenta una possente figura umana che incede a grandi passi. Senza volto, né braccia, la figura rappresenta puro movimento e si amplia oltre i suoi stessi limiti volumetrici. Umberto Boccioni <<Forme uniche della continuità nello spazio», 1913 (Milano, Museo del Novecento) ● ● VIBRANTE DINAMICITA' RIPRODUZIONE DI SEMBIANZE TRIDIMENSIONALITA' LAMORTE MARIKA 5E