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RIFORMA E CONTRORIFORMA Già intorno all'anno mille, la chiesa era corrotta e nacquero diversi ordini e movimenti per riportare la chiesa a quella di un tempo. Nel 1500 risorse la crisi morale, dato che la curia papale era quasi una corte principesca e i vescovi vivevano nel lusso. Ad aggravare ciò, si aggiunse la vendita delle indulgenze: la chiesa diceva che i peccatori avrebbero potuto espiare le loro colpe pagando una somma di denaro. Questa pratica fu sfruttata da un vescovo tedesco che voleva acquistare la carica di arcivescovo, ma quest'ultima era molto costosa. Creò così la vendita delle indulgenze che in seguito si diffuse. Le obiezioni di Lutero alla vendita delle indulgenze Secondo la tradizione, il monaco tedesco Martin Lutero il 31 ottobre 1517 affisse sul portale della cattedrale di Wittenberg (in Germania) «95 tesi», scritte in latino, contrarie alle indulgenze. Secondo Lutero, le opere buone non servivano a nulla, un uomo veniva salvato soltanto dalla grazia di Dio. Inoltre, abolì il sacerdozio perché ogni credente aveva il diritto di leggere, interpretare la bibbia e parlare con Dio. Inoltre vennero soppressi i sacramenti, eccetto il battesimo e la comunione, e fu abolito il celibato ecclesiastico e il culto dei santi. La Chiesa luterana prevede ancora oggi soltanto la presenza di predicatori liberamente eletti da ogni comunità, i...
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Stefano S, utente iOS
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<<pastori>>. Messo in discussione il ruolo di intermediazione della Chiesa, Lutero afferma il diritto e il dovere per ciascun fedele di interpretare direttamente la Bibbia (libero esame), eventualmente con l'aiuto di un pastore. A tale scopo, Lutero tradusse personalmente in tedesco la Bibbia e abolì la messa in latino. Le reazioni del papa e dell'imperatore La religione cattolica all'epoca era la religione principale, e la riforma di Lutero sconvolse tutto. Il papa ritiene eretiche queste teorie e scomunica Lutero, mettendolo al bando insieme all'Imperatore che convocò una "dieta". Lutero si presentò davanti all'imperatore con una lettera di protezione del principe tedesco Federico di Sassonia, nella speranza di trovare un compromesso, ma alla fine rifiutò di ritrattare le sue posizioni. Si salvò dalla condanna a morte solo perché Federico di Sassonia lo fece rapire e nascondere in un castello in Turingia. I principi tedeschi e la Riforma Carlo V convocò un ulteriore riunione con i principi tedeschi convinto che fossero dalla sua parte, ma così non era per interessi molteplici. Loro non erano effettivamente dalla parte di Lutero, ma per non dare ulteriore potere al vasto impero dell'imperatore gli andarono contro ribadendo la loro fedeltà alla riforma Luterana (dieta di Spira). Nonostante i tentativi di Carlo V di fermare la Riforma, il contrasto ebbe fine solo quando nel 1555 si giunse ad un compromesso stipulato dalla «pace di Augusta»: ciascun sovrano o principe avrebbe potuto adottare la religione che preferiva e i sudditi erano obbligati ad aderire alla sua fede. LA DIFFUSIONE DELLA RIFORMA IN EUROPA Su ispirazione di quella di Lutero, sorsero in Europa altri movimenti di riforma. A Zurigo Zwingli guidò un movimento ispirato ad un rigido moralismo e al modello della Chiesa delle origini. Un altro movimento fu quello degli «anabattisti» (ribattezzatori), così chiamati perché ritenevano che i fedeli si dovessero ribattezzare da adulti, a seguito di una scelta consapevole. Gli anabattisti fondarono a Munster, in Germania, una repubblica basata sulla comunità dei beni, che fu repressa nel sangue, come altre rivolte contadine che furono duramente represse. Caratteri della Riforma di Giovanni Calvino Giovanni Calvino lasciò la Francia perseguitato dai cattolici e trovò rifugio a Ginevra, in Svizzera. Secondo i principi del Calvinismo, l'uomo era predestinato già dalla nascita ad andare in paradiso o meno. Tuttavia, Dio premiava coloro che svolgevano il loro lavoro con passione e favore della comunità Tutti i calvinisti andarono così in Belgio, nei Paesi Bassi che finirono così per arricchirsi. LA RIFORMA IN INGHILTERRA In Inghilterra la riforma ebbe un carattere politico prima che religioso. L'iniziativa che portò al distacco della Chiesa inglese da quella di Roma venne promossa dal sovrano Enrico VIII Tudor che mirava ad imporre il suo controllo sul clero e a impossessarsi dei beni della Chiesa. L'occasione gli fu data da papa Clemente VII, che rifiutò di accogliere la richiesta del re di annullare il matrimonio con Caterina d'Aragona per poter sposare la dama di corte Anna Bolena. Con l' «Atto di supremazia» Enrico VIII, che fino a quel momento si era schierato dalla parte dei cattolici, si proclamò «capo supremo della Chiesa di Inghilterra» e requisì le terre del clero. Si trattò a tutti gli effetti di uno scisma, detto anglicano, che consentì al re inglese di rafforzare la monarchia e favorì l'ascesa di un ceto di piccoli e medi proprietari terrieri (gentry) che avevano acquistato le terre sottratte alla Chiesa. Il consolidamento dell'anglicanesimo Le idee riformatrici della Chiesa anglicana trovarono la loro realizzazione nel <<Book of Common Prayer», Libro della preghiera comune, introdotto dal re Edoardo VI. In questo libro vi fu una riforma della liturgia, cioè dell'insieme delle formule e dei testi con cui si celebra la messa. Durante il regno di Maria Tudor venne perseguita una politica di restaurazione cattolica, ma subito dopo, Elisabetta I, con l'Atto di uniformità del 1559, ristabilì il «Book...», e nel 1563 ripristinò l'Atto di supremazia. Prendeva così ufficialmente forma l' «anglicanesimo», in cui elementi della dottrina luterana e calvinista convivono con elementi della dottrina cattolica. LA CONTRORIFORMA O RIFORMA CATTOLICA Reazione della Chiesa di Roma alla Riforma luterana Durante gli anni della Riforma protestante, la chiesa fece in modo che i vescovi vivessero presso le proprie diocesi e furono rivisti i principi fondamentali della religione cattolica ma furono confermati di nuovo. La Chiesa di Roma cercò di avviare un processo di revisione all'interno della Chiesa stessa e, in questo senso, si parla di «Riforma cattolica», nel senso che nel mondo cattolico si sentì il bisogno di un rinnovamento morale e spirituale di tutto l'apparato ecclesiastico. Ma alla fine prevalse un orientamento conservatore; infatti, nel Concilio di Trento (1546-1563), nato per tentare una conciliazione tra la Chiesa cattolica e le dottrine dei protestanti, si seguì una linea fortemente intransigente: fu confermato il ruolo insostituibile della Chiesa di Roma nella mediazione della rivelazione cristiana, fu ribadita l'importanza delle opere buone per la salvezza dell'anima e fu mantenuto l'uso del latino come lingua ufficiale del culto. La repressione operata dalla Chiesa La Chiesa di Roma si sforzò in primo luogo di migliorare la formazione e la disciplina del clero, creando apposite scuole, cioè i seminari. Qui nacque la religione dei «gesuiti>>, fondato da Ignazio di Loyola, nei seminare avrebbero dovuto insegnare ai giovani la religione cattolica,ovvero dovevano avere un'impronta e una mentalità cattolica. Nel corso del Cinquecento si fece più incisiva l'attività della Congregazione dell'Inquisizione, incaricata di giudicare i casi di sospetta eresia, e della Congregazione dell'Indice dei libri proibiti, che aveva il compito di individuare e mettere al bando le opere contenenti dottrine contrarie alla fede cattolica.
Appunti di storia sulla riforma e controriforma
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Una presentazione ben fatta di martin lutero
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La corruzione della chiesa, la dottrina luterana (Martin Lutero), il papa e l’imperatore contro Lutero, il Calvinismo e la nuova geografia religiosa dell’Europa.
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Martin Lutero e la Riforma protestante
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appunti e sintesi di storia sulla riforma luterana, controriforma, guerre di religione in Francia
95
indulgenze , calvinismo, martin lutero, concilio di Trento controriforma cattolica
81
CARLO V E LA RIFORMA PROTESTANTE
RIFORMA E CONTRORIFORMA Già intorno all'anno mille, la chiesa era corrotta e nacquero diversi ordini e movimenti per riportare la chiesa a quella di un tempo. Nel 1500 risorse la crisi morale, dato che la curia papale era quasi una corte principesca e i vescovi vivevano nel lusso. Ad aggravare ciò, si aggiunse la vendita delle indulgenze: la chiesa diceva che i peccatori avrebbero potuto espiare le loro colpe pagando una somma di denaro. Questa pratica fu sfruttata da un vescovo tedesco che voleva acquistare la carica di arcivescovo, ma quest'ultima era molto costosa. Creò così la vendita delle indulgenze che in seguito si diffuse. Le obiezioni di Lutero alla vendita delle indulgenze Secondo la tradizione, il monaco tedesco Martin Lutero il 31 ottobre 1517 affisse sul portale della cattedrale di Wittenberg (in Germania) «95 tesi», scritte in latino, contrarie alle indulgenze. Secondo Lutero, le opere buone non servivano a nulla, un uomo veniva salvato soltanto dalla grazia di Dio. Inoltre, abolì il sacerdozio perché ogni credente aveva il diritto di leggere, interpretare la bibbia e parlare con Dio. Inoltre vennero soppressi i sacramenti, eccetto il battesimo e la comunione, e fu abolito il celibato ecclesiastico e il culto dei santi. La Chiesa luterana prevede ancora oggi soltanto la presenza di predicatori liberamente eletti da ogni comunità, i...
RIFORMA E CONTRORIFORMA Già intorno all'anno mille, la chiesa era corrotta e nacquero diversi ordini e movimenti per riportare la chiesa a quella di un tempo. Nel 1500 risorse la crisi morale, dato che la curia papale era quasi una corte principesca e i vescovi vivevano nel lusso. Ad aggravare ciò, si aggiunse la vendita delle indulgenze: la chiesa diceva che i peccatori avrebbero potuto espiare le loro colpe pagando una somma di denaro. Questa pratica fu sfruttata da un vescovo tedesco che voleva acquistare la carica di arcivescovo, ma quest'ultima era molto costosa. Creò così la vendita delle indulgenze che in seguito si diffuse. Le obiezioni di Lutero alla vendita delle indulgenze Secondo la tradizione, il monaco tedesco Martin Lutero il 31 ottobre 1517 affisse sul portale della cattedrale di Wittenberg (in Germania) «95 tesi», scritte in latino, contrarie alle indulgenze. Secondo Lutero, le opere buone non servivano a nulla, un uomo veniva salvato soltanto dalla grazia di Dio. Inoltre, abolì il sacerdozio perché ogni credente aveva il diritto di leggere, interpretare la bibbia e parlare con Dio. Inoltre vennero soppressi i sacramenti, eccetto il battesimo e la comunione, e fu abolito il celibato ecclesiastico e il culto dei santi. La Chiesa luterana prevede ancora oggi soltanto la presenza di predicatori liberamente eletti da ogni comunità, i...
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<<pastori>>. Messo in discussione il ruolo di intermediazione della Chiesa, Lutero afferma il diritto e il dovere per ciascun fedele di interpretare direttamente la Bibbia (libero esame), eventualmente con l'aiuto di un pastore. A tale scopo, Lutero tradusse personalmente in tedesco la Bibbia e abolì la messa in latino. Le reazioni del papa e dell'imperatore La religione cattolica all'epoca era la religione principale, e la riforma di Lutero sconvolse tutto. Il papa ritiene eretiche queste teorie e scomunica Lutero, mettendolo al bando insieme all'Imperatore che convocò una "dieta". Lutero si presentò davanti all'imperatore con una lettera di protezione del principe tedesco Federico di Sassonia, nella speranza di trovare un compromesso, ma alla fine rifiutò di ritrattare le sue posizioni. Si salvò dalla condanna a morte solo perché Federico di Sassonia lo fece rapire e nascondere in un castello in Turingia. I principi tedeschi e la Riforma Carlo V convocò un ulteriore riunione con i principi tedeschi convinto che fossero dalla sua parte, ma così non era per interessi molteplici. Loro non erano effettivamente dalla parte di Lutero, ma per non dare ulteriore potere al vasto impero dell'imperatore gli andarono contro ribadendo la loro fedeltà alla riforma Luterana (dieta di Spira). Nonostante i tentativi di Carlo V di fermare la Riforma, il contrasto ebbe fine solo quando nel 1555 si giunse ad un compromesso stipulato dalla «pace di Augusta»: ciascun sovrano o principe avrebbe potuto adottare la religione che preferiva e i sudditi erano obbligati ad aderire alla sua fede. LA DIFFUSIONE DELLA RIFORMA IN EUROPA Su ispirazione di quella di Lutero, sorsero in Europa altri movimenti di riforma. A Zurigo Zwingli guidò un movimento ispirato ad un rigido moralismo e al modello della Chiesa delle origini. Un altro movimento fu quello degli «anabattisti» (ribattezzatori), così chiamati perché ritenevano che i fedeli si dovessero ribattezzare da adulti, a seguito di una scelta consapevole. Gli anabattisti fondarono a Munster, in Germania, una repubblica basata sulla comunità dei beni, che fu repressa nel sangue, come altre rivolte contadine che furono duramente represse. Caratteri della Riforma di Giovanni Calvino Giovanni Calvino lasciò la Francia perseguitato dai cattolici e trovò rifugio a Ginevra, in Svizzera. Secondo i principi del Calvinismo, l'uomo era predestinato già dalla nascita ad andare in paradiso o meno. Tuttavia, Dio premiava coloro che svolgevano il loro lavoro con passione e favore della comunità Tutti i calvinisti andarono così in Belgio, nei Paesi Bassi che finirono così per arricchirsi. LA RIFORMA IN INGHILTERRA In Inghilterra la riforma ebbe un carattere politico prima che religioso. L'iniziativa che portò al distacco della Chiesa inglese da quella di Roma venne promossa dal sovrano Enrico VIII Tudor che mirava ad imporre il suo controllo sul clero e a impossessarsi dei beni della Chiesa. L'occasione gli fu data da papa Clemente VII, che rifiutò di accogliere la richiesta del re di annullare il matrimonio con Caterina d'Aragona per poter sposare la dama di corte Anna Bolena. Con l' «Atto di supremazia» Enrico VIII, che fino a quel momento si era schierato dalla parte dei cattolici, si proclamò «capo supremo della Chiesa di Inghilterra» e requisì le terre del clero. Si trattò a tutti gli effetti di uno scisma, detto anglicano, che consentì al re inglese di rafforzare la monarchia e favorì l'ascesa di un ceto di piccoli e medi proprietari terrieri (gentry) che avevano acquistato le terre sottratte alla Chiesa. Il consolidamento dell'anglicanesimo Le idee riformatrici della Chiesa anglicana trovarono la loro realizzazione nel <<Book of Common Prayer», Libro della preghiera comune, introdotto dal re Edoardo VI. In questo libro vi fu una riforma della liturgia, cioè dell'insieme delle formule e dei testi con cui si celebra la messa. Durante il regno di Maria Tudor venne perseguita una politica di restaurazione cattolica, ma subito dopo, Elisabetta I, con l'Atto di uniformità del 1559, ristabilì il «Book...», e nel 1563 ripristinò l'Atto di supremazia. Prendeva così ufficialmente forma l' «anglicanesimo», in cui elementi della dottrina luterana e calvinista convivono con elementi della dottrina cattolica. LA CONTRORIFORMA O RIFORMA CATTOLICA Reazione della Chiesa di Roma alla Riforma luterana Durante gli anni della Riforma protestante, la chiesa fece in modo che i vescovi vivessero presso le proprie diocesi e furono rivisti i principi fondamentali della religione cattolica ma furono confermati di nuovo. La Chiesa di Roma cercò di avviare un processo di revisione all'interno della Chiesa stessa e, in questo senso, si parla di «Riforma cattolica», nel senso che nel mondo cattolico si sentì il bisogno di un rinnovamento morale e spirituale di tutto l'apparato ecclesiastico. Ma alla fine prevalse un orientamento conservatore; infatti, nel Concilio di Trento (1546-1563), nato per tentare una conciliazione tra la Chiesa cattolica e le dottrine dei protestanti, si seguì una linea fortemente intransigente: fu confermato il ruolo insostituibile della Chiesa di Roma nella mediazione della rivelazione cristiana, fu ribadita l'importanza delle opere buone per la salvezza dell'anima e fu mantenuto l'uso del latino come lingua ufficiale del culto. La repressione operata dalla Chiesa La Chiesa di Roma si sforzò in primo luogo di migliorare la formazione e la disciplina del clero, creando apposite scuole, cioè i seminari. Qui nacque la religione dei «gesuiti>>, fondato da Ignazio di Loyola, nei seminare avrebbero dovuto insegnare ai giovani la religione cattolica,ovvero dovevano avere un'impronta e una mentalità cattolica. Nel corso del Cinquecento si fece più incisiva l'attività della Congregazione dell'Inquisizione, incaricata di giudicare i casi di sospetta eresia, e della Congregazione dell'Indice dei libri proibiti, che aveva il compito di individuare e mettere al bando le opere contenenti dottrine contrarie alla fede cattolica.