Stile, Fonti e Fortuna del Principe
Il Principe si distingue per lo stile ematico, che procede per alternative nette fin dalle prime righe. Machiavelli usa il fiorentino contemporaneo, con vocabolario tecnico specifico, strutture paratattiche e frasi brevi per rendere il discorso più moderno ed efficace.
L'opera si inserisce nella tradizione degli "Specula Principis" (specchi per principi), manuali medievali per governanti, ma se ne distacca radicalmente per il realismo politico. Invece di fornire un modello ideale, Machiavelli analizza la realtà concreta del potere.
La fortuna dell'opera è stata travagliata: già negli anni '30 del Cinquecento suscita grande interesse, ma dalla seconda metà del secolo viene inclusa nell'Indice dei Libri Proibiti (1557). La Chiesa condanna non solo le opere ma persino il nome di Machiavelli.
💡 Curiosità: Nonostante i divieti, l'opera sopravvive clandestinamente, soprattutto a Venezia!
Le interpretazioni sono state diverse nel tempo: machiavellismo (approvazione dei metodi del potere) vs antimachiavellismo (condanna morale). Nell'Illuminismo alcuni lo interpretano come manuale per smascherare i tiranni, nell'Ottocento in chiave patriottica, dal Novecento con approccio storico-scientifico.