La sera: il dialogo con gli antichi e la nascita del Principe
Ecco dove la lettera diventa davvero speciale. La sera Machiavelli compie un rituale quasi magico: si toglie i panni sporchi della giornata e indossa abiti "regali e curiali" per entrare nel suo studio.
Qui avviene qualcosa di straordinario - legge i classici (Livio, Tacito, Cicerone) ma non li studia passivamente. Li interroga, dialoga con loro come se fossero presenti nella stanza. Per quattro ore dimentica ogni problema: povertà, esilio, paure.
È proprio in questo contesto che nasce "Il Principe". Machiavelli lo presenta a Vettori come un "opuscolo De principatibus", frutto di 15 anni di esperienza politica. L'opera analizza i diversi tipi di principato e come conquistarli, mantenerli o perderli.
Ma c'è un problema: dovrebbe dedicare l'opera ai Medici per sperare in un ritorno alla vita politica? Teme che non venga letta, che qualcun altro se ne prenda il merito, o peggio ancora, che andando a Roma venga arrestato come sospetto cospiratore.
💡 Curiosità: Il "colloquio con gli antichi" è diventato una metafora famosa per descrivere il rapporto tra lettore e libro - non una fruizione passiva ma un dialogo attivo.