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FRIEDRICH WILHELM NIETZSCHE (1844-1900)
VITA: Friedrich Wilhelm Nietzsche nasce nel 1844 a Röcken, presso Lipsia, e ottiene la cattedra di
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FRIEDRICH WILHELM NIETZSCHE (1844-1900) VITA: Friedrich Wilhelm Nietzsche nasce nel 1844 a Röcken, presso Lipsia, e ottiene la cattedra di Lingua e letteratura greca presso l'Università svizzera di Basilea fino al 1879 quando rinuncia definitivamente alla cattedra per dei problemi di salute: da li in poi, la sua vita è come quella di un malato inquieto e nervoso, in eterno vagabondaggio. Nel 1882 conosce una giovane russa di 21 anni che rifiuta di sposarlo. A causa della sua malattia, da via a una filosofia malata dovuto ad una mente anch'essa malata. La filosofia di Nietzsche fu considerata legata alla cultura nazifascista a causa di un equivoco provocato dalla sorella Elisabet la quale pubblicò postume le sue opere sotto "Volontà di p enza" (1901) e lo fa passare per nazista. È considerato essere uno dei tre maestri del sospetto - insieme a Marx e Freud- per la sua idea che la civiltà è soppressa, la realtà non è come appare e applica l'analisi per scoprire cosa c'è al di là della civiltà europea, che è frutto di una falsità sopprimendo gli aspetti dinamici. SCRITTI GIOVANILI DEL PERIODO WAGNERIANO-SCHOPENHAUERIANO Indicano gli scritti tra il 1872 e il 1876 di cui fanno parte La nascita della tragedia (1872) e le quattro Considerazioni inattuali (1873-1876). LA NASCITA DELLA TRAGEDIA DALLO...

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SPIRITO DELLA MUSICA. OVVERO: GRECITÀ E PESSIMISMO (1872) LA MUSICA: da sempre la musica è l'elemento caratterizzante della cultura tedesca (già per Fichte) e la Germania costruisce la sua identità nell'Ottocento attraverso la musica. Nietzsche rivaluta lo spirito musicale perché mette in moto i sentimenti ed è una forza creatrice che produce energia. Il teatro è il momento più importante della festività prodotto dalla Grecia antica del V secolo a.C. Per Nietzsche, la tragedia è un'opera d'arte perfetta perché nasce dalla fusione di udito (per la musica) e vista (per l'arte visiva), due elementi fondamentali dell'uomo. Il motivo centrale è la distinzione tra apollineo e dionisiaco, i due impulsi dello spirito greco: APOLLINEO: è lo spirito socratico e si esprime nelle armonie della scultura e della poesia epica. Coincide con la vista e le arti visive (sculture perfette e simmetriche) e rappresenta l'ordine del dio Apollo; DIONISIACO: è l'esaltazione creatrice della musica e della poesia lirica. Coincide con l'udito per la musica, rappresenta lo spirito dionisiaco e irrazionale che si gode la vita del dio Bacco. La tragedia è perfetta perché è la fusione tra apollineo - sintesi perfetta - e dionisiaco - energia creativa. Per Nietzsche, l'uomo greco ha due spiriti perfetti in equilibrio tra loro, quello dionisiaco e quello apollineo. Con l'arrivo di Socrate, L'EQUILIBRIO SI ROMPE perché sopprime Dioniso e fa vincere Apollo. Dopo Socrate, l'uomo europeo è schiacciato perché sopprime il piacere privilegiando la ragione. Nietzsche fa riferimento a tre compositori di tragedie del V secolo a.C.: 1. Eschilo; 2. Sofocle; Nell'età della tragedia attica di Sofocle e di Eschilo, i due impulsi si armonizzano tra loro dando origine a capolavori sublimi. Il processo di decadenza inizia con l'avvento di Socrate, che rovina l'uomo 3. Euripide: attribuisce tutta la colpa all'uomo donando importanza alla ragione. La decadenza della tragedia coincide con la decadenza della civiltà occidentale nel suo complesso e si divide nell'opposizione tra spirito dionisiaco e spirito socratico, ossia tra un uomo tragico e un uomo teoretico che "violenta la vita" sfuggendo ad essa. CONSIDERAZIONI INATTUALI (1873-1876) In risposta ad una critica, pubblica le quattro Considerazioni inattuali ragionando controcorrente. Nella seconda delle Considerazioni inattuali, "Sull'utilità e il danno della storia per la vita" (1874), Nietzsche si schiera contro lo stoicismo sostenendo che l'ECCESSO DI STORIA INDEBOLISCE LE POTENZIALITÀ CREATRICI DELL'UOMO, fino a trasformarsi in una vera e propria MALATTIA dello storico che cerca spiegazioni nel passato. Questa malattia porta ALL'IDOLATRIA DEL FATTO, che si concretizza nel positivismo (storia basata su documenti). Nella vita è indispensabile il FATTORE OBLIO: non tutto va ricordato per poter vivere il presente e senza una certa dose di incoscienza non c'è la felicità, perché per poter agire nel presente occorre saper dimenticare il passato. RAPPORTO UOMO-STORIA: la storia corrisponde a tre tipi umani: 1. L'uomo è attivo e ha aspirazioni, la storia stimola l'uomo; 2. La storia preserva e venera, l'uomo ricorda il suo passato glorioso; 3. L'uomo ha bisogno di liberazione, la storia è un peso. Ai tre tipi di rapporto uomo-storia corrispondono tre specie di storia: 1. STORIA MONUMENTALE: è propria di chi guarda al passato per cercare modelli illustri e maestri e tende a mitizzare o ad abbellire il passato cancellando alcuni accadimenti e fornisce modelli per l'azione; 2. STORIA ANTIQUARIA: è propria di chi guarda al passato con fedeltà e amore, nasce dalla venerazione di un passato di cui ci si riconosce eredi e da cui ci si sente giustificati; 3. STORIA CRITICA: è propria di chi guarda al passato come un peso da cui liberarsi, nasce da un atto di libertà di fronte al passato e l'uomo giudica il proprio passato. SCRITTI DEL PERIODO ILLUMINISTICO O GENEALOGICO Indicano gli scritti tra il 1878 e il 1882. Critica e mostra l'origine delle sue critiche - ciò che c'è dietro. È caratterizzato da un RIPUDIO dei maestri che un tempo ammirava: critica sia le tendenze metafisiche di Schopenhauer che quelle artistiche di Wagner, perché entrambi sono legati ad una civiltà decadente e sono riflessi della decadenza moderna. METODO CRITICO E STORICO-GENEALOGICO: delinea il nuovo procedimento di pensiero di Nietzsche, in quanto eleva il "sospetto" a indagine; ogni fatto ha dietro di sé un passato da costruire. Il nuovo metodo si articola in due fasi principali: 1. ANALISI STORICO CONCETTUALE in cui dimostra come concetti positivi appartengono a determinati contesti storici; 2. CRITICA DEMISTIFICANTE attraverso la quale rivela che ciò che viene fatto passare per positivo in realtà nasconde degli interessi umani personali. LA FILOSOFIA DEL MATTINO: le figure nelle quali si concretizza la filosofia illuministica sono lo spirito libero e la filosofia del mattino. Lo spirito libero si identifica con il "viandante", colui che riesce a emanciparsi dal passato grazie alla scienza; Il viandante inaugura una filosofia del mattino, un libero esperimento senza certezze che porta alla luce ciò che prima era immerso nell'ignoranza e nelle tenebre degli errori dell'umanità. LA MORTE DI DIO: Nietzsche smonta il concetto di Dio, che è sostanzialmente: Simbolo di ogni prospettiva oltremondana che pone il senso dell'essere in un altro mondo contrapposto a questo mondo. Dio dona il senso del mondo fuori dal mondo stesso; ma il mondo ha senso rispetto Dio e non ha senso da solo; Personificazione delle certezze dell'umanità, delle credenze metafisiche e religiose per dare un "senso" totale alla vita e per rassicurare. Dio rappresenta una fuga dalla vita e una rivolta contro il mondo e il cosmo è immagine della mente degli uomini, per sopportare la durezza della vita: "C'è un solo mondo ed è falso, crudele, e contraddittorio, corruttore, senza senso [...]. Un mondo così fatto è il vero mondo [...]. Noi abbiamo bisogno della menzogna per vincere questa realtà, questa "verità", cioè per vivere [...]. La metafisica, la morale, la religione, e la scienza [...] vengono prese in considerazione solo come forme diverse di menzogna: col loro sussidio si crede nella vita". Gli uomini per poter sopravvivere hanno dovuto convincere se stessi che il mondo è qualcosa di logico e il senso della religione è quello di compiere esorcismi protettivi dell'universo. Dio è la più antica delle bugie vitali, "la nostra più lunga menzogna" e quindi la quintessenza di tutte le credenze escogitate attraverso i tempi per poter fronteggiare il volto caotico dell'esistenza. All' origine dell'idea di Dio c'è la paura dell'uomo di fronte all' essere. ESISTENZA CAOTICA L'UOMO HA PAURA UOMO CREA LA METAFISICA RACCONTO DELL'UOMO FOLLE: un "uomo folle" con una lanterna (Diogene) urla che Dio è morto e sono stati gli uomini ad ucciderlo. Si pone delle domande: come farebbero gli uomini a svuotare il mare? Se si togliesse l'orizzonte cosa succederebbe?... l'uomo precipita nel vuoto senza Dio. Per reggere bisogna diventare superuomini, ma nessuno lo capisce perché viene troppo presto Uomo folle filosofo-profeta; Risa ironiche → ateismo ottimistico e superficiale dei filosofi dell'Ottocento (positivismo); Difficoltà di bere dal mare uccisione di Dio; Precipitare nello spazio vuoto senso di smarrimento per la mancanza di certezze e punti di riferimento "Azione più grande" → richiamo dell'uomo per farsi superuomo (oltreuomo?); "Giungere troppo presto" → solo il filosofo comprende la morte di Dio, non gli altri uomini; "Sepolcri di Dio" (chiese) → crisi moderna delle religioni. La morte di Dio coincide con la nascita DELL'OLTREUOMO: l'oltreuomo è chi ha il coraggio di guardare in faccia la realtà e di realizzare la morte di Dio; è l'uomo che può vivere senza Dio, che vive senza il senso del mondo fuori dal mondo e accetta la vita. La morte di Dio è una condizione necessaria per farsi oltreuomo. L'oltreuomo convive senza il senso del mondo, perché, tolto Dio che è il senso del mondo, il mondo non ha più un senso. Nietzsche non rifiuta solo Dio, ma anche ogni suo surrogato. Nelle pagine finali di Così parlò Zarathustra, racconta di uomini che si mettono ad adorare un asino (simbolo dell'ateismo "positivo" dell'Ottocento). La morte di Dio coincide come tramonto definitivo del platonismo, perché è stato Platone che ha inventato la moderna metafisica dell'Ottocento; quello che Platone aveva identificato come "mondo vero" è in realtà una favola. Le tappe del processo di decadenza del platonismo sono: 1. Con PLATONE, che è il colpevole (inventa l'iperuranio, mondo delle idee) e con la filosofia greca: il mondo vero è possibile grazie ai saggi; Con il CRISTIANESIMO: il mondo vero - l'aldilà - viene promesso ai virtuosi; 2. 3. Con KANT: il mondo vero è indimostrabile, un postulato morale (critica l'idea di Dio); 4. Con il POSITIVISMO: il mondo vero non è argomento riconoscibile; 5. Con la FILOSOFIA DEL MATTINO: il mondo vero è un'idea inutile ("Dio è morto"); 6. Don la FILOSOFIA DI ZARATHUSTRA: il mondo vero viene eliminato, l'unica realtà che esiste è quella in cui viviamo, non c'è distinzione tra aldilà-aldiquà e senso-cosa. Nietzsche presenta la fine del mondo vero come la morte di Dio con l'auto soppressione della morale: l'uomo si sbarazza delle idee metafisiche. SCRITTI DI ZARATHUSTRA Indicano gli scritti tra il 1883 e il 1885 e parla della sua visione del mondo. Zarathustra è un profeta persiano del V-VI secolo a.C. che fu riscoperto nell'Ottocento, e Nietzsche lo sceglie come portavoce delle idee, perché è stato il primo a tradurre la morale in termini metafisici e il primo a parlare della morale come errore. COSÌ PARLO ZARATHUSTRA (1883) L'opera è un poema in prosa con un tono profetico e un continuo utilizzo di immagini e parabole, che rendono difficile la lettura. I temi principali dell'opera sono tre: 1. Il superuomo- prima parte; 2. La volontà di potenza - seconda parte; 3. L'eterno ritorno - terza parte. IL SUPERUOMO, L'ÜBERMENSCH: è un concetto filosofico che esprime il modello di uomo in cui si concretizzano i temi di fondo del suo pensiero, ovvero è l'uomo che va al di là dell'uomo attuale recuperando lo spirito dionisiaco (gode e accetta il mondo così com'è). L'Übermensch però non esiste ancora perché con la morte di Dio l'uomo non ha un senso. È capace di creare nuovi valori e di rapportarsi in modo inedito alla realtà. È sostanzialmente corpo e accetta la vita così com'è. Nietzsche descrive il senso del superuomo attraverso tre metamorfosi/modelli, che indicano le fasi per la nascita del l'oltreuomo: Il cammello: è l'uomo che porta i pesi della tradizione e risponde a Dio e alla morale kantiana del "tu devi"; Il leone: è l'uomo che si libera dai fardelli metafisici ed etici, vive nel momento della morte di Dio ed è libero negativamente e non sa cosa fare; Il fanciullo: è l'oltreuomo, cioè quella creatura dionisiaca che sa dire si alla vita. L'ETERNO RITORNO: è una teoria della ripetizione eterna di tutte le vicende del mondo, perché il mondo è un ciclo che torna sempre, tutto si ripete infinite volte (idea della filosofia greca). La formulazione avviene attraverso tre scene: 2. 1. Immagine del demone come peso, bisogna accettare il momento che torna infinite volte; Discorso "La visione e l'enigma" si descrive la "visione del più solitario fra gli uomini", il filosofo autentico. Tutto ciò che appare può nascondere dell'altro, è come un cancello con un bivio tra passato e futuro; 3. Immagine del serpente, che cambiando la pelle rinasce ogni volta: Zarathustra vede "un giovane pastore rotolarsi, soffocato, convulso, stravolto in viso, cui un greve serpente nero penzolava dalla bocca. Avevo mai visto tanto schifo e livido raccapriccio dipinto su di un volto? Forse, mentre dormiva, il serpente gli si era strisciato dentro le fauci e li si era abbarbicato mordendo. La mia mano tirò con forza il serpente, tirava e tirava - invano! Non riusciva a strappare il serpente dalle fauci. Allora un grido mi sfuggì dalla bocca: "Mordi! Mordi! Staccagli il capo!"[...]. Il pastore, poi, morse così come gli consigliava il mio grido; e morse bene! Lontano da sé sputo la testa del serpente e balzò in piedi. - Non più pastore, non più uomo - un trasformato, un circonfuso di luce, che rideva! Mai prima al mondo aveva riso un uomo, come lui rise!" L'uomo (pastore) può trasformarsi in creature superiore e ridente (superuomo) solo a patto di vincere la ripugnanza soffocante e del pensiero dell'eterno ritorno (serpente) e di prendere una decisione coraggiosa nei suoi confronti (morso alla testa del serpente). Nietzsche torna a una visione precristiana del mondo cambiando il concetto di tempo prima la storia era un progresso verso il fine di migliorare ed evolversi ma Nietzsche elimina la visione della storia come un senso ma la storia è infinita perché non c'è un inizio né una fine (unicità dell'essere). SCRITTI DEGLI ULTIMI ANNI Indicano gli scritti tra il 1886 e il 1889, è una raccolta di aforismi con immagini. Critica la morale IL CREPUSCOLO DEGLI IDOLI ETICO-RELIGIOSI E LA TRASVALUTAZIONE DEI VALORI: per Nietzsche, i valori morali nascondono altri interessi meno nobili (per i sofisti: "la legge è l'utile del più forte/debole" perché serve ad un altro interesse). Bisogna mettere in discussione la morale stessa; Nietzsche intraprende un'analisi genealogica della morale al fine di svelare l'origine psicologica; I valori della morale e la morale stessa sono la proiezione di determinate tendenze umane; Anche la "voce della coscienza" (morale) è un sistema di domini. La moralità è l'istinto del gregge nel singolo: l'uomo è stato condizionato a pensare in quella maniera dalla società in cui vive. La società ha interessi per mantenere il potere nelle proprie mani per mantenere il vantaggio sugli altri uomini. Come è nata la morale? 1. Morale nasce nel mondo greco classico: la morale era l'espressione nella società tripartita tra aristocrazia (rispondeva ai valori di forza, bellezza e carità), sacerdoti (elevano la morale agli schiavi, per conquistare il potere mettono in competizione signori e schiavi tra loro) e schiavitù (la cui morale è quella di essere sottomessi) 2. Morale raggiunge l'apice nel cristianesimo: i valori della morali sono l'abnegazione, sacrificio di sé,... I SACERDOTI del mondo greco inseguono la virtù "spirito" e provano un risentimento (invidia segreta) nei confronti del guerriero. Il sacerdote non potendo dominare la casta dei guerrieri elabora una TAVOLA DI VALORI ANTITETICA a quella dei cavalieri - al "corpo" si contrappone lo "spirito", all'orgoglio l'umiltà, alla sessualità la castità,... (inizio della società decadente) Il rovesciamento dei valori da parte dei sacerdoti caratterizza il popolo ebraico, che Nietzsche identifica come il popolo sacerdotale per eccellenza. CRITICA AL CRISTIANESIMO: questo tipo di morale si trasforma in una vera e propria potenza e mette a capo il cristianesimo (la Giudea conquista Roma attraverso una religione che è il frutto di un risentimento dell'uomo debole verso la vita). Il cristianesimo inibisce gli impulsi primari dell'uomo mediante la nozione di "peccato" e produce un uomo malato e represso in preda a continui sensi di colpa; l'uomo cristiano nasconde in sé un'aggressività rabbiosa contro la vita e uno spirito di vendetta contro il prossimo. Nietzsche critica il cristianesimo, non la figura di Gesù: "Già la parola "cristianesimo" è un equivoco; in fondo è esistito un solo cristiano e questo morì sulla croce" "La Chiesa è esattamente ciò contro cui Gesù ha predicato e contro cui egli ha insegnato ai suoi discepoli a combattere" La soluzione si configura nella TRASVALUTAZIONE DEI VALORI: un nuovo modo di rapportarsi ai valori che vengono concepiti come libere proiezioni dell'uomo. I valori vanno cambiati, l'Übermensch diventa legislatore e crea nuovi valori; infatti, i veri filosofi sono dominatori e legislatori. IL PROBLEMA DEL NICHILISMO E IL SUO SUPERAMENTO: dal latino nihil (niente), per nichilismo, Nietzsche intende: 1. "La volontà del nulla", ovvero ogni atteggiamento di fuga e disgusto nei confronti del mondo concreto. Critica la figura di uno scettico che nega il mondo; 2. La situazione dell'uomo moderno nel mondo che non ha valori e porta alla nascita del superuomo. "ll nichilismo come stato psicologico subentra di necessità, in primo luogo, quando abbiamo cercato in tutto l'accadere un "senso" che in esso non c'è, sicché alla fine a chi cerca viene a mancare il coraggio" "Il credere nelle categorie di ragione la causa del nichilismo - abbiamo misurato il valore del mondo in base a categorie che si riferiscono a un mondo puramente fittizio". IL PROSPETTIVISMO: teoria contro il positivismo che idolatrava il fatto. Nietzsche intende la teoria secondo cui non esistono dati o fatti ma solo interpretazioni di questi dati che dipende dal punto di vista. Ci saranno quindi infinite interpretazioni. Alla base di ogni interpretazione stanno bisogni e interessi che rientrano nell'autoaffermazione di ogni individuo e sono legati alla volontà di potenza (si identifica con la vita stessa, intesa come forza espansiva e auto superantesi). "Sono i nostri bisogni che interpretano il mondo: i nostri istinti e i loro pro e contro". Le "VERITÀ" sono illusioni di cui ci si è dimenticata la natura illusoria; la "CONOSCENZA" e la "LOGICA" sono invenzioni dell'uomo che crea per avere certezze nel caos del mondo. Nietzsche CRITICA, inoltre, tutte LE SCIENZE MODERNE perché la realtà è libera e plurale e quindi non esiste un solo modello valido per interpretarla.

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FRIEDRICH WILHELM NIETZSCHE (1844-1900)
VITA: Friedrich Wilhelm Nietzsche nasce nel 1844 a Röcken, presso Lipsia, e ottiene la cattedra di
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FRIEDRICH WILHELM NIETZSCHE (1844-1900) VITA: Friedrich Wilhelm Nietzsche nasce nel 1844 a Röcken, presso Lipsia, e ottiene la cattedra di Lingua e letteratura greca presso l'Università svizzera di Basilea fino al 1879 quando rinuncia definitivamente alla cattedra per dei problemi di salute: da li in poi, la sua vita è come quella di un malato inquieto e nervoso, in eterno vagabondaggio. Nel 1882 conosce una giovane russa di 21 anni che rifiuta di sposarlo. A causa della sua malattia, da via a una filosofia malata dovuto ad una mente anch'essa malata. La filosofia di Nietzsche fu considerata legata alla cultura nazifascista a causa di un equivoco provocato dalla sorella Elisabet la quale pubblicò postume le sue opere sotto "Volontà di p enza" (1901) e lo fa passare per nazista. È considerato essere uno dei tre maestri del sospetto - insieme a Marx e Freud- per la sua idea che la civiltà è soppressa, la realtà non è come appare e applica l'analisi per scoprire cosa c'è al di là della civiltà europea, che è frutto di una falsità sopprimendo gli aspetti dinamici. SCRITTI GIOVANILI DEL PERIODO WAGNERIANO-SCHOPENHAUERIANO Indicano gli scritti tra il 1872 e il 1876 di cui fanno parte La nascita della tragedia (1872) e le quattro Considerazioni inattuali (1873-1876). LA NASCITA DELLA TRAGEDIA DALLO...

FRIEDRICH WILHELM NIETZSCHE (1844-1900) VITA: Friedrich Wilhelm Nietzsche nasce nel 1844 a Röcken, presso Lipsia, e ottiene la cattedra di Lingua e letteratura greca presso l'Università svizzera di Basilea fino al 1879 quando rinuncia definitivamente alla cattedra per dei problemi di salute: da li in poi, la sua vita è come quella di un malato inquieto e nervoso, in eterno vagabondaggio. Nel 1882 conosce una giovane russa di 21 anni che rifiuta di sposarlo. A causa della sua malattia, da via a una filosofia malata dovuto ad una mente anch'essa malata. La filosofia di Nietzsche fu considerata legata alla cultura nazifascista a causa di un equivoco provocato dalla sorella Elisabet la quale pubblicò postume le sue opere sotto "Volontà di p enza" (1901) e lo fa passare per nazista. È considerato essere uno dei tre maestri del sospetto - insieme a Marx e Freud- per la sua idea che la civiltà è soppressa, la realtà non è come appare e applica l'analisi per scoprire cosa c'è al di là della civiltà europea, che è frutto di una falsità sopprimendo gli aspetti dinamici. SCRITTI GIOVANILI DEL PERIODO WAGNERIANO-SCHOPENHAUERIANO Indicano gli scritti tra il 1872 e il 1876 di cui fanno parte La nascita della tragedia (1872) e le quattro Considerazioni inattuali (1873-1876). LA NASCITA DELLA TRAGEDIA DALLO...

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SPIRITO DELLA MUSICA. OVVERO: GRECITÀ E PESSIMISMO (1872) LA MUSICA: da sempre la musica è l'elemento caratterizzante della cultura tedesca (già per Fichte) e la Germania costruisce la sua identità nell'Ottocento attraverso la musica. Nietzsche rivaluta lo spirito musicale perché mette in moto i sentimenti ed è una forza creatrice che produce energia. Il teatro è il momento più importante della festività prodotto dalla Grecia antica del V secolo a.C. Per Nietzsche, la tragedia è un'opera d'arte perfetta perché nasce dalla fusione di udito (per la musica) e vista (per l'arte visiva), due elementi fondamentali dell'uomo. Il motivo centrale è la distinzione tra apollineo e dionisiaco, i due impulsi dello spirito greco: APOLLINEO: è lo spirito socratico e si esprime nelle armonie della scultura e della poesia epica. Coincide con la vista e le arti visive (sculture perfette e simmetriche) e rappresenta l'ordine del dio Apollo; DIONISIACO: è l'esaltazione creatrice della musica e della poesia lirica. Coincide con l'udito per la musica, rappresenta lo spirito dionisiaco e irrazionale che si gode la vita del dio Bacco. La tragedia è perfetta perché è la fusione tra apollineo - sintesi perfetta - e dionisiaco - energia creativa. Per Nietzsche, l'uomo greco ha due spiriti perfetti in equilibrio tra loro, quello dionisiaco e quello apollineo. Con l'arrivo di Socrate, L'EQUILIBRIO SI ROMPE perché sopprime Dioniso e fa vincere Apollo. Dopo Socrate, l'uomo europeo è schiacciato perché sopprime il piacere privilegiando la ragione. Nietzsche fa riferimento a tre compositori di tragedie del V secolo a.C.: 1. Eschilo; 2. Sofocle; Nell'età della tragedia attica di Sofocle e di Eschilo, i due impulsi si armonizzano tra loro dando origine a capolavori sublimi. Il processo di decadenza inizia con l'avvento di Socrate, che rovina l'uomo 3. Euripide: attribuisce tutta la colpa all'uomo donando importanza alla ragione. La decadenza della tragedia coincide con la decadenza della civiltà occidentale nel suo complesso e si divide nell'opposizione tra spirito dionisiaco e spirito socratico, ossia tra un uomo tragico e un uomo teoretico che "violenta la vita" sfuggendo ad essa. CONSIDERAZIONI INATTUALI (1873-1876) In risposta ad una critica, pubblica le quattro Considerazioni inattuali ragionando controcorrente. Nella seconda delle Considerazioni inattuali, "Sull'utilità e il danno della storia per la vita" (1874), Nietzsche si schiera contro lo stoicismo sostenendo che l'ECCESSO DI STORIA INDEBOLISCE LE POTENZIALITÀ CREATRICI DELL'UOMO, fino a trasformarsi in una vera e propria MALATTIA dello storico che cerca spiegazioni nel passato. Questa malattia porta ALL'IDOLATRIA DEL FATTO, che si concretizza nel positivismo (storia basata su documenti). Nella vita è indispensabile il FATTORE OBLIO: non tutto va ricordato per poter vivere il presente e senza una certa dose di incoscienza non c'è la felicità, perché per poter agire nel presente occorre saper dimenticare il passato. RAPPORTO UOMO-STORIA: la storia corrisponde a tre tipi umani: 1. L'uomo è attivo e ha aspirazioni, la storia stimola l'uomo; 2. La storia preserva e venera, l'uomo ricorda il suo passato glorioso; 3. L'uomo ha bisogno di liberazione, la storia è un peso. Ai tre tipi di rapporto uomo-storia corrispondono tre specie di storia: 1. STORIA MONUMENTALE: è propria di chi guarda al passato per cercare modelli illustri e maestri e tende a mitizzare o ad abbellire il passato cancellando alcuni accadimenti e fornisce modelli per l'azione; 2. STORIA ANTIQUARIA: è propria di chi guarda al passato con fedeltà e amore, nasce dalla venerazione di un passato di cui ci si riconosce eredi e da cui ci si sente giustificati; 3. STORIA CRITICA: è propria di chi guarda al passato come un peso da cui liberarsi, nasce da un atto di libertà di fronte al passato e l'uomo giudica il proprio passato. SCRITTI DEL PERIODO ILLUMINISTICO O GENEALOGICO Indicano gli scritti tra il 1878 e il 1882. Critica e mostra l'origine delle sue critiche - ciò che c'è dietro. È caratterizzato da un RIPUDIO dei maestri che un tempo ammirava: critica sia le tendenze metafisiche di Schopenhauer che quelle artistiche di Wagner, perché entrambi sono legati ad una civiltà decadente e sono riflessi della decadenza moderna. METODO CRITICO E STORICO-GENEALOGICO: delinea il nuovo procedimento di pensiero di Nietzsche, in quanto eleva il "sospetto" a indagine; ogni fatto ha dietro di sé un passato da costruire. Il nuovo metodo si articola in due fasi principali: 1. ANALISI STORICO CONCETTUALE in cui dimostra come concetti positivi appartengono a determinati contesti storici; 2. CRITICA DEMISTIFICANTE attraverso la quale rivela che ciò che viene fatto passare per positivo in realtà nasconde degli interessi umani personali. LA FILOSOFIA DEL MATTINO: le figure nelle quali si concretizza la filosofia illuministica sono lo spirito libero e la filosofia del mattino. Lo spirito libero si identifica con il "viandante", colui che riesce a emanciparsi dal passato grazie alla scienza; Il viandante inaugura una filosofia del mattino, un libero esperimento senza certezze che porta alla luce ciò che prima era immerso nell'ignoranza e nelle tenebre degli errori dell'umanità. LA MORTE DI DIO: Nietzsche smonta il concetto di Dio, che è sostanzialmente: Simbolo di ogni prospettiva oltremondana che pone il senso dell'essere in un altro mondo contrapposto a questo mondo. Dio dona il senso del mondo fuori dal mondo stesso; ma il mondo ha senso rispetto Dio e non ha senso da solo; Personificazione delle certezze dell'umanità, delle credenze metafisiche e religiose per dare un "senso" totale alla vita e per rassicurare. Dio rappresenta una fuga dalla vita e una rivolta contro il mondo e il cosmo è immagine della mente degli uomini, per sopportare la durezza della vita: "C'è un solo mondo ed è falso, crudele, e contraddittorio, corruttore, senza senso [...]. Un mondo così fatto è il vero mondo [...]. Noi abbiamo bisogno della menzogna per vincere questa realtà, questa "verità", cioè per vivere [...]. La metafisica, la morale, la religione, e la scienza [...] vengono prese in considerazione solo come forme diverse di menzogna: col loro sussidio si crede nella vita". Gli uomini per poter sopravvivere hanno dovuto convincere se stessi che il mondo è qualcosa di logico e il senso della religione è quello di compiere esorcismi protettivi dell'universo. Dio è la più antica delle bugie vitali, "la nostra più lunga menzogna" e quindi la quintessenza di tutte le credenze escogitate attraverso i tempi per poter fronteggiare il volto caotico dell'esistenza. All' origine dell'idea di Dio c'è la paura dell'uomo di fronte all' essere. ESISTENZA CAOTICA L'UOMO HA PAURA UOMO CREA LA METAFISICA RACCONTO DELL'UOMO FOLLE: un "uomo folle" con una lanterna (Diogene) urla che Dio è morto e sono stati gli uomini ad ucciderlo. Si pone delle domande: come farebbero gli uomini a svuotare il mare? Se si togliesse l'orizzonte cosa succederebbe?... l'uomo precipita nel vuoto senza Dio. Per reggere bisogna diventare superuomini, ma nessuno lo capisce perché viene troppo presto Uomo folle filosofo-profeta; Risa ironiche → ateismo ottimistico e superficiale dei filosofi dell'Ottocento (positivismo); Difficoltà di bere dal mare uccisione di Dio; Precipitare nello spazio vuoto senso di smarrimento per la mancanza di certezze e punti di riferimento "Azione più grande" → richiamo dell'uomo per farsi superuomo (oltreuomo?); "Giungere troppo presto" → solo il filosofo comprende la morte di Dio, non gli altri uomini; "Sepolcri di Dio" (chiese) → crisi moderna delle religioni. La morte di Dio coincide con la nascita DELL'OLTREUOMO: l'oltreuomo è chi ha il coraggio di guardare in faccia la realtà e di realizzare la morte di Dio; è l'uomo che può vivere senza Dio, che vive senza il senso del mondo fuori dal mondo e accetta la vita. La morte di Dio è una condizione necessaria per farsi oltreuomo. L'oltreuomo convive senza il senso del mondo, perché, tolto Dio che è il senso del mondo, il mondo non ha più un senso. Nietzsche non rifiuta solo Dio, ma anche ogni suo surrogato. Nelle pagine finali di Così parlò Zarathustra, racconta di uomini che si mettono ad adorare un asino (simbolo dell'ateismo "positivo" dell'Ottocento). La morte di Dio coincide come tramonto definitivo del platonismo, perché è stato Platone che ha inventato la moderna metafisica dell'Ottocento; quello che Platone aveva identificato come "mondo vero" è in realtà una favola. Le tappe del processo di decadenza del platonismo sono: 1. Con PLATONE, che è il colpevole (inventa l'iperuranio, mondo delle idee) e con la filosofia greca: il mondo vero è possibile grazie ai saggi; Con il CRISTIANESIMO: il mondo vero - l'aldilà - viene promesso ai virtuosi; 2. 3. Con KANT: il mondo vero è indimostrabile, un postulato morale (critica l'idea di Dio); 4. Con il POSITIVISMO: il mondo vero non è argomento riconoscibile; 5. Con la FILOSOFIA DEL MATTINO: il mondo vero è un'idea inutile ("Dio è morto"); 6. Don la FILOSOFIA DI ZARATHUSTRA: il mondo vero viene eliminato, l'unica realtà che esiste è quella in cui viviamo, non c'è distinzione tra aldilà-aldiquà e senso-cosa. Nietzsche presenta la fine del mondo vero come la morte di Dio con l'auto soppressione della morale: l'uomo si sbarazza delle idee metafisiche. SCRITTI DI ZARATHUSTRA Indicano gli scritti tra il 1883 e il 1885 e parla della sua visione del mondo. Zarathustra è un profeta persiano del V-VI secolo a.C. che fu riscoperto nell'Ottocento, e Nietzsche lo sceglie come portavoce delle idee, perché è stato il primo a tradurre la morale in termini metafisici e il primo a parlare della morale come errore. COSÌ PARLO ZARATHUSTRA (1883) L'opera è un poema in prosa con un tono profetico e un continuo utilizzo di immagini e parabole, che rendono difficile la lettura. I temi principali dell'opera sono tre: 1. Il superuomo- prima parte; 2. La volontà di potenza - seconda parte; 3. L'eterno ritorno - terza parte. IL SUPERUOMO, L'ÜBERMENSCH: è un concetto filosofico che esprime il modello di uomo in cui si concretizzano i temi di fondo del suo pensiero, ovvero è l'uomo che va al di là dell'uomo attuale recuperando lo spirito dionisiaco (gode e accetta il mondo così com'è). L'Übermensch però non esiste ancora perché con la morte di Dio l'uomo non ha un senso. È capace di creare nuovi valori e di rapportarsi in modo inedito alla realtà. È sostanzialmente corpo e accetta la vita così com'è. Nietzsche descrive il senso del superuomo attraverso tre metamorfosi/modelli, che indicano le fasi per la nascita del l'oltreuomo: Il cammello: è l'uomo che porta i pesi della tradizione e risponde a Dio e alla morale kantiana del "tu devi"; Il leone: è l'uomo che si libera dai fardelli metafisici ed etici, vive nel momento della morte di Dio ed è libero negativamente e non sa cosa fare; Il fanciullo: è l'oltreuomo, cioè quella creatura dionisiaca che sa dire si alla vita. L'ETERNO RITORNO: è una teoria della ripetizione eterna di tutte le vicende del mondo, perché il mondo è un ciclo che torna sempre, tutto si ripete infinite volte (idea della filosofia greca). La formulazione avviene attraverso tre scene: 2. 1. Immagine del demone come peso, bisogna accettare il momento che torna infinite volte; Discorso "La visione e l'enigma" si descrive la "visione del più solitario fra gli uomini", il filosofo autentico. Tutto ciò che appare può nascondere dell'altro, è come un cancello con un bivio tra passato e futuro; 3. Immagine del serpente, che cambiando la pelle rinasce ogni volta: Zarathustra vede "un giovane pastore rotolarsi, soffocato, convulso, stravolto in viso, cui un greve serpente nero penzolava dalla bocca. Avevo mai visto tanto schifo e livido raccapriccio dipinto su di un volto? Forse, mentre dormiva, il serpente gli si era strisciato dentro le fauci e li si era abbarbicato mordendo. La mia mano tirò con forza il serpente, tirava e tirava - invano! Non riusciva a strappare il serpente dalle fauci. Allora un grido mi sfuggì dalla bocca: "Mordi! Mordi! Staccagli il capo!"[...]. Il pastore, poi, morse così come gli consigliava il mio grido; e morse bene! Lontano da sé sputo la testa del serpente e balzò in piedi. - Non più pastore, non più uomo - un trasformato, un circonfuso di luce, che rideva! Mai prima al mondo aveva riso un uomo, come lui rise!" L'uomo (pastore) può trasformarsi in creature superiore e ridente (superuomo) solo a patto di vincere la ripugnanza soffocante e del pensiero dell'eterno ritorno (serpente) e di prendere una decisione coraggiosa nei suoi confronti (morso alla testa del serpente). Nietzsche torna a una visione precristiana del mondo cambiando il concetto di tempo prima la storia era un progresso verso il fine di migliorare ed evolversi ma Nietzsche elimina la visione della storia come un senso ma la storia è infinita perché non c'è un inizio né una fine (unicità dell'essere). SCRITTI DEGLI ULTIMI ANNI Indicano gli scritti tra il 1886 e il 1889, è una raccolta di aforismi con immagini. Critica la morale IL CREPUSCOLO DEGLI IDOLI ETICO-RELIGIOSI E LA TRASVALUTAZIONE DEI VALORI: per Nietzsche, i valori morali nascondono altri interessi meno nobili (per i sofisti: "la legge è l'utile del più forte/debole" perché serve ad un altro interesse). Bisogna mettere in discussione la morale stessa; Nietzsche intraprende un'analisi genealogica della morale al fine di svelare l'origine psicologica; I valori della morale e la morale stessa sono la proiezione di determinate tendenze umane; Anche la "voce della coscienza" (morale) è un sistema di domini. La moralità è l'istinto del gregge nel singolo: l'uomo è stato condizionato a pensare in quella maniera dalla società in cui vive. La società ha interessi per mantenere il potere nelle proprie mani per mantenere il vantaggio sugli altri uomini. Come è nata la morale? 1. Morale nasce nel mondo greco classico: la morale era l'espressione nella società tripartita tra aristocrazia (rispondeva ai valori di forza, bellezza e carità), sacerdoti (elevano la morale agli schiavi, per conquistare il potere mettono in competizione signori e schiavi tra loro) e schiavitù (la cui morale è quella di essere sottomessi) 2. Morale raggiunge l'apice nel cristianesimo: i valori della morali sono l'abnegazione, sacrificio di sé,... I SACERDOTI del mondo greco inseguono la virtù "spirito" e provano un risentimento (invidia segreta) nei confronti del guerriero. Il sacerdote non potendo dominare la casta dei guerrieri elabora una TAVOLA DI VALORI ANTITETICA a quella dei cavalieri - al "corpo" si contrappone lo "spirito", all'orgoglio l'umiltà, alla sessualità la castità,... (inizio della società decadente) Il rovesciamento dei valori da parte dei sacerdoti caratterizza il popolo ebraico, che Nietzsche identifica come il popolo sacerdotale per eccellenza. CRITICA AL CRISTIANESIMO: questo tipo di morale si trasforma in una vera e propria potenza e mette a capo il cristianesimo (la Giudea conquista Roma attraverso una religione che è il frutto di un risentimento dell'uomo debole verso la vita). Il cristianesimo inibisce gli impulsi primari dell'uomo mediante la nozione di "peccato" e produce un uomo malato e represso in preda a continui sensi di colpa; l'uomo cristiano nasconde in sé un'aggressività rabbiosa contro la vita e uno spirito di vendetta contro il prossimo. Nietzsche critica il cristianesimo, non la figura di Gesù: "Già la parola "cristianesimo" è un equivoco; in fondo è esistito un solo cristiano e questo morì sulla croce" "La Chiesa è esattamente ciò contro cui Gesù ha predicato e contro cui egli ha insegnato ai suoi discepoli a combattere" La soluzione si configura nella TRASVALUTAZIONE DEI VALORI: un nuovo modo di rapportarsi ai valori che vengono concepiti come libere proiezioni dell'uomo. I valori vanno cambiati, l'Übermensch diventa legislatore e crea nuovi valori; infatti, i veri filosofi sono dominatori e legislatori. IL PROBLEMA DEL NICHILISMO E IL SUO SUPERAMENTO: dal latino nihil (niente), per nichilismo, Nietzsche intende: 1. "La volontà del nulla", ovvero ogni atteggiamento di fuga e disgusto nei confronti del mondo concreto. Critica la figura di uno scettico che nega il mondo; 2. La situazione dell'uomo moderno nel mondo che non ha valori e porta alla nascita del superuomo. "ll nichilismo come stato psicologico subentra di necessità, in primo luogo, quando abbiamo cercato in tutto l'accadere un "senso" che in esso non c'è, sicché alla fine a chi cerca viene a mancare il coraggio" "Il credere nelle categorie di ragione la causa del nichilismo - abbiamo misurato il valore del mondo in base a categorie che si riferiscono a un mondo puramente fittizio". IL PROSPETTIVISMO: teoria contro il positivismo che idolatrava il fatto. Nietzsche intende la teoria secondo cui non esistono dati o fatti ma solo interpretazioni di questi dati che dipende dal punto di vista. Ci saranno quindi infinite interpretazioni. Alla base di ogni interpretazione stanno bisogni e interessi che rientrano nell'autoaffermazione di ogni individuo e sono legati alla volontà di potenza (si identifica con la vita stessa, intesa come forza espansiva e auto superantesi). "Sono i nostri bisogni che interpretano il mondo: i nostri istinti e i loro pro e contro". Le "VERITÀ" sono illusioni di cui ci si è dimenticata la natura illusoria; la "CONOSCENZA" e la "LOGICA" sono invenzioni dell'uomo che crea per avere certezze nel caos del mondo. Nietzsche CRITICA, inoltre, tutte LE SCIENZE MODERNE perché la realtà è libera e plurale e quindi non esiste un solo modello valido per interpretarla.