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la donna durante il corso della storia MATERNITA LIBERA ABORTOLIBERD PER UNA VOTES-WOMEN WANOW -23TOV Navel WONTAS SOCIAL POLITICAL UNION il percorso nella della donna storia La figura della donna da sempre è ritenuta inferiore rispetto a quella dell'uomo. Fin dall'antichità la donna era pensata come un "oggetto" che sotto il potere dell'uomo aveva il compito di mantenere la famiglia e dedicarsi alla casa e alle pulizie. La figura della donna nella famiglia non aveva valore, infatti l'educazione dei figli era nelle mani del padre, mentre la madre poteva soltanto occuparsi dell'educazione delle figlie femmine nell'ambito casalingo. Soprattutto durante la guerra la donna divenne per l'uomo "inutile", venivano utilizzate per procreare o per fornire il necessario all'uomo. Durante la storia contemporanea si sono state molte rivolte che hanno portato in piazza donne di tutto il mondo che combattendo insieme per i loro diritti sono riuscite a raggiungere traguardi altissimi. VOTES WOMEN FOR la donna nella preistoria paleolitico Nel Paleolitico la figura della donna era molto importante, la società era basata sul matriarcato, ovvero sulla venerazione della donna che veniva rappresentata con statuine in argilla chiamate veneri. Nella società i compiti erano divisi tra donne e uomini, la donna si occupava della cura della famiglia, della raccolta di frutti e erbe che la natura offriva e del mantenimento del fuoco che era indispensabile. neolitico Già nel Neolitico la figura della donna subì dei cambiamenti; infatti da una società matriarcale si passò a una patriarcale dove la figura dell'uomo divenne...

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Stefano S, utente iOS

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Adoro questa app ❤️, la uso praticamente sempre quando studio.

Didascalia alternativa:

più importante di quella della donna perché l'uomo veniva considerato molto forte e intelligente. la donna mesopotamica La condizione femminile nell'antica civiltà mesopotamica poteva variare da città a città; le donne spesso erano maggiormente emancipate rispetto alle altre civiltà antiche, infatti, potevano avere numerosi privilegi per l'epoca, come ad esempio il potere ricoprire delle alte cariche, diventare sovrane o sacerdotesse. La donna doveva essere tenuta in buona considerazione anche nell'ambiente familiare, nella quale il marito non poteva ripudiare o maltrattare la moglie come avrebbe voluto. Flo La condizione della donna nella civiltà mesopotamica variava da popolazione a popolazione, in particolare approfondiamo i 3 popoli più importanti: sumeri Nella società sumera le donne erano estremamente libere, poteva intraprendere un'attività commerciale, andare da sola al mercato, poteva divorziare, ecc... babilonesi Riguardo al popolo babilonese le prime tracce di diritti delle donne vennero trovate proprio nel famoso "codice di hammurabi", nella quale venivano esplicitamente dettate le libertà alla quale aveva diritto, come appunto divorziare o respingere il marito. assiri Nella società assira le donne non avevano gli stessi diritti degli uomini ed erano sottomesse, al pari degli schiavi, al marito; non era assolutamente presente la concezione della famiglia che abbiamo noi oggi, infatti la donna era costantemente sottomessa dall'uomo. la donna egiziana A differenza delle altre società del vicino Oriente nell'antico Egitto la donna aveva gli stessi diritti dell'uomo, dal punto di vista giuridico ed economico: poteva infatti possedere proprietà, divorziare dal marito e vivere da sola. Ancora più libere erano le donne di alto rango, che avevano la possibilità di partecipare alle funzioni religiose come sacerdotesse oppure di ricoprire perfino incarichi amministrativi. Le mogli dei faraoni esercitarono una forte influenza,come Nefertiti (akhenaton) oppure Nefertari (ramses II) Ben 5 regine riuscirono a farsi incoronare faraone, una delle prime fu Hatshepsut che usurpò il trono del figliastro. L'ultima regina fu Cleopatra, divenuta faraone grazie all'aiuto del condottiero Giulio Cesare, la quale portò il popolo egizio a diventare molto potente. la donna ebrea Il ruolo delle donne nella civiltà ebraica è determinato dalla Bibbia ebraica, la Legge religiosa considerava la donna differentemente a seconda delle classi sociali e religiose. Inoltre per gli ebrei, la donna era ed è fonte di peccato, come lo dimostra l'Antico Testamento. Lo statuto della donna nella società ebraica non è invidiabile poiché le leggi erano molto severe. Le donne dipendevano dagli uomini economicamente, in genere non possedendo proprietà, tranne nel raro caso nella quale la donna abbia ereditato una parte del terreno del padre che non aveva figli maschi alla quale dare. PARKE Contvyda la donna fenicia Nella società fenicia le donne prendevano parte a eventi pubblici e processioni sacre, partecipavano ai banchetti ballando. Le figure femminili di suonatrici e danzatrici attestano che la musica e la danza accompagnano tutte le feste religiose. Le donne nella vita di tutti i giorni si occupavano dei lavori domestici e di accudire la famiglia, la figura dell'uomo era molto più importante. Per quanto riguarda la gerarchia dei diritti e dei doveri avveniva su una logica binaria come uomo-donna, cittadini-stranieri, liberi-schiavi, ecc... Inoltre, cittadino vero e proprio poteva essere solo il maschio nato da cittadini rispetto alla donna. * la donna ittita Nella società ittita la figura femminile era molto importante in ambito culturale, nella gestione domestica, anche se poi qualsiasi volontà o forma di potere restava concentrata nelle mani degli uomini. Le leggi a noi giunte ci mostrano le regole rigorose riguardo alle procedure matrimoniali e ai reati sessuali. Nel contratto matrimoniale l'iniziativa era presa dal padre o dal fidanzato della donna; il primo riceveva dal futuro genero il prezzo della sposa e consegnava in cambio la figlia con la dote, in questo caso la volontà della ragazza non aveva valore. Inoltre, solo alle donne di alte classi sociali, era consentito possedere beni immobiliari, ma non poteva ereditarne dal padre. la donna nell'antica grecia La donna nel mondo greco antico viveva una vita incentrata nel gineceo; i suoi compiti consistevano nelle faccende domestiche e nell'accudire la famiglia, infatti essa era esclusa dalla vita politica ed aveva un ruolo passivo e domestico che era svolto sotto l'obbedienza dell'uomo. La donna di ceto sociale medio-basso si occupava della casa e della famiglia svolgendo le faccende domestiche, mentre la donna di ceto sociale alto aveva più generalmente il compito di controllare gli schiavi nelle faccende domestiche mentre per il resto delle giornate era libera di svolgere quello che desiderava nelle mura domestiche: potevano uscire solo se affiancate al marito oppure per le feste religiose, che erano soprattutto occasioni per incontrarsi oppure per festeggiare avvenimenti familiari. Uscire di casa per loro poteva essere una necessità lavorativa solo nel caso in cui la donna fosse rimasta vedova, quindi costretta a trovare un lavoro. tra i popoli greci possiamo riconoscere alcune differenze tra la condizione della donna ad atene e quella a sparta: donna ad atene Con lo sviluppo della democrazia peggiorò la situazione della donna. La donna era sottomessa all'uomo, non aveva diritti e non poteva partecipare alla vita politica. La donna aveva il compito di svolgere le faccende di casa e di accudire la famiglia; l'educazione dei figli era nelle mani del padre. La donna viveva nel gineceo, dove svolgeva i lavori casalinghi e educava le figlie. Poteva uscire di casa solo in caso di festività religiose o familiari. Da piccolissima veniva data in sposa a un uomo molto più grande di lei, la scelta era nelle mani del padre. donna a sparta A differenza della donna ateniese, qui la donna si trovava in una situazione molto più favorevole. Rimanevano comunque escluse dalla vita politica della società; potevano possedere dei terreni e potevano partecipare agli stessi allenamenti degli uomini. Come i mariti erano libere di muoversi nella città e di dedicarsi alle attività che preferivano svolgere. Le donne spartane non dovevano occuparsi delle faccende domestiche perché era un ruolo che spettava agli schiavi, avevano inoltre il compito di diventare robuste e forti per dare vita a figli forti per la guerra. A 18 anni se superava dei test di forza poteva sposarsi, se non li superava diventava schiava. Nell'antica roma la condizione femminile era sotto a quella donna romana maschile, pur sempre migliore di quella greca. La donna era considerata un essere inferiore, con pochissimi diritti e totalmente sottomessa all'uomo. Il numero di cittadini maschi e femmine era molto sproporzionato per via dell'ingiustizia sociale che preferiva aiutare i maschi e poi dall'uccisione delle neonate. Con l'avvento del patriarcato le donne non possono combattere, e pertanto sono di peso e vanno eliminate, o tenute per procreare. In famiglia il padre si occupava di educare i figli maschi e combinare un buon matrimonio, il resto era affare della madre, che si occupava dell'educazione delle figlie. La scelta di matrimonio era in mano al padre che decideva fin da piccola con chi si sarebbe sposata la figlia. Alcune donne, per l'elevato livello culturale della famiglia, divennero anche molto colte e questo infastidiva l'uomo. La donna oggi non è considerata inferiore all'uomo a livello politico e sociale, ed è lavoratrice e cittadina, non può più quindi sottostare ed essere sottomessa al potere dell'uomo. Per molto tempo il lavoro della donna è stato considerato subordinato a quello dell'uomo e finalizzato ad esso, nonostante la parità tra loro fosse anche sancita dalla Costituzione italiana. I pieni diritti tra uomo e donna in Italia sono garantiti e pienamente riconosciuti dal 1 gennaio 1948, con l'entrata in vigore della Costituzione e della Repubblica Italiana. la donna oggi Rimangono però ancora numerose disuguaglianze in ambito politico, sociale ed economico che devono essere ancora pienamente superate; esistono infatti alcuni stereotipi per i quali la donna è discriminata o sottovalutata, anche se in modo più lieve rispetto al passato, ma soprattutto ancora oggi la donna è oggetto di critiche e molestie per come si veste, per come si trucca e per il suo fisico. Σ Donna afghana L'afghanistan ad oggi è uno dei paesi più arretrati, nella quale le menti maschili sono ancora rivolte verso il passato e in cui le donne non contano nulla. Dopo le numerose guerre civili e i vari cambiamenti di regime, i diritti delle donne sono stati spesso ostacolati dai religiosi integralisti, i quali hanno avuto il potere in diverse epoche storiche. Ad oggi, nel 2022, i diritti delle donne non sono riconosciuti. Adesso le donne afghane non possono andare a scuola, non possono andare a lavoro e non possono viaggiare sole. Le donne non possono nemmeno uscire di casa senza il burqa e devono essere sempre coperte. Le limitazioni comprendono normali attività come andare in bicicletta o in moto, portare tacchi alti, poter presenziare a trasmissioni radio e tv, praticare sport, indossare vestiti colorati, usare cosmetici, ridere ad alta voce. Alle donne è negato il diritto all'istruzione e all'indipendenza, agli uomini è imposto l'obbligo della barba e il controllo sulle loro donne; molte attività commerciali sono bandite in nome di una non precisata visione della shari'a, la legge coranica che trae ispirazione alla scuola. Â___A donna in iran La condizione della donna in Iran ha subìto vari mutamenti nel corso della storia. Le donne iraniane, secondo la Costituzione del 3 dicembre 1979, godono di pari dignità sociale ed economica in base alla legge della Sharia; tuttavia i loro diritti devono ancora essere pienamente acquisiti. Possono svolgere diverse mansioni e lavori, a patto che coprano i propri capelli con un velo chiamato cador. Ad oggi godono di buoni diritti, ma molti diritti che avevano ottenuto durante il periodo monarchico vennero aboliti o pesantemente modificati secondo la legge islamica. Ad oggi le restrizioni per le donne in Iran sono poche rispetto a quelle del passato, non è permesso entrare negli stadi (cosa che negli anni è stata modificata) e guidare mezzi. “mai senza mia figlia" Il film "mai senza mia figlia” del 1991 è ambientato in Iran. Una cittadina americana sposata con un uomo iranese e sua figlia partono per il paese natale del marito. L'uomo per convincere la moglie a partire nonostante l'iran si trovi in guerra e utilizza la scusa di voler rivedere i parenti, ma in realtà parte perché vuole trasferirsi in Iran avendo perso il suo lavoro da medico. La moglie si oppone ma il marito inizia a essere violento e obbliga la figlia e la moglie a rimanere in Iran. La donna cerca di contattare l'ambasciata dell’USA e altri enti di aiuto ma invano. Infine la donna riesce a scappare dal marito con la figlia e a tornare in america dalla famiglia. Il messaggio trasmesso è molto importante soprattutto nell'ambito della lotta per i diritti femminili e la lotta contro la violenza sulle donne

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L’evoluzione della donna e della sua vita nel corso dei secoli, a partire dall’antichità fino ad arrivare all’epoca moderna e ai paesi ancora oggi arretrati in cui le donne non hanno diritti e sono sottomesse dall’uomo

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Didascalia alternativa:

più importante di quella della donna perché l'uomo veniva considerato molto forte e intelligente. la donna mesopotamica La condizione femminile nell'antica civiltà mesopotamica poteva variare da città a città; le donne spesso erano maggiormente emancipate rispetto alle altre civiltà antiche, infatti, potevano avere numerosi privilegi per l'epoca, come ad esempio il potere ricoprire delle alte cariche, diventare sovrane o sacerdotesse. La donna doveva essere tenuta in buona considerazione anche nell'ambiente familiare, nella quale il marito non poteva ripudiare o maltrattare la moglie come avrebbe voluto. Flo La condizione della donna nella civiltà mesopotamica variava da popolazione a popolazione, in particolare approfondiamo i 3 popoli più importanti: sumeri Nella società sumera le donne erano estremamente libere, poteva intraprendere un'attività commerciale, andare da sola al mercato, poteva divorziare, ecc... babilonesi Riguardo al popolo babilonese le prime tracce di diritti delle donne vennero trovate proprio nel famoso "codice di hammurabi", nella quale venivano esplicitamente dettate le libertà alla quale aveva diritto, come appunto divorziare o respingere il marito. assiri Nella società assira le donne non avevano gli stessi diritti degli uomini ed erano sottomesse, al pari degli schiavi, al marito; non era assolutamente presente la concezione della famiglia che abbiamo noi oggi, infatti la donna era costantemente sottomessa dall'uomo. la donna egiziana A differenza delle altre società del vicino Oriente nell'antico Egitto la donna aveva gli stessi diritti dell'uomo, dal punto di vista giuridico ed economico: poteva infatti possedere proprietà, divorziare dal marito e vivere da sola. Ancora più libere erano le donne di alto rango, che avevano la possibilità di partecipare alle funzioni religiose come sacerdotesse oppure di ricoprire perfino incarichi amministrativi. Le mogli dei faraoni esercitarono una forte influenza,come Nefertiti (akhenaton) oppure Nefertari (ramses II) Ben 5 regine riuscirono a farsi incoronare faraone, una delle prime fu Hatshepsut che usurpò il trono del figliastro. L'ultima regina fu Cleopatra, divenuta faraone grazie all'aiuto del condottiero Giulio Cesare, la quale portò il popolo egizio a diventare molto potente. la donna ebrea Il ruolo delle donne nella civiltà ebraica è determinato dalla Bibbia ebraica, la Legge religiosa considerava la donna differentemente a seconda delle classi sociali e religiose. Inoltre per gli ebrei, la donna era ed è fonte di peccato, come lo dimostra l'Antico Testamento. Lo statuto della donna nella società ebraica non è invidiabile poiché le leggi erano molto severe. Le donne dipendevano dagli uomini economicamente, in genere non possedendo proprietà, tranne nel raro caso nella quale la donna abbia ereditato una parte del terreno del padre che non aveva figli maschi alla quale dare. PARKE Contvyda la donna fenicia Nella società fenicia le donne prendevano parte a eventi pubblici e processioni sacre, partecipavano ai banchetti ballando. Le figure femminili di suonatrici e danzatrici attestano che la musica e la danza accompagnano tutte le feste religiose. Le donne nella vita di tutti i giorni si occupavano dei lavori domestici e di accudire la famiglia, la figura dell'uomo era molto più importante. Per quanto riguarda la gerarchia dei diritti e dei doveri avveniva su una logica binaria come uomo-donna, cittadini-stranieri, liberi-schiavi, ecc... Inoltre, cittadino vero e proprio poteva essere solo il maschio nato da cittadini rispetto alla donna. * la donna ittita Nella società ittita la figura femminile era molto importante in ambito culturale, nella gestione domestica, anche se poi qualsiasi volontà o forma di potere restava concentrata nelle mani degli uomini. Le leggi a noi giunte ci mostrano le regole rigorose riguardo alle procedure matrimoniali e ai reati sessuali. Nel contratto matrimoniale l'iniziativa era presa dal padre o dal fidanzato della donna; il primo riceveva dal futuro genero il prezzo della sposa e consegnava in cambio la figlia con la dote, in questo caso la volontà della ragazza non aveva valore. Inoltre, solo alle donne di alte classi sociali, era consentito possedere beni immobiliari, ma non poteva ereditarne dal padre. la donna nell'antica grecia La donna nel mondo greco antico viveva una vita incentrata nel gineceo; i suoi compiti consistevano nelle faccende domestiche e nell'accudire la famiglia, infatti essa era esclusa dalla vita politica ed aveva un ruolo passivo e domestico che era svolto sotto l'obbedienza dell'uomo. La donna di ceto sociale medio-basso si occupava della casa e della famiglia svolgendo le faccende domestiche, mentre la donna di ceto sociale alto aveva più generalmente il compito di controllare gli schiavi nelle faccende domestiche mentre per il resto delle giornate era libera di svolgere quello che desiderava nelle mura domestiche: potevano uscire solo se affiancate al marito oppure per le feste religiose, che erano soprattutto occasioni per incontrarsi oppure per festeggiare avvenimenti familiari. Uscire di casa per loro poteva essere una necessità lavorativa solo nel caso in cui la donna fosse rimasta vedova, quindi costretta a trovare un lavoro. tra i popoli greci possiamo riconoscere alcune differenze tra la condizione della donna ad atene e quella a sparta: donna ad atene Con lo sviluppo della democrazia peggiorò la situazione della donna. La donna era sottomessa all'uomo, non aveva diritti e non poteva partecipare alla vita politica. La donna aveva il compito di svolgere le faccende di casa e di accudire la famiglia; l'educazione dei figli era nelle mani del padre. La donna viveva nel gineceo, dove svolgeva i lavori casalinghi e educava le figlie. Poteva uscire di casa solo in caso di festività religiose o familiari. Da piccolissima veniva data in sposa a un uomo molto più grande di lei, la scelta era nelle mani del padre. donna a sparta A differenza della donna ateniese, qui la donna si trovava in una situazione molto più favorevole. Rimanevano comunque escluse dalla vita politica della società; potevano possedere dei terreni e potevano partecipare agli stessi allenamenti degli uomini. Come i mariti erano libere di muoversi nella città e di dedicarsi alle attività che preferivano svolgere. Le donne spartane non dovevano occuparsi delle faccende domestiche perché era un ruolo che spettava agli schiavi, avevano inoltre il compito di diventare robuste e forti per dare vita a figli forti per la guerra. A 18 anni se superava dei test di forza poteva sposarsi, se non li superava diventava schiava. Nell'antica roma la condizione femminile era sotto a quella donna romana maschile, pur sempre migliore di quella greca. La donna era considerata un essere inferiore, con pochissimi diritti e totalmente sottomessa all'uomo. Il numero di cittadini maschi e femmine era molto sproporzionato per via dell'ingiustizia sociale che preferiva aiutare i maschi e poi dall'uccisione delle neonate. Con l'avvento del patriarcato le donne non possono combattere, e pertanto sono di peso e vanno eliminate, o tenute per procreare. In famiglia il padre si occupava di educare i figli maschi e combinare un buon matrimonio, il resto era affare della madre, che si occupava dell'educazione delle figlie. La scelta di matrimonio era in mano al padre che decideva fin da piccola con chi si sarebbe sposata la figlia. Alcune donne, per l'elevato livello culturale della famiglia, divennero anche molto colte e questo infastidiva l'uomo. La donna oggi non è considerata inferiore all'uomo a livello politico e sociale, ed è lavoratrice e cittadina, non può più quindi sottostare ed essere sottomessa al potere dell'uomo. Per molto tempo il lavoro della donna è stato considerato subordinato a quello dell'uomo e finalizzato ad esso, nonostante la parità tra loro fosse anche sancita dalla Costituzione italiana. I pieni diritti tra uomo e donna in Italia sono garantiti e pienamente riconosciuti dal 1 gennaio 1948, con l'entrata in vigore della Costituzione e della Repubblica Italiana. la donna oggi Rimangono però ancora numerose disuguaglianze in ambito politico, sociale ed economico che devono essere ancora pienamente superate; esistono infatti alcuni stereotipi per i quali la donna è discriminata o sottovalutata, anche se in modo più lieve rispetto al passato, ma soprattutto ancora oggi la donna è oggetto di critiche e molestie per come si veste, per come si trucca e per il suo fisico. Σ Donna afghana L'afghanistan ad oggi è uno dei paesi più arretrati, nella quale le menti maschili sono ancora rivolte verso il passato e in cui le donne non contano nulla. Dopo le numerose guerre civili e i vari cambiamenti di regime, i diritti delle donne sono stati spesso ostacolati dai religiosi integralisti, i quali hanno avuto il potere in diverse epoche storiche. Ad oggi, nel 2022, i diritti delle donne non sono riconosciuti. Adesso le donne afghane non possono andare a scuola, non possono andare a lavoro e non possono viaggiare sole. Le donne non possono nemmeno uscire di casa senza il burqa e devono essere sempre coperte. Le limitazioni comprendono normali attività come andare in bicicletta o in moto, portare tacchi alti, poter presenziare a trasmissioni radio e tv, praticare sport, indossare vestiti colorati, usare cosmetici, ridere ad alta voce. Alle donne è negato il diritto all'istruzione e all'indipendenza, agli uomini è imposto l'obbligo della barba e il controllo sulle loro donne; molte attività commerciali sono bandite in nome di una non precisata visione della shari'a, la legge coranica che trae ispirazione alla scuola. Â___A donna in iran La condizione della donna in Iran ha subìto vari mutamenti nel corso della storia. Le donne iraniane, secondo la Costituzione del 3 dicembre 1979, godono di pari dignità sociale ed economica in base alla legge della Sharia; tuttavia i loro diritti devono ancora essere pienamente acquisiti. Possono svolgere diverse mansioni e lavori, a patto che coprano i propri capelli con un velo chiamato cador. Ad oggi godono di buoni diritti, ma molti diritti che avevano ottenuto durante il periodo monarchico vennero aboliti o pesantemente modificati secondo la legge islamica. Ad oggi le restrizioni per le donne in Iran sono poche rispetto a quelle del passato, non è permesso entrare negli stadi (cosa che negli anni è stata modificata) e guidare mezzi. “mai senza mia figlia" Il film "mai senza mia figlia” del 1991 è ambientato in Iran. Una cittadina americana sposata con un uomo iranese e sua figlia partono per il paese natale del marito. L'uomo per convincere la moglie a partire nonostante l'iran si trovi in guerra e utilizza la scusa di voler rivedere i parenti, ma in realtà parte perché vuole trasferirsi in Iran avendo perso il suo lavoro da medico. La moglie si oppone ma il marito inizia a essere violento e obbliga la figlia e la moglie a rimanere in Iran. La donna cerca di contattare l'ambasciata dell’USA e altri enti di aiuto ma invano. Infine la donna riesce a scappare dal marito con la figlia e a tornare in america dalla famiglia. Il messaggio trasmesso è molto importante soprattutto nell'ambito della lotta per i diritti femminili e la lotta contro la violenza sulle donne