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16/10/2022
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Masacao Nasce nel 1401 a San Giovanni Valdarno, in provincia di Arezzo. Il suffisso accio è dovuto al fatto che, secondo Vasari, egli fosse un uomo un po' trasandato, che dedicava la sua vita interamente all'arte e trascurava perciò tutto il resto. La sua formazione artistica avviene a Firenze, ma abbiamo altre scarse informazioni, sappiamo solo che forse ha avuto come maestro Niccolò di Lapo e Masolino da Pancale. Firenze al tempo è ricca di stimoli culturali e artistici, tanto che, unendosi con Brunelleschi e Donatello danno il via ad una nuova avanguardia artistica. Lui in particolare, ispirandosi a Giotto concepirà un modo di fare pittura tutto nuovo. Lavorò anche a Pisa e a Roma dove insieme a Masolino inizia a lavorare alla basilica di Santa Maria Maggiore, per poi morire in quella città a soli 27 anni. Cappella Brancacci: Si trova nella chiesa di santa Maria del carmine a Firenze ed è famosa per il suo ciclo di affreschi, voluti da Michele Brancacci, ed eseguiti all'interno della cappella di famiglia a partire dal 1424, in collaborazione con masolino e con lippi. È composto da 12 scene divise in due registri, così che i diversi interventi degli artisti si potessero amalgamare. Il tema narrativo è quello della vita di San Pietro, più due scene della genesi. A seguito del...
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Stefano S, utente iOS
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viaggio a Roma si inizia a pensare che la figura di Pietro alluda a quella della chiesa. Egli è sempre raffigurato in maniera molto monumentale, quasi in ricordo della statua bronzea di Pietro in cattedra. Nell'affresco "Il tributo" viene raffigurato un episodio del vangelo di Matteo, dove abbiamo l'ingresso di cristo e dei suoi apostoli a Cafarnao. Il gabelliere li presente chiede loro una tassa per il tempio di Gerusalemme e Gesù, pur trovandolo assurdo, vuole pagare e incarica Pietro di pescare un pesce nella cui bocca ci sarà una moneta d'argento. Vengono rappresentati 4 momenti temporalmente diversi, uno in cui si nota lo stupore degli apostoliche non sanno che fare, dato che nessuno di loro ha i soldi e preannuncia il secondo momento, in cui Cristo ordina a Pietro di andare a pescare e la terza, a sinistra, dove c'è lui da solo che pesca e infine a destra consegna il denaro all'esattore. I personaggi sono in rilievo, tanto da sembrare sculture e sono realizzati in chiaroscuro e, nonostante i 4 momenti diversi, sono tutti nella stressa prospettiva, che fonde spazio e tempo in una visione unitaria della realtà. Il paesaggio è desolato e le montagne sono disposte in ordine di colore, le architetture invece sono ispirate all'architettura fiorentina del tempo. Masaccio usa una sola fonte di luce, che è il sole in alto a destra, come se entrasse dalla finestra che illumina tutta la cappella, di fatto i personaggi hanno l'ombra che va dalla stessa parte. Nella cacciata dal paradiso terrestre si trova prima del tributo e ha la sua stessa illuminazione. Vengono raffigurati Adamo ed Eva nel momento in cui sono cacciati dall'eden. Sono nudi, e con una nuova ristrutturazione sono state eliminate le foglie che prima nascondevano il sesso del personaggio. I due vengono raffigurati con un volume massiccio e in chiaroscuro. Adamo con il piede deve ancora varcare la soglia del paradiso terrestre e sta singhiozzando coprendosi il viso per la vergogna, Eva invece si copre perché per la prima volta si rende conto della sua nudità e se ne vergogna anche lei. La loro posizione prende ispirazione dalla venus pudica romana, che però è modificata con l'aggiunta di un tono drammatico, come si può notare soprattutto nel volto di Eva, straziato dal dolore e accentuato ancora di più dal tono chiaroscuro che evidenzia le contrazioni del viso. Lo sfondo invece non contribuisce ad aumentare la drammaticità perché molto basico e costituito solo da una roccia e dal cielo azzurro del paradiso, per dimostrare che i due si sono lasciati alle spalle un posto bellissimo ma privo di grandi necessità. Nella tentazione di Adamo ed Eva invece è stata dipinta da masolino di fronte alla cacciata e rappresenta la scena precedente alla punizione divina. C'è un fico, ovvero l'albero del bene e del male, con attorcigliato il demonio sotto forma di serpente, dotato di una testa femminile. Adamo si trova in una posizione equilibrata quasi policletea con le braccia in un chiasmo. Eva ha una gamba un po' più avanti e tiene in mano il frutto proibito. I suoi seni molto piccoli e il petto è simile a quello di Adamo, ad indicare che ci trovavamo in un' epoca in cui la differenza di genere non era tropo importante. Sono rivolti uno dietro l'altro e guardano lontano, ad indicare una realtà sospesa dal tempo. Eva ha un volto ovale, con capelli ricci e biondi, Adamo invece ha lineamenti più squadrati e una barba accennata. L loro nudità inconsapevole e la grazia pacata dei loro movimenti rappresenta perfettamente la descrizione dell'eden come il luogo di delizie ed innocenze. Trinità: In questo dipinto la prospettiva è usata per misurare lo spazio e renderlo comprensibile, così da creare un effetto che quasi sfonda la parete e si pensa che per questo ci sia stato l'intervento di Brunelleschi. Si trova nella basilica di santa Maria novella a Firenze e presenta una struttura ripartita su diversi piani, così da creare un grande effetto di profondità spaziale. Nel primo livello c'è un sarcofago con sopra uno scheletro, con la scritta che fa riferimento alla transitorietà delle cose terrene contrapposta alla preghiera che è l'unica via di salvezza. Sopra, su una predella corrette da 4 colonnine binate con capitello corinzio, ci sono due committenti inginocchiati dietro di loro si apre la cappella, in cui troviamo la vergine con sguardo severo che indica il figlio e san Giovanni con le mani giunte. Il cristo è sorretto da Dio che si trova ancora più sopra e in mezzo a loro c'è la colomba dello spirito santo, che cade verso il basso. ANNET I personaggi sono molto monumentali e i loro mantelli panneggiati hanno de volumi forti e precisi che li fanno quasi sembrare sculture e chiariscono i rapporti spaziali, servono infatti a dividere i piani e formare la gerarchia spaziale di valori, dalla morte del corpo ci si eleva attraverso l'intercessione e per mezzo della preghiera, fino alla salvezza dell'anima e la sconfitta della morte stessa. Con Masaccio possiamo dunque considerare terminata la tradizione del gotico.