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Il Fumo - La coscienza di Zeno

Il Fumo - La coscienza di Zeno

 "Il fumo" e' il terzo capitolo di "La coscienza di Zeno",
romanzo di Italo Svevo, scritto nel 1919 circa. Si tratta di una
rievocazione al

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Noah

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L'origine del fumo, Italo Svevo

 

4ªl/5ªl

Sintesi

"Il fumo" e' il terzo capitolo di "La coscienza di Zeno", romanzo di Italo Svevo, scritto nel 1919 circa. Si tratta di una rievocazione al passato fino alle origini del suo vizio, quello del fumo, correlato anche al suo rapporto col padre. La parte del capitolo che analizzeremo sara' "L'origine del vizio". Rigo 1-14 Questo passaggio si apre con l'intervento del dottor S. (presumibilmente riconducibile a Freud) che consiglia a Zeno di scrivere, in modo tale da acquisire una percezione completa di se'. Non sapendo come iniziare, usa il fumo come spunto (avendo una sigaretta fra le dita e' il suo primo pensiero). Le prime sigarette che ha consumato, racconta Zeno, venivano dall'Austria e al momento della stesura di uno scritto, consigliato dal dottore, non sono piu' reperibili. Si percepisce la sua inettitudine nel momento in cui immagina queste persone, fasulle, raggruppate intorno a uno di quei pacchetti. Quando le loro figure scompaiono, vengono sostituite da persone che lo deridono. Dalla poltrona, si sposta al tavolo per scrivere. Rigo 15-41 Una delle figure dqa lui immaginate e' quella di un certo Giuseppe, accompagnata da quella di suo fratello. Giuseppe, ricevendo molti soldi dal padre, regalava loro delle sigarette, dandone di piu' al fratello du Zeno. Proprio per questo inizio' a rubarne prima dal panciotto di suo padre (soldi per comprarle), cambiando metodo una volta...

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Didascalia alternativa:

scoperto (viene sorpreso a rubare e per questo uso' come scusa la semplice conta dei bottoni del panciotto stesso). Continuo' a rubare, quindi, raggruppando quelle che il padre lasciava in giro, anche se giunto il momento di fumare si sentiva male. Rigo 42-70 Racconta, poi, di come e' guarito dal rubare. Un giorno, al ritorno da una gita scolastica, era stato portato a dormire sul divano dalla madre. Il momento dolce di dormiveglia venne spezzato dalle parole del padre, accortosi della mancanza di un sigaro. Rigo 71-103 C'e' un avanzo nel tempo, ai suoi vent'anni, quando il medico in seguito a un malanno lo costrinse a smettere di fumare, con tutte le raccomandazioni anche di suo padre a riguardo. La malattia del fumo, per come la definisce, crea in lui anche la malattia del liberarsi del fumo (lo sforzo). Tuttavia, alla fine ci rivela di non aver mai smesso di fumare.